𝗣𝗿𝗼𝗹𝗼𝗴𝗼

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Milano (Mi)

Mi guardo dallo specchietto e mi chiedo che cosa sto facendo, menomale che avevo smesso.
Dopo un mese rieccomi di nuovo in questa macchina ormai conosciuta, invidiata e desiderata da tutti a rischiare la vita e la libertà per cosa?
Per niente.
Una volta parcheggiata l'auto scendo e mi ritrovo immersa in quel caos che mi era tanto mancato.

-Cosa? Mi devo battere contro una femminuccia? Stai scherzando spero, mettimi con il più forte che avete in zona.- dice alterato un ragazzo mulatto, proprio quel ragazzo mulatto che tanti temono.

-Forse la femminuccia sei tu visto che non ti vuoi battere. Cos'è, hai paura di perdere?- dico spuntando dietro di lui.

Si gira e scontra finalmente i suoi grandi occhi contro i miei.
Mi riconosce e all'inizio rimane un po' sorpreso.

-Ah, quindi sarei contro di lei?- dice rigirandosi verso Andrea.

-Te l'ho detto fra, qua non si scherza, da 5 anni di fila che non la batte nessuno.- ribatte fiero il mio amico.

-Ora non ridi più, Baby?- lo provoco.

-Tesoro, inutile che ti vanti, io ti batto e tu ci fai la figura di merda.-

-Inizia a perdere Baby, poi ci rimani male come l'ultima volta.-

-Facciamo una scommessa? Se vinco io verrai finalmente a letto con me- accenna con un sorriso malizioso -e se invece vinci tu, cosa che non succederà, ti regalo la mia Audi.-

-Ci sto.- gli porgo la mano.

Sorride, crede davvero che andrò a letto con lui.

-Allora ragazzi, siete pronti?- interrompe una ragazza.

Tutti urlano di si.

-Due cose: rispettate le regole e soprattutto non fatevi beccare dagli sbirri.- dice con disgusto.

Comincia il conto alla rovescia e sento dopo tanto tempo quel brivido che mi faceva sentire viva.

-3...2...1...via!-

La strada è lunga e si avvicina sempre di più verso la città.
Siamo fianco a fianco, vedo che mi guarda ma non ho intenzione di deconcentrarmi.
Supero macchine senza sosta ricevendo clacson.
Arrivati ad una curva rallento lasciandolo passare, l'unico modo per recuperare è prendere un rialzo, mi guardo intorno una volta saltato e ringrazio Dio per non essere morta.
Guardo dietro e vedo il ragazzo che cerca di superarmi, neanche il tempo e siamo arrivati.
Tutti hanno la stessa espressione di Baby.
Arrivati al traguardo, scesi dalle rispettive auto, sorrido fiera.

-Com'è perdere?- domando al mio avversario mentre la folla applaude.

-È dura perdere una corsa in trasferta, lo sai meglio di me- sussurra per poi guardarmi attentamente -bene, tieni le chiavi della macchina, te la sei meritata.-

-Non la voglio, non me ne serve un'altra.- rispondo.

-Allora accetta un'uscita domani sera, non resterò tanto.- dice con il suo solito sorrisetto da prendere a schiaffi.

-Ah, quindi dovrei farti un favore anche se hai perso?- dico ironica.

-Come se non ti piacerebbe.- mi dice con un occhiolino.

-Vedremo Baby, in ogni caso ci vediamo il mese prossimo per le altre gare. Preparati a perdere di nuovo.-

-Tanto so dove trovarti bimba, buonanotte.- dice per poi sparire tra la folla insieme al suo gruppo.

La verità è che la vita senza provocazioni e pericolo è noiosa.
Fin dove puoi spingerti però?

Ride or die ; 𝗕𝗮𝗯𝘆 𝗚𝗮𝗻𝗴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora