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zoe's pov.

Una nullità. Questo è quello con cui mi definisce "mio padre" se sempre così può essere chiamato.

Però sapete lo capisco, mia madre è morta per farmi nascere, io ho ucciso l'amore della sua vita e mi sento terribilmente in colpa anche se colpe non ho.

Sono sempre stata una bambina tranquilla e un po' riservata, gli anni passavano ed il mio carattere rimaneva sempre quello.

Tutti lo amavano ma nonostante ciò non ho mai avuto un vero amico.

Come ogni giorno vado in cucina per prepararmi la colazione, butto un occhiata sul divano e noto che mio padre dorme con una bottiglia di birra accanto è una rotta a terra, chissà quante altre ne avrà bevute.

Dopo aver mangiato esco di casa ed esco per andare al supermercato a fare la spesa.

Mentre cammino tranquillamente per le vie della mia città improvvisamente qualcuno mi immobilizza da dietro e mi copre la bocca con un panno.

Successivamente tutte le cose attorno a me si trasformano nel buio più totale.

Apro gli occhi con un po' di fatica, mi guardo intorno e mi sembra di essere in una camera.

Legata al letto e con un bavaglio in bocca.

Provo ad urlare ma dalla mia bocca escono solo gemiti soffocati.

Passano i minuti e nessuno entra nella stanza, così decido di osservare meglio per capire dove sia.

Sono su un letto matrimoniale in stile moderno, un po' come il resto.

Noto una porta sulla destra accostata, provo a vedere dentro e si intravede una vasca. Sarà un bagno.

Le pareti sono vuote, non c'è appeso nessun quadro mentre alla mia sinistra si trova un comodino nero con una lampada del medesimo colore sopra.

Sento un cigolio e spaventata poso lo sguardo sulla porta di entrata e un ragazzo, a dir poco favoloso, si trova appresso e avanza con passi decisi fino e trovarsi davanti a me.

< ciao bambolina, vedo che ti sei svegliata > fa con tono duro e delle lacrime minacciano di uscire dai miei occhi, rendendomi conto della situazione in cui mi trovo.

Volevo semplicemente comprare degli ingredienti per preparare la torta preferita di mio padre perché volevo che per una volta fosse felice di avere me, ma tutto ciò non accadrà mai, non so nemmeno quanto ancora resti della mia vita.

< non rispondi troia? > mi urla tirandomi un forte schiaffo in faccia.

Io non reagisco, ci sono abituata a ricevere le botte e poi, con le mani legate neanche potrei.

Mi slega e mi strofino i polsi per il dolore delle corde.

< se provi questo dolore per questa cazzata voglio vedere per tutti i calci e pugni che riceverai, ah, e parla quando vieni interpellata > continua in seguito con fare minaccioso ed io mi faccio piccola sotto quello sguardo, fissandolo con gli occhi spalancati.

< ti prego non f-farmi male.. > lo supplico.

< ti ho detto di parlare? non mi sembra e ora ne paghi le conseguenze > fa in seguito ed io non rispondo ma abbasso lo sguardo, accorgendomi solo ora di avere ancora i miei vestiti indosso.

Ora potrei scappare, non so come, ma potrei farlo dato che sono "libera" dato che quelle corde non mi tengono più immobilizzata ma non riesco a muovermi, è come se qualcosa me lo impedisse e quella cosa è il terrore, che provo nei suoi confronti.

All'improvviso mi spinge dal letto e cado sul pavimento gelido.

Sono priva di forze, mi ha drogata per rapirmi.

Un brivido percorre il mio corpo, sono stata rapita.

Inizia a sferrare dei pugni molto forti sul mio viso fino a farmi sanguinare un occhio, credo sia nero.

In seguito mi inizia a tirare calci sull'addome e in tutte le parti del corpo.

Non so quanto tempo sia passato, minuti, o forse ore, lui sta continuando a picchiarmi, è sempre peggio.

< s-smettila te ne prego.. non riuscirò a reggere ancora per molto > dico in un sussurro, avendo quasi esaurito del tutto la voce per colpa delle urla.

Mi tira un ultimo schiaffo, più forte rispetto a quelli dati in precedenza e prima di uscire sbattendo la porta dice una frase guardandomi.

< è solo il tuo primo giorno, welcome to hell > calzando le ultime tre parole "benvenuta all'inferno".

Ha ragione, è l'unico nome con cui si può definire tutto ciò.

Inferno.

Spazio autrice:

Ehi. Eccomi con una nuova storia.

Questa storia tratta argomenti come violenza fisica o mentale e saranno presenti scene di sesso esplicite.

Pertanto se non vi piace questo genere vi consiglio di non leggere la storia mentre se come me, questo è uno dei vostri generi preferiti, vi auguro buona lettura e spero sia di vostro gradimento.

Se avete dei consigli o critiche costruttive sono ben accette nei commenti.

Lasciate una stellina così continuerò questa storia.

Al prossimo capitolo <3.

Il Mio Paradiso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora