Il Mio Paradiso

10-

josh's pov

Sono in un locale ubriaco fradicio, non capisco più un cazzo.

Devo distrarmi, mi sto innamorando seriamente di Zoe e non posso lasciarmi andare rischiando di finire per soffrire.

Noto una ragazza che sta ballando sul palo, ondeggia i fianchi e si muove più che bene.

Aspetto che finisca e vado verso di lei.

«ciao tesoro, che dici se ti porto a casa mia?» gli chiedo maliziosamente.

«ho appena finito il turno, sono libera» si morde il labbro sensualmente.

«allora seguimi» rispondo e mi segue fino alla mia macchina, saliamo e metto in moto.

Guido distrattamente, non facendo caso ai semafori, voglio solo scoparmi questa biondina e liberare la testa dai pensieri.

In pochi minuti ci ritroviamo davanti casa, prendo le chiavi ed apro.

Salgo le scale e la sbatto al muro vicino alla mia camera.

Mentre sono preso a baciarla non faccio caso alla faccia sconvolta di Zoe mentre esce dalla nostra camera.

zoe's pov

Sento degli strani rumori provenire da fuori della porta, così scendo dal letto ed esco lentamente.

Quello che vedono i miei occhi mi sconvolgono, completamente.

Josh sta baciando una ragazza mezza nuda.

La rabbia mi ribolle nelle vene, non posso sopportare tutto questo.

Appena mi nota si stacca da quella donna, dicendole di andarsene, lei mi guarda in modo strano e se ne va.

«mi fai schifo» gli urlo contro, fuori di me.

«Zoe.. io-» prova a parlare.

«tu un cazzo.
La verità è che non sei cambiato neanche un po' da quando mi hai rapita, cazzo tu mi hai rapita ed io sono ancora qui.. con te» scoppio a ridere.

«me ne vado e non cercarmi, devi lasciarmi in pace fino a quando lo deciderò io» continuo poi, ritornando in camera e prendendo velocemente uno zaino buttandoci dietro le mie cose, mentre lacrime amare solcano il mio viso e sotto le suppliche di Josh che mi prega di ascoltarlo e di rimanere.

Indosso velocemente le scarpe ed esco da quella casa, in cui ho costruito troppi ricordi.

È notte ed ho una paura assurda a camminare da sola per le strade isolate ma per fortuna suo fratello ed Emma.

In pochi minuti mi ritrovo davanti alla villa e suono il campanello, sperando mi sentano.

Attendo qualche minuto e vedo un'Emma un po' assonata venire ad aprirmi.

Appena mi nota mi guarda con fare interrogativo.

«che ci fai qui?» mi chiede.

«oh entra pure» fa poi come se si fosse risvegliata da uno stato di trance e ne ha tutto il diritto, saranno le due del mattino.