Capitolo 7

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Dopo aver finito le ultime lezioni che mi mancavano esco fuori dall'università per prendere un po' d'aria fresca.
Ricordo di aver portato la mia macchina fotografica, quindi ne approfitto per scattare delle foto.
La fotografia è sempre stata la mia passione, fin da piccola ho sempre saputo che sarebbe stata una cosa molto importante nella mia vita anche da più grande.
La bellezza di una foto mi lascia sempre senza parole, la fotografia è una cosa speciale.
Quando guardo una vecchia foto, i pensieri provati in quel momento mi ritornano sempre in mente.
La fotografia è arte, e avere il dono di vedere altro, oltre una foto, ti rende speciale.

Dopo aver fatto molte foto ad ogni parte del piccolo giardino, mi avvio verso la sala di biologia con un po' d'ansia.

Non entro subito, voglio prima controllare cosa lui stia facendo.
Sta fumando una sigaretta, lo guardo per un tempo indefinito, è bellissimo come tutti gli altri giorni, si porta la sigaretta alle labbra e il mio sguardo ricade lì, per la seconda volta.
Chissà come sarebbe assaggiarle o sentirle su di me.
Il solo pensiero mi offusca la mente, perdo l'equilibrio ma poi riesco a tornare sui miei passi, senza farmi sentire.

Entro nell'aula e mi siedo, si gira di scatto.
<<Ah sei tu, avvisa la prossima volta che entri>>
Spegne la sigaretta nel cornicione della finestra e si appoggia alla cattedra.
<<Va bene, mi scusi>>
Sbuffa, si tocca i capelli e si siede davanti a me.

<<Oggi mi hai stupito, sei stata molto brava a spiegarmi la composizione delle cellule. Pensavo non ti entrasse in testa>>
Dice e nel frattempo esce un mucchio di fotocopie.
<<A quanto pare queste lezioni private mi servono a qualcosa>>
<< Già, ti ho preparato le tabelle così potrai capire bene gli argomenti che tratteremo questa settimana>>
Trova le fotocopie da darmi e finalmente mi guarda negli occhi.
I miei occhi si spostano sulla sua maglia, ha uno scollo a V e riesco ad intravedere il suo petto scolpito.
Mi viene la pelle d'oca e lui se ne accorge.
<<Hai freddo? Posso chiudere la finestra se vuoi>>
Mi guarda con uno sguardo quasi... preoccupato.
<<No, ma la ringrazio>>

Trascina la tabella davanti a me.
<<Leggi e appena capisci prova a spiegarmi l'argomento che hai letto>>
Mi guarda e mentre lo fa non distoglie lo sguardo neppure per un secondo.
<<Gli hanno mai detto che ha una bella scrit- >>
Mi blocco, ma cosa sto dicendo...

<<Davvero mi stai facendo un complimento sulla scrittura?>>
Ridacchia.
Il suono della sua risata è bellissimo, rilassante, sonoro e ha anche un bellissimo sorriso.
Vorrei sentirlo più spesso.

Mi esce un sorrisetto, ma non dico nulla perché non mi aspettavo di dire una cosa del genere.
Abbasso lo sguardo dopo averlo guardato per tutto il tempo e comincio a leggere per cercare di capire l'argomento.

Sento i suoi occhi addosso, per tutto il tempo della lettura, sicuramente sarà impressione mia.

<<In cosa vuoi laurearti?>>
La mia concentrazione si blocca quando sento la sua voce, alzo lo sguardo.

<<Letteratura, vorrei diventare una scrittrice>>
Dico io, il solo pensiero che lui si sia già laureato mi mette i brividi.

<<Ti ci vedo, ma penso che tu abbia sbagliato corso>>

<<Volevo fare storia dell'arte, ma era pieno e quindi mi sono iscritta qui, con molto dispiacere>>
Dico io e abbasso lo sguardo per continuare la lettura.

Lui aspetta un po' prima di rispondere.
<<Adesso capisco il perché sei negata >>
Fa un leggero sorriso.
L'ho già detto che il suo sorriso mi piace da morire?
Continua a parlare:
<<Hai talento, si vede farai molta strada e che molto probabilmente raggiungerai i tuoi obiettivi>>
<<Lo spero>>
Dico e continuo a leggere la tabella.

Quando ho finito di leggerla, la ripeto e capisco tutto.
Mi sento soddisfatta dei miei miglioramenti in biologia.
Sistemo lo zaino e lui si accorge di una cosa.
<<È una macchina fotografica quella?>>
Mi chiede lui guardandola.
<<Proprio così>>
Esco la mia macchina fotografica dallo zaino.
<<Ti piace scattare foto?>>
<<Si, è una mia grandissima passione da quando sono piccola, perché?>>
I suoi occhi sembrano brillare.
<<Oggi finita la lezione sarei dovuto andare a scattare delle foto al bosco, vuoi
venirci?>>
Non mi sarei mai aspettata una proposta del genere dal mio professore, ma non avendo nulla da fare e volendo scattare delle nuove foto, accetto.
Quale professore accompagnerebbe la sua alunna a casa e la inviterebbe ad andare insieme a lui in un bosco a scattare foto? Sto impazzendo.

Mi sta aspettando fuori, nel parcheggio.
Prima di uscire dalla classe prendo il pacchetto di sigarette che avevo lasciato in borsa, poso i libri e il listino con le fotocopie delle tabelle, ed esco fuori dall'aula.
Mi accorgo che a all'orario serale i corridoi sono completamente vuoti e non c'è anima viva.

Scendo le scale e vado nel parcheggio, lo vedo appoggiato alla macchina a fumare, mi vede e abbassa lo sguardo.
Sorrido leggermente e mi appoggio vicino a lui, lo sento sospirare.
Per la prima volta sto così vicina a lui, chissà come sarebbe essere tra le sue braccia così forti.
Inevitabilmente lo guardo, mentre fuma.
È così bello.
Con una mano mi porge la sigaretta, la sta condividendo con me...?

Io la prendo e me la porto alla bocca.
Lui guarda ogni mia mossa, mi fissa.
Io ripasso la sigaretta e così via.
<<Cosa volevi fare alla mia età?>>
Chiedo io mentre fumiamo entrambi dalla stessa sigaretta.
Questo è per me una specie di contatto con lui, come finalmente un avvicinamento.
<<Adesso mi dai del tu?>>
Gli esce un piccolo sorrisetto.
Io arrossisco, non me ne ero neppure accorta.
<< Volevo fare l'architetto, poi però a causa dei miei genitori sono stato costretto a fare un liceo che non mi è mai piaciuto>>
Si gira e mi guarda, io mi rendo conto della troppa differenza di altezza, mi sta guardando da sopra.
I suoi occhi emanano tristezza dopo quello che mi ha appena detto.
Dopo esserci guardati entra in macchina.
<<Andiamo, sono già le 18 se non ci sbrighiamo non si vedrà niente>>

In macchina discutiamo dei nostri gusti musicali ed io scopro di avere anche quelli in comune con lui.
<<Che tipo di musica ascolti?>>
Mi chiede lui e accende la radio attaccata al suo cellulare.
<<Rock, musica anni 80, pop e molti altri generi musicali>>
Lui si gira, mi guarda a fondo.
<<Piacciono anche a me, conosci i "Green day"?>>
Chiede lui continuando a guardarmi.
<<Certo che li conosco! Album preferito?>>
<<L'album "Revolution Radio" del 2016, il tuo?>>
Mi sta sorridendo, uno di quei sorrisi ampi.
I suoi denti sono perfetti e lui mentre sorride è davvero troppo bello.
<<Anche a me piace moltissimo quell'album!>>
Parliamo per tutto il tragitto di musica, è molto piacevole parlare con lui, nonostante sia un professore non è affatto noioso o severo.
In classe è abbastanza severo, ma quando è con me no.

Arriviamo in poco tempo e la prima cosa che faccio è prendere la macchina fotografica per pulire la lente.
<<Vieni ,andiamo in un posto, sono sicuro che ti piacerà molto fare foto lì, è il posto che più mi piace>>
Lo seguo molto incuriosita.

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