Capitolo 17

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Usciamo da quella casa senza dire una parola, ma sento il suo sguardo studiarmi.
Io sono incapace di dire qualsiasi cosa.
Ho paura che dopo tutto quello che è successo oggi cambierà qualcosa tra di noi.
Anche se in realtà un "noi" non c'è, e ne sono consapevole.

Prima di salire in macchina lui sfila dalla tasca della sua giacca un pacchetto di sigarette, io mi appoggio alla portiera della macchina e prendo una sigaretta dal mio zaino, sperando di vedere qualsiasi tipo di reazione.
È silenzioso da troppo tempo e non mi piace che sia così.

<<Clara non->>
Non lo lascio continuare, anche se almeno sono riuscita a ricevere una reazione da parte sua.
<<No, lei deve smetterla, deve smetterla di trattarmi come un giocattolo.
Io non sono una bambina e non ho bisogno che qualcuno mi dica di non fumare>>.
Le parole mi escono fredde e distaccate, anche se dentro di me sto soffrendo.
Perché sono consapevole che quello di prima non è stato nulla, mi ha solo usata.
Il bacio che mi ha dato prima non è significato niente.
<<Non mi interrompere mai più quando parlo, intesi?>>
Il suo sguardo è affranto e allo stesso tempo rabbioso.
Dove pensa di essere in classe?
<<Io la interrompo quando voglio! Non siamo a all'università...>>
Lui si ammutolisce ed un silenzio imbarazzante inonda il nostro spazio.
Rimaniamo fermi lì, davanti la macchina, a fissarci senza prosperire parola.
<< È così sbagliato cercare di capire il suo atteggiamento nei miei confronti>>
Sussurro avvicinandomi un po'.
Fa un passo indietro, si tocca i capelli in continuazione.

<<Nemmeno io lo capisco, nemmeno io so il perché del mio atteggiamento quando sto con te!>>
Alza la voce e io mi ammutolisco, troppi brutti ricordi mi invadono, ed io non capisco più niente.
Le lacrime minacciano di uscire ma io le ritiro indietro, non posso piangere davanti a lui.
<<Clara... scusa scusa>>
Tutto ad un tratto lo trovo avvinghiato a me, il suo meraviglioso profumo mi invade.
<<Scusa se ho alzato la voce giuro che...>>
Mi abbandono al suo caldo abbraccio e lo stringo a mia volta.
Rimaniamo fermi ed abbracciati per non so quanto tempo.
<<Non si preoccupi>>
Sussurro prima di spostarmi ed entrare in auto.
Mi sta scoppiando la testa.

Pov Stefan

Noto che ha la testa appoggiata al finestrino, sarà stanca.
Penso di averla ferita.
Rovino sempre tutto, ma questa volta è giusto così.
Io e lei non possiamo stare insieme, anche se è l'unica persona con cui riesco a trovarmi bene.
L'unica a cui penso durante la giornata senza un motivo.
L'unica che mi somiglia.
Mi sono legato a lei, non so quando è successo, ma c'è un vero legame tra noi.
Il suo modo di guardarmi pieno di innocenza e tristezza mi ha colpito fin da subito.
Lei è diversa, e la mia voglia di conoscere ogni cosa di lei cresce ogni giorno.
Poco prima stava per mettersi a piangere, ho visto i suoi occhi cedere.
Ma lei non lo ha fatto, non ha pianto, ha ritratto tutto indietro.
Io ho davvero bisogno di conoscere il motivo.
Voglio sapere il perché, proprio quando ho alzato la voce, lei si è rattristita ancor di più.
E poi... è così maledettamente bella...

Non riesco a starle lontano, mi sento tremendamente protettivo nei suoi confronti.
E so che tutto questo è una follia, è da malati.

Aver sentito le sue gambe così strette a me, il suo respiro affannato, ho capito di essere tremendamente attratto da lei.
Volevo farla mia, il mio corpo bolliva al contatto con quella pelle di porcellana, e a quel suo viso angelico.

•I suoi occhi saranno la mia rovina.

Come faccio, come diamine faccio.
Nella strada verso casa sua incombe il silenzio.
Non penso si senta di parlare dopo quello che è successo.
Vedo che non si muove e non capisco se stia dormendo.
<<Clara?>>
Non risponde.
Cazzo.

Fermo la macchina e scendo di corsa, apro lo sportello e le tengo la testa.
È proprio svenuta...
Prendo di fretta il suo zaino, prendo la bottiglietta d'acqua per bagnarle polsi e collo.
<< Stefan...>>
Dice con voce roca.
<<Clara, bevi un po' d'acqua, dai>>
La guardo negli occhi...
I suoi occhi sono di un verde chiaro, sembra che ti scavino fin dentro l'anima.
mi affascinano da morire.

La sua mano stringe forte il mio braccio, si appoggia completamente a me e sento che si sta per addormentare, qui si gela, non posso lasciarla a casa in queste condizioni.
Abita sola.
Dormirò nel divano sta notte.

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