Salerno

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Lui mi guardava negli occhi con la sua aria da "bello e dannato" che mi faceva sentire una al sicuro , sfiorava le mie guance rosse con le mani mentre teneva il suo sguardo fisso sulle mie labbra , si mordeva il labbro inferiore e girava gli occhi al cielo
"Quanto sei bella..." mi diceva.

"SVEGLIATI DENISE!" mi ero svegliata di colpo , con il cuore in gola , cazzo nel momento più bello del mio sogno chi poteva svegliarmi così bruscamente?
Ah mio padre.
Oggi sarebbe stato il primo giorno di scuola , mi sono trasferita a Salerno circa due settimane fa e per via dei traslochi almeno per un po' non ero andata a scuola.
Oggi è lunedì , i lavori sono finiti , non ho più scuse per continuare a sollazzare nel letto.
Vorrei che qualche forza soprannaturale mi desse la voglia di abbandonare il calore confortevole di queste coperte.
"DENISE SCENDI SUBITO DEVI ANDARE A SCUOLA!"
Ok mi alzo , mi alzo, solo 5 minuti...
NO, è ora di andare.
A fatica abbandono il confort e mi trascino in bagno , mi lavo la faccia e mi guardo allo specchio , sembravo una che non vedeva la luce del sole da anni, e più o meno era così.
Scendo al piano di sotto a fare colazione , con le cuffiette perché sapevo che mi sarei beccata la ramanzina di mio padre ,con le solite parole dette continuamente con lo stesso tono ogni volta che ritardo a scuola.
Così mangio frettolosamente una fetta biscottata con della marmellata.
"Sei pronta per andare a scuola, come ti senti?" Mi dice ,interrompendo il meraviglioso silenzio che pervadeva ogni centimetro della sala da pranzo.
"Sinceramente ero pronta a passare un' altra giornata dedicata al'fancazzismo'..." rispondo io, facendo un falso musino forzato.
"Non capirò mai come una ragazza di 17 anni possa voler dalla vita esclusivamente il dolce "non far un cazzo"".
"Mh...dimmelo tu?"
Non gli do il tempo di rispondere ,non volevo una conversazione di prima mattina ,corro sulle scale per arrivare in camera e apro l'armadio per scegliere cosa mettere.
Il mio mood diceva che un "total black" sarebbe stato perfetto per quella giornata.
Il sole c'era ma era una luce opaca che non dava calore nemmeno a volerlo ,in un febbraio da dimenticare talmente abbia fatto freddo ultimamente.
Prendo un pantalone della tuta nero con un top sempre nero sopra , e metto le mie solite air force bianche ,per concludere una semplice felpa Nike.
Avevo i capelli neri e gli occhi azzurri , che sono effettivamente un pregio ma non sempre quando si aggiunge la pelle pallida e quindi : LE OCCHIAIE.
Avevo due occhiaie viola che sembravano disegnate talmente rigavano il mio viso.
Così avevo preso al volo il correttore e ne avevo messo un bel po' sotto gli occhi , poi un po' di mascara e del semplice lucida labbra, perché non amavo esagerare con il trucco.
Lego i capelli in una lunga coda alta, bella stretta , e vado a scuola.
Questa mattina non ho nemmeno i libri che mi servono e non so come sia la scuola perché l'iscrizione era andata a farla mio padre.
Sono salita sul mio motorino nero e mi sono ritrovata davanti alla scuola , era grandissima.
Davanti all'edificio era pieno di ragazzi e ragazze tutti ammassati come se fosse il primo giorno , e parlavano con un dialetto stretto e una voce esageratamente alta.
Mi sono tolta il casco nero per vedere meglio.
Davanti a me passa un gruppo di ragazzi con al centro un ragazzo che attira molto la mia attenzione per qualche motivo sconosciuto.
Aveva i capelli molto corti , tagliati da un barbiere con molta precisione, portava dei pantaloni della tuta Nike larghi neri come i miei e una termica attillata nera della Nike con le air ai piedi.
Lo stavo fissando , forse perché aveva il mio stile...non lo so.
Fatto sta che a forza di guardarlo lo nota e si gira , mi guarda anche lui , ma non mi smuovo dal fissarlo perché sono affascinata dal suo sguardo penetrante , dopo poco distoglie lo sguardo e continua a parlare con i suoi amici presumo .

Non andare rimani...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora