cap.3

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La giornata intensa di scuola era finita , finalmente potevo stare dove amavo di più : sul  letto.
La mia professoressa non aveva esitato a mettermi la nota sul registro ma siccome sono sveglia ho io il registro dei genitori quindi mio padre almeno non lo saprà.
Vero ,voi non sapete nulla di me , mia madre è morta di tumore al seno due anni fa , per questo abbiamo deciso di trasferisci e lasciarci alle spalle i brutti momenti.
Mia madre aveva il mio stesso carattere , era forte ,schietta , non esitava a dire quello che pensava.
Ho preso tutto da lei tranne i capelli neri da mio padre.
Sono figlia unica e da una parte meglio perché la convivenza fraterna può essere o bellissima o terribile , non esiste via di mezzo.
La morte di mia madre mi ha fatta chiudere gradualmente in me stessa e così ora non ho amici e non ho persone che ritenga importanti a parte  mio padre.
La mia famiglia è lui, nonni e zii non so nemmeno dove siano , a volte al telefono mio padre cerca di passarmeli ma trovo una scusa per non andare.
Sto bene così , magari non sto bene però mi sento normalmente e non chiedo una vita ricca di emozioni.

Ho preso il telefono in mano ,svogliata all'insolito arrivo di una notifica che ha fatto vibrare via  il mio sogno ormai dimenticato, era una notifica di Instagram ,avevo un nuovo follower.
Leggo scritto "CapoPlaza" e mi chiedo chi possa chiamarsi così , sarà sicuramente un nome d'arte. Non mi interessava chi fosse ma volevo sapere a chi potesse venire in mente un nome così.
Così nel vedere nella foto profilo Luca , il ragazzo degli sguardi a scuola, un tremito mi ha attraversato tutto il corpo.
Aveva molti follower e non capivo il perché così girando nel profilo scopro che fa musica , è un genere che a me piace molto così mi metto ad ascoltare alcuni suoi pezzi.
Non è esageratamente conosciuto ma il suo gruppo di fan lo ha e penso diventerà qualcuno un giorno.
Mi fa piacere che abbia iniziato a seguirmi ma allo stesso tempo non voglio dargli confidenza quindi non ricambio il follower e mi rimetto a dormire.
Verso sera mio padre mi chiede mi andare a comprare qualcosa al supermercato perché in casa mancavano delle cose , così svogliata mi vesto ed esco.
Mi accento una sigaretta nel tragitto , non fumavo ma capitava che avessi voglia di mandare via i pensieri attraverso il fumo che usciva dalla bocca.
Entro e non c'era quasi nessuno , la commessa mi guardava sorridente come se non sapessi che in realtà vorrebbe minacciarmi di uscire perché era l'orario di chiusura.
Prendo frettolosamente le cose che mio padre aveva segnato a grande calligrafia su un postit giallo fluo e mi dirigo alla cassa.
Dopo aver pagato esco e dall' agitazione improvvisa che mi era venuta mi accendo un'altra sigaretta.
Ero incantata a guardare il cielo già blu alle 19:00 , non mi spiegavo perché facesse anche freddissimo e andavo a passo svelto verso casa.
Di punto in bianco esco dallo stato di trans e mi trovo davanti una ragazza appoggiata al muro che avevo davanti e non mi ero nemmeno accorta che era una mia compagna di classe.
"Ei, sei Denise?" mi chiede lei , prendendomi alla sprovvista.
"Uhm si"
"Oggi in classe hai fatto davvero bene, quella è una rotta in culo" Dice lei, riferendosi alla professoressa,facendo uscire una nuvola di fumo dalla bocca.
Mi scappa una risata per il modo in cui ha chiamato la prof e poi rispondo.
"Nulla di che, semplicemente ora non si può nemmeno sorridere ?"
"Guarda  non ho idea di cosa ci sia stato da ridere ma in ogni caso non era un suo problema" risponde lei sorridendo.
Era una bella ragazza , aveva i capelli castani  tagliati a caschetto e gli occhi sul verde a mandorla , magra e con un sorriso perfetto.
Siamo finite a chiacchierare per una buona mezz'ora finché non mi squilla il telefono, era mio padre che chiedeva se mi fossi persa al supermercato...
Così la saluto , senza nemmeno sapere il suo nome e torno a casa.

Non andare rimani...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora