Non andare rimani...

Un effetto strano

Questa mattina è stata più traumatica di quella prima, non mi riuscivo a scollare dalle coperte.
Stranamente però avevo voglia di tornare a scuola, così mi metto un cappellino nero, dei pantaloni della tuta bianchi ,una felpa nera della Nike e le solite air bianche.
"Al mondo non esiste solo il bianco e il nero"
Mi dice mio padre riferendosi ai miei vestiti
"Io invece penso di sì, gli opposti che stanno bene insieme" .
Anche le persone simili stanno bene insieme , anzi per come la vedo io stanno meglio insieme , ma non ho mai provato ne una ne l'altra situazione.
Mi metto una fetta biscottata in bocca ed esco di casa.
Davanti a scuola mi viene in contro la ragazza con cui avevo parlato il giorno prima ma di cui non so il nome.
"Ei com'è?" Mi urla da lontano.

"Tutto apposto" Rispondo  senza pensarci , queste sono le risposte che si danno sistematicamente quando in realtà si vede se una persona sta davvero bene.
"Sta mattina la teniamo un'altra professoressa da insultare?"Mi dice lei accentuando il suo essere Salernitana.
"Sinceramente non ho letto l'orario ma si "
Rispondo sorridendo.
Nel frattempo rivedo il suo il suo sguardo e mi incanto di nuovo a seguire ogni suo movimento, quella mattina anche lui aveva i pantaloni bianchi ma erano jeans e avevano gli strappi , portava un cappellino con la visiera nero , di quelli larghi e lo portava un po' storto e non completamente inserito sulla testa ,  una termica ma diversa  da quella di ieri.
Sta volta era lui a guardarmi ma mi rendo conto che si sta avvicinando anzi mi sta proprio venendo in contro , mi agito ma senza farlo notare.
Una volta davanti a me dopo più di 30 secondi si degna di parlare.
"O sai se c'è matematica sta mattina?"
"No" Rispondo.
"Ma come no, non hai l'orario ?"
"Se ho detto di no vuol dire che non lo so"
"Non c'è bisogno che me lo spieghi" mi interrompe lui , mettendomi una mano sulla bocca per zittirmi.
Rimango immobile a quella mossa perché nessun ragazzo mi aveva mai zittita prima.
Faccio una smorfia e gli levo la mano dalla mia bocca.
"Non zittirmi"
"Parli troppo" Mi dice sorridendo maliziosamente.
Non rispondo , lo guardo male e faccio una risatina falsa.
"Scherzi a parte , non trattarmi come un coglione" Mi dice avvicinandosi al mio viso ancora di più e prendendomi la faccia tra le mani.
Era serio ma mi sorrideva , era una situazione strana , come mai tutta questa confidenza? Mi tocca , fa battutine del cazzo...
"Ti tratto come dico io" Rispondo alla provocazione ,lui si morde il labbro fa una smorfia e poi lascia il mio viso si gira e se ne va.

"Okkkey questo cos'era ?" Mi grida nelle orecchie la "compagna con il caschetto"
Giuro il nome glielo chiederò.
"Cosa ?"Dico avviandomi verso l'entrata della scuola.
Lei inizia un discorso ma non ascolto una parola, stavo pensando a quello che era successo prima , Luca mi faceva uno strano effetto.
Entriamo in aula ma per fortuna la prof non era la stessa di ieri.
Non ero in vena di discutere con nessuno.
Nonostante lo avessi visto fuori da scuola Luca non entrava , come aveva fatto anche ieri.
Entra poi dopo più di mezz'ora senza dare spiegazioni alla prof che lo richiamava.
"La smetti di arrivare e fare questo show ogni mattina ?" Sta volta sono io a rivolgergli la parola per prima.
"Dillo che è solo perché vuoi vedermi anche la prima ora..." Dice lui facendo una smorfia di supponenza irritante.
"Nono, tranquillo"
"Domani solo per te farò prima ok?"
"Bravo allora" dico facendo un finto applauso
"Sai che riesci a eccitarmi anche quando fai questa faccia qui?"
Cosa? Cosa gli era appena uscito dalla bocca?
Non sapevo cosa dire ero imbarazzata ma provavo uno strano senso di orgoglio ed eccitazione che mi limitava la lucidità mentale.
"Mi nausei"Rispondo dopo un bel po' di défaillance.
"Tu mi ecciti invece" mi sussurra all'orecchio facendomi rabbrividire.
Faccio un sorrisino e mi avvicino al suo orecchio e respirando vedo che gli viene la pelle d'oca , lo sento sorridere e gli sussurro:
"Tu no".