🧢21

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Erano 10 giorni che sollazzavo sul letto dopo esser tornata da scuola, i compiti li facevo durante la notte.
Ero tornata da mio padre e ora non avevo nulla di Luca.
"Che hai tesoro , mi preoccupi"
Entra in camera e si siede sul mio letto.
"Pa"
"Dimmi"
"Io sono fidanzata, e ora sto male per lui"
L'istinto paterno gli fa corrugare la fronte alla parola "fidanzata" poi però il vedere la figlia star male lo riporta sulla terra.
"Sai che con mamma litigavo sempre?"
Mi alzo dal letto e mi poggio allo schienale per sentire la storia.
"Sempre ?"
"Quasi, lei aveva una testa autonoma io le andavo sempre dietro , poi capitava che io non fossi d'accordo con lei e si litigava"
"E come mai stavate ancora insieme?"
"L'amavo"
Mi viene spontaneo abbracciare mio parte che si sporge verso me e mi stringe forte.
"Chi è lui?"
"Si chiama Luca"
"Mh voglio poi conoscerlo"
Dirgli che era in questura ora non era il massimo così evito e mi alzo dal letto per fare una doccia.

"Ala non puoi capire come mi sono sentita male"
"Ma famm capí mo che tien intezion e fa?"
"Ma non lo so"
"Andiamo lì e parlaci"
"Ma sei fuori?"
"Che cazz aspetti, che lui qua non può vení"
"Eh lo so Ala"

Forse aveva ragione dovevo andare.

"Hai ragione Ala"
"Eh si"
"Allora come facciamo però"
"Boh, andiamo"
"Ci sono i pullman?"
"Si ci possono allungare fino a li poi dobbiamo andare in po' a piedi"
"Ok"
"Lo faccio per te che io avevo una serie da finire"
"Ala parli troppo"
"No per dire , se la mia migliore amica è triste la aiuto"
Migliore amica, che bello sentirselo dire.
Le do un veloce abbraccio e sorriso.
Andiamo verso la stazione, ci sediamo alla fermata del pullman e assorte nei pensieri non ci parliamo
fino al suo arrivo.
Una volta sedute mi sale l'ansia che sale quando
non sai se stai facendo la cosa giusta.
Muovo freneticamente le gambe e Ala ci mette una mano sopra.
"Tranquilla"
Faccio un sospiro e mi calmo.

"Avete un mandato , questo non è l'orario delle visite"
"No senta è il suo ragazzo e lei vuole vederlo"
"Mannaggia a me che facc stu lavor e mmerd, NON VI POSSO FAR ENTRARE!"
"Ma la finiamo con sti moralismi posso entrare 10 minut o dovete scassare il cazzo?"
Il ragazzo nemmeno risponde , si gira e fa per chiudere il cancello che io tengo aperto con il piede senza che lui se ne accorga.
Una volta che se n'è andato entro e vedo lo sguardo gasato di Alana.
"Ma che?!"
"Shh, entra,fai silenzio"
Entra "di soppiatto" provocandomi una risata.
Ci ritroviamo dentro in pochissimo tempo
E poi si chiedono come fanno a evadere tutti.
Dentro un ragazzo della sorveglianza ci vede e ci viene incontro.
Possibile non avesse visto ragazze da un bel po' siccome senza chiedere spiegazioni ci scorta dove avevamo chiesto.
"Lui sta in fondo al corridoio"
"È da solo"
"Si cella singola per i violenti"
Volevo mettermi a fare polemica ma evito alla grande.
"Vai tu ,aspetto qui"
Ala rimane appoggiata a un muro con lo schermo del telefono attaccato agli occhi.
Mi fermo davanti all'ultima cella e lui era lì.
Sdraiato sul tetto con delle carte in mano.
Lo guardo per un po' senza parlare poi mi nota e si alza.
"Ti avevo detto di non farti più vedere"
"Lu mi spieghi...così non capisco"
"Quel giorno che mi hanno chiamato...era quel coglione che ti ha portata alla festa. Mi fa che ti ha scopata da ubriaca e che vuole portarci via la casa se non paghiamo le ultime tasse."
Non ne sapevo nulla, era una cazzata perché anche se ero ubriaca ero cosciente e quando non lo ero era perché stavo dormendo o ero svenuta ma comunque Alana mi aveva trovata subito.
"Ma Lu non è vero!"
"Chi cazzo te lo ha detto eri marcia!"
"Alana, è stata sempre con me!"
"Ma allor pecché chist m chiamm e m ric ca..."
"Perché l'ho rifiutato quella sera, e non so come ha scoperto che sto con te"
"O ver De?"
"Davvero"

"Lu io ti amo, non mi far stare male"
"Ma pur io t'amm ma ormai"
"Ormai cosa?"
"Non so quanto starò qua ma non voglio che mi aspetti"
"Ma in che senso"
"Che ti devi fa la vita tua"
"Ma che cazzo dici Lu"
"Io ti voglio al mio fianco, si, ma non qui."
"Perché no?"
"Perché non voglio che paghi i miei errori"
"Tu quanti miei errori hai pagato Lu...Tantissimi "
"De tu vuoi stare co me pure se sto chiuso qua? "
"Lu a me basta che non mi lasci sola...Stop"
Lui mette le mani fuori dalle sbarre e me le poggia sul viso.
Lo prende e lo porta a se.
Poi mi bacia tra due tubi di ferro.
Non sentivo altro che lui.
Poteva essere anche dietro le sbarre ma io sentivo solo lui.
"Lu io con te ci sto nel bene e nel male , questo è l'amore vero"
"Piccola ti prometto che usciremo insieme da questa merda"
"Non devi fare il boss però qua"
"Eh sono così"
"Eh un cazzo, prima esci prima possiamo andare a vivere insieme"
"Vivere insieme ?"
"Mhmh, io già sto a casa di tua madre ormai"
Riardiamo entrambi.
"Ah si?"
"Sto sempre dalla tua parte del letto"
"Vorrei stare con te li"
Mi sussurra.
"Mi manca il tuo corpo."
Mette le braccia fuori e spingendomi alla sbarra tiene stretto il mio culo tra le mani.
Non può fare molto ma comunque mi piace.
Nel frattempo mi bacia, mette le mani nei mei pantaloni e con la sua intimità di si spinge verso la mia.
Poi mi da un bacio sulla fronte e toglie le mani dalla mia tuta.
"Non vedo l'ora di uscire."

Non andare rimani...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora