Capitolo 4

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*Un anno prima*

Sanem

Pranzai con i miei nuovi colleghi all’aeroporto di Fiumicino. Avremo fatto una pausa soltanto di un paio d’ore e non era il caso di metterci nel traffico di Roma alla ricerca di un ristorante. Sapevo bene che per la maggior parte delle trasferte non avrei visitato i luoghi nei quali atterravamo, soprattutto se si ritornava ad Istanbul nella stessa giornata.

«Allora, Sanem, com’è stato il tuo primo volo internazionale?» mi chiese Sevim.

«Emozionante!» risposi, ripensando anche al tizio col quale mi ero scontrata quella mattina e che poi avevo rivisto in aereo.

«Vedrai quando farai tratte più lunghe e con gli scali,» aggiunse Cemal, «altro che emozione! Rimpiangerai i voli nazionali.»

«Non starlo a sentire, Sanem!» lo riprese Osman. «I voli più lunghi ti permettono anche di restare diverse ore in una città e poterla visitare.»

«Non vedo l’ora!» risposi entusiasta.

«A proposito! Ma non avete notato che sul volo c’era quel giornalista, Can Divit?» disse Demet.

«Sì, io ci ho parlato» ammise Cemal.

«Cosa? E non ce l’hai presentato?» chiese arrabbiata Demet.

«Mi è sembrato una persona molto riservata, non potevo mettere in subbuglio l’intero aereo» si giustificò Cemal.

«Sai quante persone famose ho incontrato! Si danno tutti delle grandi arie e alla fine li evito» ribatté Osman.

Mentre si punzecchiavano tra di loro, mi ricordai del bigliettino che avevo riposto nella tasca della giacca. Quel nome mi ricordò qualcosa e per esserne sicura presi quel pezzo di carta di nascosto e rilessi il nome...

Can Divit – giornalista/reporter

... e in basso il suo recapito telefonico e l’indirizzo e-mail.

«Tu, Sanem, lo segui?» mi chiese Sevim.

«Chi?» domandai, ricomponendomi.

«Can Divit, il giornalista più figo del mondo.»

«In che senso "lo seguo"?» chiesi, leggermente in imbarazzo.

«Sui social.»

«In verità, io i social non li seguo. Non mi piace parlare con la gente attraverso uno schermo.»

«Come sarebbe a dire che non hai i social?» chiese perplessa Demet.

«Non è che non ci sono sui social, soltanto che non li uso. Con i miei amici ci parlo da vicino» ammisi, sentendomi per un attimo un pesce fuor d’acqua.

«Quindi, non conosci Can Divit?» domandò ancora più incuriosita Demet.

«No, non so chi sia!» esclamai, pensando che se avessi detto di essere piombata fra le sue braccia avrei scatenato l’inferno. Per non parlare del fatto che in tasca avevo praticamente il suo numero di telefono che lui in persona mi aveva lasciato.

«Comunque, lui non è come tutti gli altri» continuò Sevim. «E’ discreto e ama davvero il suo lavoro. Non posta mai foto sue personali ma solo quelle dei suoi viaggi. Per questo lo ammirano in tanti. Fortunata la sua ragazza!»

«Ha una ragazza? E tu che ne sai?» domandò Demet.

Anch’io rimasi in ascolto. Volevo sapere.

Il mio volo sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora