*Presente*Sanem
Ero in cucina a preparare il pranzo quando il mio telefono prese a squillare. Dalla suoneria capii già di chi fosse la videochiamata.
«Amore mio, ma è mai possibile che, se non ti chiamo io, tu non ti fai sentire?» mi rimproverò Ayhan.
«Lo sai che ultimamente sono molto impegnata. Però, ti chiedo scusa!» le dissi, poggiando il telefono sul bancone e facendole il cuoricino con le mani.
«Ti perdono solo perché so che è vero che lavori troppo.»
«Grazie, sorellina!»
Io e le mie amiche d’infanzia eravamo come sorelle, la nostra amicizia era qualcosa di inspiegabile, sapevamo sempre tutto di tutte.
«Ascolta, ho già parlato con Aylin e mi ha detto che per i prossimi due giorni non dovrai lavorare, quindi, non ammetto un “no” come risposta: questa sera venite a casa mia e tu resterai a dormire qui con me, o non mi sentirai più per i prossimi…» finse di pensarci, «diecimai mesi.»
Risi a quella battuta che non sentivo da un bel po’. L’avevamo inventata molto tempo prima quando, un pomeriggio, io, lei e Guliz discutemmo per una stupidaggine che, però, davvero ci stava facendo litigare di brutto. “Non ti parlerò più per le prossime diecimai settimane”, oppure, “chiamami fra diecimai giorni perché prima non ti risponderò”. Era un modo tutto nostro per far capire di non essere più arrabbiate e funzionava sempre.
«Ayhan, sai bene perché non vengo quasi mai da te.»
«Lo so, Sanem, però per una volta potresti fare uno sforzo. Giuro che ci chiudiamo in casa e non usciremo fino a che non dovrai andare via» cercò di convincermi.
«Ma non possiamo incontrarci da Guliz?» le chiesi, cosciente, però, di quanto potesse rimanerci male.
«Ehm… veramente deve incontrarsi con Levant, per cui lei non verrà.»
«Quindi fa seriamente con lui? L’altro giorno, nella chat di gruppo, sembrava avere dei dubbi.»
«Sì, poi ti racconto, in realtà lo ha detto solo per…» si bloccò un istante prima di chiedermi se fossi sola in casa. Glielo confermai.
«Sanem, giurami che ciò che sto per dirti non lo dirai a nessuno, soprattutto ad Aylin. Giuramelo!»
«Ok, ma… cosa c’entra Aylin?» le chiesi perplessa. Tra noi cinque non c'erano mai stati segreti.
«Conosci bene com’è fatta, ogni volta che una di noi prova ad uscire con un ragazzo sembra quasi che a lei dia fastidio e Guliz non sopporta quando la prende in giro sul fatto che, fino a qualche mese fa, non aveva alcuna intenzione di conoscere qualcuno. Insomma, Guliz si è confidata con me dicendomi che Levant le piace davvero tanto, ma che, prima di esserne sicura al cento per cento, vuole tenere questa frequentazione segreta, soprattutto con Aylin.»
«Capisco! Certo, lei più di una volta ha quasi fatto scenate se una di noi aveva una relazione ma non credo lo faccia con cattiveria. Forse si sente sola per il fatto che lei non riesce a trovare qualcuno che le piaccia.» Tentai di trovare una spiegazione per il comportamento della nostra amica.
«Può darsi che tu abbia ragione, probabilmente la sua è invidia, non mi viene da pensare altro» replicò Ayhan.
Mi persi per un attimo nei miei pensieri e ricordai di quando confessai alle ragazze di aver conosciuto lui… Aylin fu l’unica a storcere il naso, per quanto, stranamente, fosse la prima a spronarci a vestirci in modo sexy per uscire a caccia di “pollame”, come diceva sempre.
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Il mio volo sei tu
RomansaA volte non basta l'amore per riuscire a perdonare, soprattutto se c'è di mezzo l'orgoglio, ma nel loro cuore vivranno sempre l'uno per l'altra.