L'ultima partita di Cla_Lig

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Buonasera, sono Cla_Lig , la vincitrice della categoria One-shot con la storia 

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Buonasera, sono Cla_Lig , la vincitrice della categoria One-shot con la storia 

"L'ultima partita"






TRAMA

La vita è la cosa più stressante che esista. Lo è per tutti, ma per Ugobaldo un po' di più. Perché? Beh, immaginate di essere un pedone degli scacchi comandato da un vecchietto che proprio non sa giocare.





INTERVISTA


1) Da quando scrivi? E come hai scoperto questa tua passione?

 In realtà non saprei dire il momento in cui ho iniziato a scrivere. Diciamo che, da quando mi è stato insegnato, ho sempre avuto questa propensione a mettere su carta le mie idee, anche se in una forma che faceva rabbrividire, una trama da spararsi e una lunghezza media che non superava le due pagine di quaderno. Ovviamente, la situazione negli anni è migliorata e sono riuscita a scrivere racconti più lunghi e leggibili, benché senza impegno. Due anni fa ho deciso davvero di mettermi alla prova con la scrittura di un vero romanzo e sono sbarcata su questa piattaforma, dove ho pubblicato e conto di pubblicare ancora anche piccole storie nate dalla mia testolina, fra le quali quella per cui oggi sono qui a fare questa intervista.

2)Cosa ti ha spinto a scrivere questa storia? Raccontaci la tua ispirazione.

 In realtà è nata dal prompt di un contest di scrittura. Mi si chiedeva di scrivere una storia dal punto di vista di un oggetto inanimato, nel mio caso un pedone degli scacchi. Ricordo che era una specie di giornata per la commemorazione delle vittime del Covid-19, tra cui, si sa, ci sono stati davvero tanti anziani. Ho anche io due nonni molto anziani, mentre gli altri due li ho persi da bambina; mi sono tornati in mente la paura per i nonni che erano ancora qui e il dolore per quelli che mi hanno lasciata quando avevo la stessa età di Sara e non potei fare a meno di pensare a quelle persone che avevano vissuto la stessa cosa senza neanche poter essere fisicamente presenti, mentre magari in televisione sentivano dire che stavamo tutti esagerando e che gli anziani possono anche passare in secondo piano perché sono una categoria che non produce. Volevo che questa one-shot fosse un manifesto sull'importanza di questi vecchietti con le ossa fragili ma dal forte spirito, di questi scrigni di esperienza e di amore così trascurati. Perché, in fondo, gli anziani sono coloro che amano di più, ma sono anche coloro che più spesso non vengono ricambiati.

3)Hai intenzione di scrivere ancora? Se sì, sarà sullo stesso genere?

 Assolutamente scriverò ancora, sia per quanto riguarda il mio progetto principale sia altre cosette come questa one-shot. Credo che "L'ultima partita" si possa definire narrativa generale, genere che sicuramente dà ampie possibilità e su cui penso proprio mi cimenterò ancora.

4)Rendici partecipe delle tue emozioni. Cosa provi mentre scrivi?

 Allora, io sono una che empatizza molto con i personaggi: rido con loro, piango con loro, mi arrabbio come una bestia insieme a loro... e, se nel contesto della storia è giustificato, direi che nel caso di una tizia che sta seduta davanti a un computer è un attimino da manicomio, almeno per una persona esterna. Però penso che sia proprio questa il bello della scrittura: vivere in un mondo tutto tuo, possedere un'immensa varietà di sfumature di carattere, di esperienze, di emozioni. Amo la possibilità di poter creare, attraverso le parole e la mia immaginazione, una nuova e complessa realtà.

5) Ti aspettavi il primo posto in questo Contest?

Allora, io ogni volta che mi iscrivo a un contest parto dal presupposto che già è tanto se non arrivo all'ultimo posto. E non lo dico per fare la finta umile o cose del genere: è proprio un problema di autostima certificato. Fatta questa premessa, immaginate la mia reazione quando ho scoperto il mio posizionamento e le parole che il giudice mi ha dedicato. Anche perché, se devo proprio dirla tutta, il bollino di Proxyla è una meraviglia e il primo posto una grande soddisfazione, ma è stata la bellissima recensione di bertelli13 il vero premio.

6)Qual è il tuo sogno nel cassetto? Speri di pubblicare un cartaceo?

 Sarei estremamente ipocrita se dicessi che non sogno di pubblicare in cartaceo, però per ora è un'immagine che mi sembra davvero irrealizzabile, una di quelle speranze che ho paura anche a esprimere ad alta voce. Ho tanta strada da fare, me ne rendo conto, e per adesso è già tanto sapere che ci sono persone felici di leggere ciò che scrivo. E chissà, magari in futuro meriterò che il mio nome figuri su una copertina.

Contest Natale 2021 (CONCLUSO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora