capitolo 14

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Yoongi dormiva con il capo sulla spalla di Namjoon mentre Jin percorreva il corridoio dell'ospedale avanti e dietro sperando in un miracolo.
Suo fratello Taehyung, a detta dei medici era fuori pericolo ma il risveglio dal coma, era un evento che tutti aspettavano.
Yoongi si svegliò poco prima dell'alba e, dopo essersi diretto al bagno dell'ospedale per potersi sciacquare le mani ancora sporche del sangue del suo ragazzo, filò dritto in camera di questo.
Taehyung era pallido, i capelli che prima erano sistemati ora erano completamente scompigliati, il viso sembrava rilassato rispetto a quando lo aveva visto ore prima, sembrava dormiente.
Il cuore di Yoongi si ruppe in mille pezzi quando vide le flebo nel suo braccio e non potè che rimboccargli le coperte.
La grande mano bianca e fredda del maggiore accarezzò il volto dell'altro con affetto e scoppiò in un pianto silenzioso mentre iniziava a sussurrare migliaia di scuse all'altro come fossero un cantilena.
Passò due ore così, perso a guardare l'amore della sua vita e sentirsi divorare dai sensi di colpa per non averlo protetto come avrebbe voluto e dovuto.
Fu Jin ad interrompere quella cantilena di pensieri mentali e di sussurri costringendo Yoongi a prendere un taxi per andarsi a fare una doccia promettendogli di chiamarlo qualora suo fratello si fosse svegliato.
Passò quasi un mese prima che Taehyung si riprendesse e trovasse al suo fianco Jin, che preso dalla felicità di rivedere suo fratello stare bene, si dimenticò di avvisare Yoongi.
Quella giornata, il produttore, era pieno di riunioni e finì particolarmente tardi di lavorare non riuscendo ad andare in ospedale e addormentandosi sul divano.
Da quando il suo ragazzo era entrato in ospedale, aveva continuato ad effettuare il trasloco dei loro oggetti personali ma non aveva mai ancora dormito in quello che sarebbe dovuto essere il loro letto.
Jimin lo chiamò il mattino dopo, svegliandolo e dicendogli che Taehyung era sveglio, che Jin si era dimenticato di dirlo a tutti e che, se tutto fosse andato bene, nel giro di qualche giorno sarebbe potuto tornare anche a casa.
Fu solo quando chiuse la chiamata con il ragazzo che si vestì ed uscì per poter andare a vedere il suo ragazzo pronto ad accorglierlo nelle sue braccia come tanto desiderava.
Arrivò in ospedale durante l'orario per le visite mentre fremeva all'idea di poter vedere il minore, aprì la porta e il suo cuore perse un battito.
Taehyung dormiva ancora, il corpo magro era coperto dalle coperte e Yoongi sorrise trovandosi il cuore pieno di gioia a sapere che l'altro stava bene.
Gli si avvicinò piano e gli accarezzò la mano che sporgeva da sotto le coperte bianche, sussurrò il suo nome un paio di volte prima che il più piccolo aprisse lentamente gli occhi e gli sorridesse.
-Yoongi... sei veramente tu?- chiese con la voce ancora impastata di sonno ed anche un pò roca.
Yoongi annuì, gli sorrise e gli diede dell'acqua dopo averlo aiutato a sedersi, non sapeva se poteva o meno prenderlo fra le sue braccia, ma fu proprio l'altro a liberarlo di questo dubbio tirandolo a sè.
Si abbracciarono con forza e sembravano non volersi lasciare ma un colpo di tosse li interruppe, era il medico venuto a parlare con taehyung per le sue dimissioni.
-Scusate se vi interrompo,- iniziò l'uomo di mezza età con il camice bianco - le analisi sono buone, signor Kim lei mi sembra in forza, ma ciò non toglie che vorremmo tenerla ancora un paio di giorni sotto osservazione. Diciamo che , salvo imprevisti per venerdì dovrebbe essere dimesso ok?- conluse l'uomo.
-Dottore, mi scusi, ma necessita di un tipo particolare di alimentazione? C'è qualcosa che devo fare per lui? Ma può viaggiare?- Yoongi iniziò a chiedere a raffica.
-Deduco che lei sia il fidanzato del signor KIm... Non si preoccupi. Non appena sarà fuori dall'ospedale potrà fare qualsiasi cosa senza ovviamente esagerare.- rispose il medico sorridendo e poi andando via.
-Siamo soli... lo posso avere un bacino?- disse Taehyung guardando con occhi dolci l'altro.
-Si, dopo che ti sei lavato i denti però.- gli rispose il maggiore ghignando.
-Uffa.- disse il minore alzandosi ed andando a lavarsi.
Yoongi aspettò pazientemente sul letto che l'altro uscisse, quando lo fece tutto sorridente si mise accanto all'altro e gli sorrise.
Yoongi lo baciò, gentilmente, con dolcezza ed amore mentre i loro cuori iniziavano a battere con forza ma non ebbero modo di prolungare quel contatto perchè Jin e Namjoon entrarono nella stanza.
-Ho capito, non abbiamo fortuna a stare soli oggi...- disse Yoongi alzandosi e sbuffando - Taetae, senti, in questi giorni ho un pò di cose da fare in agenzia, le sbrigo e venerdì mi prendo la giornata per venire a prenderti e sistemarti a casa... Però passerò tutte le sere a vederti va bene?- gli chiese prendendogli il volto fra le mani prima di lasciargli un bacio sulla fronte. 
taehyung era un pò deluso, si aspettava di più da Yoongi visto che per un mese era stato in coma ma capiva anche che il lavoro gli serviva così annuì.
Il venerdì mattina, dopo aver preso taehyung dall'ospedale, i due andarono a mangiare fuori per festeggiare le dimissioni del minore, poi fecero una lunga passeggiata ed infine rientrarono a casa.
Yoongi gli preparò la vasca con acqua calda e lasciò il suo ragazzo a rilassarsi mentre lui si dedicava a preparare la cena e sistemare la tavola.
Gli era mancato dedicarsi così a qualcosa, in quel mese la preoccupazione lo aveva distratto dal prendersi cura di se stesso ed era dimagrito a sua volta ed ora, come per magia, la sola idea di Taehyung di nuovo con lui gli aveva fatto venire una fame incredibile.
Quando tutto fu sistemato, si fece una doccia veloce e poi si diresse in camera da pranzo dove cenò con il suo ragazzo: gli era mancata la sua presenza, i suoi sorrisi, il suo tono dolce, il modo in cui metteva il broncio, il suo odore, il modo in cui la sua sola esistenza gli scaldava l'anima.
Dopo cena si sedettero sul divano per guardare la televisione, alle stoviglie avrebbero pensato il giorno dopo, e mentre erano Taehyung erano presi dall tv, furono distratti da un incessante suono del campanello.
Tutti i loro amici entrarono in casa con una torta e dei regali per il ragazzo che si commosse dinanzi all'affetto dei suoi amici.
-Ragazzi, un brindisi a Taehyung!- disse Jimin mentre Jungkook gli cingeva la vita sorridendo ed annuendo.
Jin, Namjoon e Hobi alzarono i bicchieri pronti a farli suonare fra loro quando Yoongi prese la parola mettendosi davanti al suo ragazzo.
-Taehyung... prima di brindare vorrei leggerti una cosa che ho scritto un pò di tempo fa- iniziò il maggiore, poi prese un respiro, tirò un foglio dalla tasca e iniziò a leggere

-Amami ancora.
Come se non ci fossimo mai lasciati.
Amami come se l'unica cosa importante fossero le nostre mani intrecciate.
Amami, perché è la cosa che sai fare meglio, l'hai sempre fatto meglio di quanto io abbia mai fatto.
Amami perché è giusto, lo sai anche tu.
Amami perché tu sei il tesoro che voglio custodire e proteggere per tutta la mia vita.
Amami perché sei l'unico a cui ho donato la mia anima.
Amami perché sei ciò che voglio, come so di essere ciò che vuoi.
Amami così da poterti tenere sempre con me.
Amami.
Lasciati amare.
Taehyung lasciami essere ciò che hai sempre voluto.
Tu sei sempre stato ciò che volevo, e nella mia cecità, ho dato per scontato il tuo cuore in passato, ma non commetterò mai più questo errore.
Come un ragno ho tessuto una tela per legarti a me, ma in realtà tu eri una luca abbagliante e io una povera falena persa in una notte d'inverno.
Amami ancora.
Amami ancora una volta.
Lascia che il ti prenda la mano e ti accompagni sia nel buio, che nella luce.
Lascia che ti baci, come se fossi l'ossigeno che alimenta i miei polmoni.
Ti amo Taehyung- concluse.
Poi si inginocchiò, tirò un anello d'oro bianco dalla tasca del pantalone e guardò l'altro mentre tutti osservavano la scena ad occhi spalancati.
-Quella notte ho pensato che ti avrei perso. Questo mese senza di te mi ha logorato e so che non voglio mai più separarmi da te... Vuoi sposarmi Taetae?- chiese in un lungo sospiro mettendo l'anello al dito del ragazzo che iniziò a piangere fino ad essere scosso dai singhiozzi.
-Si...- riuscì a dire l'altro fra i singhiozzi mentre si abbracciavano.



                                                                              FINE






nda: dopo quasi un anno, ho dato una conclusione a questa taegi a cui tenevo tanto e che mi ha aiutato ad andare avanti in momenti un pò così. spero vi sia piaciuta, che vi abbia lasciato qualcosa... 
Grazie di cuore alle mie amiche che mi hanno supportato durante la scrittura e subito nelle mie crisi. 

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