Margherite di stoffa.

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Emma si rigirò fra le mani il piccolo oggetto sfregando un po' il petalo di stoffa e sorrise stretta nella pesante coperta che la riparava appena dal freddo pungente di quel Gennaio che stranamente stava correndo un po'troppo. Come tutto il tempo passato in quella casetta, del resto. 

Emma aveva l'abitudine di non riuscire mai a fare le cose con calma, si buttava a capofitto nelle situazioni e quando trovava un momento per riemergere da quel mix di sensazioni e secchiate fredde aveva paura di cosa stesse succedendo. Sospirò appena ripensando alle cose che erano successe poco prima in quello studio.

"Mio fratello è la parte migliore di me, mi ha sempre detto che la parte più bella di crescere è imparare a vivere con i propri tempi. Lui ha avuto tantissimi tempi sbagliati, false partenze e arrivi in ritardo ma ha sempre corso alla sua velocità, fregandosene per quanto fosse possibile di chi, ai lati della pista, giudicava la sua velocità. Mi ha insegnato che la parte migliore è il viaggio ma bisogna credere che serva a qualcosa, bisogna credere che prima o poi una meta esiste. Forse alla fine bisogna credere e basta, ecco il motivo di Believe. Una canzone di Cher che ci portiamo dietro da quando sono piccola, io la cantavo inventando le parole e lui che mi chiedeva almeno di impararle, se tanto mi piaceva. Ecco, le ho imparate, non è mai troppo tardi, no?"

Le parole di Maria emozionarono la cantante che rapida si asciugò quell'unica lacrima accennando un sorriso. Il pianoforte introdusse la versione acustica di quella canzone che tanto adorava fin da bambina. Ispirò e iniziò a cantare.

Gli applausi si alzarono nel momento in cui la musica cessò e Emma, che aveva socchiuso appena gli occhi, li aprì bene e guardò Gerry Scotti che di fronte a lei applaudiva educatamente con un sorriso. 

Qualcosa non andava, lo percepì subito. "Bellissima canzone, bellissima dedica" iniziò il conduttore, ma subito arrivò la secchiata. "Tutto bellissimo ma ti ho trovata un pelo fuori fuoco, sinceramente, nonostante fosse una versione acustica non l'ho trovata molto intima, però sei indubbiamente meravigliosa, sette" disse poi con il vociare del pubblico che aumentava.


La classifica segnava lei e Rea ultime a pari merito, era proprio quello il momento che temeva, dopo settimane passate fra le prime tre posizioni arriva la settimana storta e lei rischiava di essere fuori. Entrambe erano adesso in piedi davanti ai professori di canto mentre questi stavano decidendo il loro destino che però avrebbe avuto un finale diverso. Anna decise infatti che Emma aveva avuto solo una giornata no, non era il caso nemmeno di trovarvisi in quella posizione. Rudy invece, nonostante uno spiegone che tutti trovarono inutile e prolisso, decise di abbandonare Rea e di lasciarla fuori dalla scuola.

La bionda si girò verso l'altra che con un sorriso amaro e gli occhi lucidi l'abbracciò iniziando a piangere silenziosamente per poi accompagnarla verso le scale mentre tutti gli altri si affannavano tristi a stringere la piccola.

Emma si sedette al suo posto e le lacrime ancora sgorgavano, era delusa per la sua prova, delusa per l'eliminazione di una delle più brave cantanti e belle persone di quell'edizione, delusa e basta.

Sentì la musica di Ed Sheeran partire dopo un po'di tempo a fissare un punto indefinito e gli occhi caddero sul  suo amico, o così si fa per dire, che al centro dello studio tirava fuori delle margherite di plastica. Continuò a fissarlo incantata, era quasi impossibile che dopo mesi lì dentro lui ancora la ipnotizzasse tanto, eppure eccola, seguiva ogni suo movimento cercando di ricordare la settimana precedente e tutte le volte in cui il ragazzo l'aveva provata davanti alle gradinate mentre lei ridacchiava prendendolo in giro perché sembrava tutto estremamente romantico.

Embers - Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora