Anestetizzato. Ecco come si sentiva Christian Stefanelli in quel momento, mentre il resto della casa si accerchiava mesto al suo migliore amico, a suo fratello, alla sua costante. Aveva smesso anche di piangere perché non aveva più lacrime, aveva smesso di parlare perché non aveva più parole, aveva smesso di pensare perché non aveva più le forze. Anche perché, se avesse dovuto pensare, avrebbe razionalizzato che Mattia stava varcando per sempre la porta di quel posto e non sarebbe tornato più.
Emma strinse forte il cuscino del divano grigio davanti a lei con gli occhi ancora umidi, guardò tutti abbracciare il barese mentre nella sua testa si facevano spazio le domande su come potesse stare il bergamasco, che era lanciato stancamente sullo stipite della porta con Aisha che cercava di accarezzargli leggera il braccio. Sospirò e si diresse insieme agli altri fuori e in un ultimo abbraccio sentì Mattia sussurrare. "Non dimenticarti di quello che ci siamo detti" soffiò infatti il più piccolo piano nel suo orecchio e lei annuì profondamente stringendolo in un ultimo "ti voglio bene". Emma osservò poi i due amici uscire insieme dalla porta della casetta e sospirò perdendo lo sguardo nel vuoto.
Quando aveva saputo dell'uscita di Mattia, la cantante, si era fermata di scatto in corridoio e guardare il moro col viso paonazzo e a pensare che non potesse essere vero. Mattia l'aveva raggiunta velocemente e l'aveva stretta forte mentre lei iniziava a sentire le guance inumidirsi.
"Matti..." sussurrò con la voce rotta. "Emma, vieni un secondo di la così mi dai una mano" le disse il ragazzo facendo cenno agli altri di lasciarli un attimo soli.
"Emma ascoltami" iniziò lui dopo aver chiuso la porta scorrevole ed esservici accasciato sopra. Lei girò lo sguardo dal letto pieno di vestiti sparpagliati al ragazzo pieno di emozioni sparpagliate. "Christian non è nel suo miglior periodo qui dentro" sentenziò tenendo lo sguardo fisso su di lei che annuì ricordando gli sfoghi di pochi giorni prima. "Ora, io non potrò più stargli vicino in ogni momento, lui avrà bisogno di te, più di prima e più di quanto lui stesso ammetterà mai" e con un piccolo sospiro le si avvicinò posando il braccio sulla sua spalla. Emma annuì. "Avete tanto bisogno l'uno dell'altro, non vi perdete e soprattutto non perdete tempo, vi prego" concluse poi tirando fuori una camicia e iniziandola a piegare maldestramente. Lei lo fermò. "Matti forse mi sono innamorata" disse talmente piano che al biondo sembrò quasi non averlo sentito. "Forse?" ridacchiò lui facendo in automatico ridere anche lei e poi si strinsero forte in un abbraccio ricominciando silenziosamente a piangere.
I giorni erano passati, durante la registrazione Emma aveva vinto la classifica giudicata da una sua omonima cantando "Somebody to love" mentre il bergamasco non aveva ballato e nella classifica non era nemmeno arrivato particolarmente in alto, ma fu con l'ingresso di Nunzio a sostituzione di Mattia che Emma percepì qualcosa in Christian che si stava definitivamente rompendo. Lo vide prima confuso, poi rabbioso e poi, improvvisamente, apatico, fermo quasi spento e le parole di qualche giorno prima del ballerino di latino le risuonarono in testa. Doveva stargli accanto. Allungò la mano per cercare di sfiorargli la spalla e lui si girò, il suo sguardo la trafisse. "Va tutto bene?" chiese lei. "Si" disse solo e si rigirò fissando di nuovo lo sguardo davanti.
Ormai erano giorni che Christian sentiva tutto ovattato, giorni che le cose gli succedevano davanti senza che lui potesse controllarle. Raimondo aveva provato a chiedergli cosa avesse che non andava ma lui, in quel momento aveva fatto un profondo respiro e aveva iniziato a parlare calmo, controllato, misurato. Aveva pesato ogni parola, ogni pausa, ogni concetto fino a quando Raimondo non gli aveva fatto notare che in realtà non si stesse sfogando ma in quel momento lui aveva sorriso. "Mi sto sfogando, sto parlando con te" aveva solo detto e poi avevano ricominciato a parlare di altro.
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Embers - Christian Stefanelli
FanficBraci (Embers) è una serie di OS tirate fuori dalla mia testa perché mi annoio e perché ogni tanto sento il bisogno di farlo. Ovviamente tutto frutto dell'immaginazione e bla bla bla