Christian entrò in casetta lanciando il suo felpone verde accompagnato da un sonorissimo vaffanculo e si diresse verso la sua stanza senza nemmeno guardarsi indietro. Mattia raccolse la felpa con delicatezza e la poggiò sul mobile girandosi verso Emma che aveva il volto rigato dalle lacrime che avevano iniziato ad uscire a fine puntata senza osare fermarsi nemmeno durante l'incontro con i prof. Anche gli occhi del biondo divennero lucidi e si avvicinò cercando un abbraccio che arrivò subito. " È anche colpa mia se sta così" sibilò solamente la cantante staccandosi e si diresse verso il retro sperando di non trovarci il bergamasco, ma la fortuna non l'aiutò e non appena aprì la porta finestra si rese conto che lui era sulla panchina, lo guardò rapida.
"Scusa, credevo che fossi in stanza" disse solo lei facendo per rientrare. "Non vuoi stare con me?" chiese veloce il ballerino prima che lei potesse chiudere il vetro e la cantante si immobilizzò. "Credevo che non volessi stare tu con me" mormorò guardando a terra. Lui fece un lamento di disapprovazione e la invitò a sedersi con lui, così lei in silenzio uscì e si poggiò piano sulla panchina accanto alla sua, lui la guardò e le fece cenno di sedersi accanto a lui. "Non ti mangio" disse facendo un piccola smorfia e lei si avvicinò sempre non proferendo parola. "Che c'è? Durante la registrazione parlavi un sacco e ora non dici nulla?" chiese lui un po' alterato ma subito, pentendosi del suo atteggiamento, aggiunse una risatina nervosa. "Mi dispiace" disse solo Emma continuando a fissare il vuoto con un nodo alla gola.
"Okay ascolta non è colpa tua, va bene?" tentò di recuperare il ballerino dopo svariati minuti di silenzio fra i due. "La maestra ha detto cose che mi hanno ferito molto" continuò poggiando la schiena sul cuscino rosso e mettendo la caviglia sulla sua coscia in una posizione che Emma ormai conosceva a memoria. "Lo so" disse solo la mora poggiando anche lei la schiena e accendendosi una sigaretta che aveva tirato fuori dal cappotto.
"Ho lasciato il calcio per dedicarmi a questo, ballare è quello che mi rende felice. Ho passato anni a litigare con quelli che mi prendevano in giro per aver scelto la danza al calcio, anni a cercare di convincere chiunque che io sono più bravo in questo di quanto lo sarei in qualsiasi altra cosa e lei con una frase mi ha praticamente disintegrato ogni certezza" spiegò il moro con le lacrime che minacciavano di uscire ad ogni parola. Emma non osava girarsi verso di lui, la loro situazione era ancora troppo tesa per quello che era successo in puntata e non riusciva a guardarlo ma poggiò delicatamente la mano sulla sua gamba. "E lo so che è Maria a metterti in mezzo e mi dispiace per come ti ha risposto la maestra ma soprattutto per come ti ho risposto io, sono un vero stronzo" concluse poi Christian girando lo sguardo sulla ragazza che accennò un mezzo sorriso ma rimase in silenzio con lo sguardo puntato avanti, allora lui le cinse le spalle con il braccio e l'avvicinò a se. "Va tutto bene Emma non è successo nulla, mi dispiace tanto" le disse piano mentre la testa della ragazza si poggiava sul petto del ballerino e lei iniziò a piangere in silenzio fino a quando lui non le prese la testa fra le mani. "Sh, Emma , per favore stai calma" e le asciugò le guance umide mentre lei cercava di far incontrare i loro occhi senza sentire quello stormo di farfalle che litigavano nel suo stomaco.
"Forse sarebbe stato meglio se avessi fatto il calciatore invece del ballerino" disse la maestra arcigna e tagliente. Il pubblico protestò con fervore e Christian, che aveva un vago sorriso per i precedenti complimenti del suo maestro, fu colpito come da uno schiaffo in pieno viso. Emma non poteva vederlo ma serrò le guance in silenzio e cercò di capire osservando da dietro il linguaggio del corpo del bergamasco. La posizione era tutt'altro che rilassata, girovagava nervoso per lo studio e aveva iniziato a picchiettare pollice e indice della mano destra come preso da uno strano tic. Emma sospirò e si morse preoccupata il labbro. Il maestro Todaro prese la parola ribadendo il successo della classifica della settimana passata ma la maestra ripeté il concetto come se nulla di tutto ciò la tangesse e allora il ballerino iniziò a chiedere dei chiarimenti sulla sua performance alla Celentano che però gli rispondeva solo facendogli muro, quasi come se cercasse di farlo scoppiare. Emma roteò gli occhi stanca e tentò di mantenere la calma ma Maria aveva l'occhio troppo lungo.
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Embers - Christian Stefanelli
Fiksi PenggemarBraci (Embers) è una serie di OS tirate fuori dalla mia testa perché mi annoio e perché ogni tanto sento il bisogno di farlo. Ovviamente tutto frutto dell'immaginazione e bla bla bla