L'ultimo imperatore.

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Taehyung aprì la porta della sua camera. Era ormai sera, sicuramente avrebbe trovato il suo migliore amico in stanza. 
Infatti, quando si chiuse la porta alle spalle lo vide seduto sulla sua scrivania, con gli auricolari, mentre scriveva qualcosa sul suo quaderno. Probabilmente non lo sentì arrivare, per questo camminò verso di lui. Gli mise una mano sulla spalla, richiamando la sua attenzione.

Jungkook sussultò, spaventato, ma quando lo vide immediatamente si tolse le cuffie. Era finalmente arrivata la resa dei conti.
"Ehi." era visibilmente scocciato.

Il moro ricambiò il saluto. "Devo parlarti." continuò. 

Il corvino annuì, chiuse i suoi quaderni e si voltò verso di lui dandogli completamente l'attenzione.

"Avrai saputo quello che successo. Mi dispiace che tu lo sia venuto a sapere prima dagli altri che da me." si mordicchiò il labbro. "Ma avevo timore del confronto. Mi rendo assolutamente conto che quello che ho fatto è sbagliato, e ti chiedo scusa."

"Taehyung." sospirò. "Raccontami quello che è successo, non scusarti subito."

"Da qualche tempo mi piace Jimin, non lo avevo detto a nessuno."

"Perché?"

"Perché lui è... Insomma, lui è Park Jimin. Aspettavo solo che mi passasse, come qualsiasi cotta del momento fa, perché io non lo conosco bene, è un bel ragazzo, è affascinante. Ma non stanno in queste le mie scuse. Anche perché non posso sicuramente controllare i miei sentimenti nei confronti di qualcuno."

Jungkook annuì. Come dargli torto? A lui non interessava più di tanto che a lui piacesse il Blackreal, non poteva costringersi a non farselo piacere. A lui aveva dato solo fastidio la modalità con cui lo aveva tenuto nascosto. 

 "Poi ho visto come ti ha guardato la prima volta che vi siete conosciuti, e sinceramente ero geloso, perché con me non lo aveva fatto, io sono un principe qualunque. Ti ho mentito, in parte. All'inizio ero seriamente preoccupato per te, ma allo stesso tempo mi dava fastidio tutto quello. Io avevo capito che voi due in qualche modo parlavate. Ho visto la collana che portavi al collo il giorno della cerimonia."

Jungkook restò in silenzio. Non sapeva cosa dirgli. Lo avrebbe fatto parlare fino alla fine del suo discorso.

"E capisco anche che le tue intenzioni non sono state cattive nel mentirci. Seokjin ha ragione quando ha detto che, io in primis, ti ho bombardato con la precauzioni nei confronti di Jimin. Probabilmente se io non ti avessi mentito non lo avresti fatto neanche tu." concluse. Si mordicchiò il labbro inferiore, nervoso. Aspettò impazientemente una risposta da parte del suo migliore amico. Sembrò pensarci a quelle parole.

Jungkook lo guardò, per poi abbassare lo sguardo. Taehyung era sincero, e si vedeva. Non avrebbe mai rovinato l'amicizia con lui per una cosa del genere. "Va tutto bene, non sono arrabbiato." disse. "Però, non farlo mai più, così come non ti mentirò neanche io. Siamo stati due stupidi."

"Confermo. Io più di te." annuì il moro.

"Ma adesso la situazione è complicata, capisci cosa intendo?" continuò.

Taehyung sapeva perfettamente cosa intendesse. "Jimin piace anche a te?" gli domandò. 

"Con lui le cose cambiano..." mormorò. Non lo sapeva neanche lui, non aveva ancora le idee chiare sui suoi sentimenti. Dopo quella conversazione con Seokjin non aveva fatto altro che pensarci. Gli mancavano ancora altri tasselli per definire il suo un coinvolgimento sentimentale. Non voleva illudersi con le parole dell'altro, Jimin non era un tipo facile, ancora adesso per lui rimaneva un enigma.

Ecco, era di questo che aveva parlato poco prima con Yoongi. Dell'incontro tra lui e Jungkook. "Sei più un Blackreal con lui, vero?"

"Chi te lo ha detto?" alzò nuovamente lo sguardo verso di lui. Il corvino non era ancor ben sicuro di cosa succedeva alla sua mente quando incrociava lo sguardo con uno o una della casata oscura.

Dark Academy. (Jikook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora