Lovers.

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Jimin guardò il viso triste del corvino. Lo accarezzò con la mano destra, cercando in qualche modo di rassicurarlo. Jungkook aveva ancora l'angolo delle labbra macchiato dal suo stesso sangue. "Dovresti denunciarlo al cogito, deve pagare per quello che ti ha fatto" affermò, continuando a guardarlo.

"Non lo farò." Il più piccolo era sdraiato sul letto del suo fidanzato mentre quest'ultimo, seduto accanto a lui, lo assisteva come meglio poteva.
"Non mi permetterei mai." il suo sguardo era rivolto al soffitto, mentre i suoi occhi erano velati di lacrime.

Il biondo roteò gli occhi al cielo, infastidito anche dalla troppa bontà del corvino. Jungkook aveva un cuore estremamente puro e Jimin era cosciente di ciò.

"Scusami" continuò "Questo doveva essere il nostro primo appuntamento." lo guardò dal basso. Avvicinò cautamente una mano alla coscia del suo fidanzato, accarezzandola dolcemente. "Non doveva andare così."

"Taehyung la pagherà per quello che ha fatto." Jimin dal canto suo serrò la mascella. Non era per niente calmo. Se avesse incontrato quel principe in giro lo avrebbe preso a pugni senza indugio.

"È solo un appuntamen-"

"A me non frega un cazzo dell'appuntamento." lo interruppe. "Nessuno deve permettersi di trattarti così. Nessuno può spezzarti il cuore in questo modo. Non lo accetto, da una persona così importante per te." Il più grande continuava a tenere lo sguardo fisso nelle iridi del suo fidanzato.
"Mi pento ogni giorno di quello che ho fatto quando ci siamo conosciuti. Mi odio per questo. Uno come te si merita tutto l'amore del mondo che io, un bambino viziato, non riesco a dimostrarti e quel coglione non ci prova nemmeno a farlo. Il mondo non ti merita."

"Jimin" gli sorrise pigro. "Ma di cosa ti preoccupi? Tu mi dimostri quanto ci tieni a me, ne abbiamo già parlato." In realtà Jungkook era stupito da quelle parole. Ogni volta che rimanevano da soli il biondo gli riservava sempre delle parole meravigliose.

Jimin rimase in silenzio. Abbassò lo sguardo sulle sue cosce, guardando poi la mano del corvino.

"I fiori che mi hai regalato..." continuò. "Sono davvero bellissimi."

"Non sono niente di speciale."

"E invece si. Hai dimenticato il libro sul significato spirituale dei fiori sulla tua scrivania" Jungkook la indicò ridacchiando.

Il Blackreal alzò lo sguardo di scatto, posizionandolo sul libro citato dall'altro. Arrossì dall'imbarazzo. Qualche ora prima era riuscito a sgattaiolare in biblioteca, chiedendo in prestito poi quel manuale. Jimin sapeva quanto Jungkook amasse i fiori e le storie create intorno ad essi, per questo aveva scelto meticolosamente ogni fiore all'interno di quel mazzo, ispirandosi proprio alle pagine del libro. 

"Non è già abbastanza come dimostrazione? A te non frega niente dei fiori, no? Ma per me hai cercato quale fiore potesse essere adatto per l'occasione o per il sentimento che volevi dimostrarmi."

E Jimin amava come Jungkook stesse attento ai minimi dettagli in qualsiasi occasione. Segno di una grande sensibilità.

Il più grande abbassò nuovamente lo sguardo, questa volta imbarazzato e timido.

"Nessuno lo aveva mai fatto per me."

"Si ma basta a parlare di me." borbottò, con ancora le gote rosse.

"Più che a te questo discorso lo sto facendo a me stesso ad alta voce. Perché disperarmi quando ho te, Jimin?" Continuò a sorridere. "Le cose, prima o poi, si metteranno a posto. Se io e Taehyung dovessimo risolvere o meno, me ne farò una ragione. Ma se in tanto ci sarai tu a stringermi la mano tutto questo farà meno male."

Dark Academy. (Jikook)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora