Il Sabato mattina della settimana successiva, verso le dieci, i quattro coinquilini stavano facendo colazione per i fatti loro, quando il campanello alla porta li fece sobbalzare e voltare. Suzanne sbadigliando, si mise il cappuccio della felpa per nascondere sia il volto che i capelli dritti, e andò ad aprire. Era un corriere con uno scatolone nero pieno di luccichini per le mani. -grazie- disse lei riconoscendo il corriere personale di Mister Rock, e salutatolo con la mano, richiuse la porta con un piede mentre se ne tornava dai coinquilini. -era questo il sabato in cui eravamo condannati alla discutibile cucina di Carlo?- chiese John sgranando gli occhi vedendo lo scatolone che la ragazza posò sul tavolo. Lei era ancora mezza rimbambita di sonno quindi gli rispose con un mugugno mentre lanciava sul pavimento il coperchio della scatola, ma ciò che trovò dentro, non era ciò che si aspettava. Lui di solito le mandava il suo corredo normale da DJ quando aveva un evento, ma non era quello il giorno. Invece di trovare delle cuffie borchiate, degli occhiali da sole stretti ed una giacca di jeans nera come credeva, ella trovò un abito elegante d'argento pieno di lustrini, degli occhiali da sole grandi di Dior, dei sandali argentati con il tacco a spillo, un paio di cuffie di quelle scrause da ufficio brutte con un microfonino scadente, ed una lettera. Quest'ultima la prese subito in mano e la aprì, ma quando tentò di leggerla, a causa del sonno vide le lettere roteare, uscire dal foglio e mescolarsi. Non ci stava capendo niente. -lascia leggo io- rise Giovanni togliendogliela dalle mani-
'gentilissima PartyCrasher,
sono lieto di inviarle questo completo, comprato personalmente dall'organizzatrice della festa. Sperando sia tutto di suo gradimento, la invitiamo ad indossarlo la sera della festa e a prender visione della playlist scelta per l'occasione, racchiusa nella chiavetta allegata alla busta. Saremo onorati di averla come nostra DJ per questo importante evento. Lei è l'animatrice perfetta, per una festa perfetta, con una musica perfetta. Ci vedremo questa sera, signorina PartyCrasher.
Firmato: Mister Rock
p.s mi dispiace-'
quando Giovanni ebbe concluso, Suzanne già stava guardando storto la chiavetta ricoperta di pietruzze nere luccicanti. Era una da poco. Da quattro giga al massimo, ma tutti quei lustrini le avevano già fatto intuire il peggio. Andò a prendere il suo PC, e portatolo in cucina, lo mise al posto dello scatolone, e con i coinquilini, cominciò ad ascoltare la playlist. Vi lascio immaginare che musica fosse, se in solamente dieci minuti, riuscì a far riaddormentare tutti e quattro.
vennero risvegliati verso le cinque del pomeriggio da una chiamata arrivata a Suzanne. -Mister Rock?- biascicò lei rispondendo mentre gli altri tre sbadigliavano -C-Crasher? Stai bene?- chiese lui nervoso -quella playlist è una cura per l'insonnia!- tuonò John affrettandosi ad andarsene dalla stanza, temendo che la coinquilina volesse farla ripartire -il tuo amico è stato sufficientemente chiaro. Mi dispiace Crasher- esalò l'uomo in chiamata, avendolo sentito chiaramente -solo una domanda. Chi cavolo ha scelto questa palla di playlist?- sbadigliò Suzanne, sorprendendosi da sola di essere riuscita a mettere insieme una frase di senso compiuto appena sveglia -il padre della festeggiata, perchè?- chiese lui confuso -non se ne preoccupi- rispose lei mettendo in volto un piccolo ghigno mentre riprendeva la chiavetta dal PC -è proprio quando lo dici che io comincio a preoccuparmi. Cosa vuoi fare?- domandò il signore sospirando -se si fida di me, adesso attaccherà la chiamata senza avere una risposta- dichiarò la ragazza alzandosi in piedi. Rimase in attesa. Ad un tratto sentì un sospiro, ed il suono della chiamata che veniva chiusa. 'lo sapevo' pensò lei dando un'occhiata allo schermo del telefono, prima di appoggiarlo sul tavolo e andarsi a vestire.
Alle 19.30 Suzanne fece il suo ingresso nel salone della festa. Ai lati era pieno di tavoli apparecchiati, al centro c'era un'enorme vuoto e sul fondo, c'era una console da DJ. Lei si guardò intorno cercando Mister Rock, e lo vide lì, nel suo tipico completo d'argento con i brillantini, che se ne stava appoggiato ad un tavolo del buffet a parlare con qualcuno che però lei non riusciva a vedere. Sotto gli sguardi di tutti gli invitati, lei lo raggiunse, egli diede una botta sulla spalla per farsi notare. Lui si girò, mentre la persona con cui stava parlando si inclinò per vedere oltre le sue spalle. Suzanne dietro gli occhiali sgranò gli occhi. Cosa ci faceva lì il Signor Romano? -Crasher. Ben arrivata- disse Mister Rock sforzando un sorriso, pur sapendo quanto per lei la playlist scelta fosse un insulto al suo ruolo. Suzanne si voltò a guardarlo, e non disse una parola. Grugnì irritata e basta. -lo so, lo so. Ora vai alla tua postazione, e dai il via alla musica per favore- le chiese l'uomo indicando la postazione da DJ. Lei fece per avviarsi, quando si sentì afferrare per una spalla, dunque si girò di nuovo. -giù le mani- ordinò ad Antonio lasciandolo di sasso. Lentamente tolse la mano dalla sua spalla, e Suzanne girò sui tacchi, andandosi ad accomodare sullo sgabello dietro la sua postazione. Prese le cuffie scrause che le erano state date, le mise in testa cercando di non scompigliarsi la cipolla ordinata che era riuscita a fare solo grazie all'aiuto di Carlo, inserì la chiavetta nel computer che le era stato concesso di usare per quella sera, e dopo aver attivato le casse acustiche che erano ai lati della sua piattaforma leggermente sopraelevata, con un forte senso di colpa rivolto a Mister Rock che cercava già di nascondere la propria faccia con una mano, premette la barra spaziatrice sulla tastiera e fece partire la playlist.

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Girly soldier
RomanceTrama: fino a che punto può inchinarsi una persona, aspettando solo il momento giusto per riprendersi ciò che è suo di diritto? Può una pistola essere sottomessa da dei dolcetti? Date un'occhiata alla povera Suzanne, che pur di riprendersi l'azienda...