29 febbraio. La sera fatidica era giunta. Tutto era pronto. Giovanni era seduto su una finestra della sala, vicino al soffitto con un PC per le mani, e nessuno stava badando alla sua presenza. John era alle spalle del signor Romano, con il suo abito elegante per fingersi il suo body-guard. Scott si era camuffato per fingere di essere il giocoliere della serata, mentre Suzanne era nel suo solito ruolo di assistente. Loro tutti erano schierati dal lato destro di un tavolo da biliardo, mentre dall'altro, un omone con la barba grigia, un sigaro in bocca e due donne al suo fianco, stava ghignando divertito, conoscendo l'incapacità nel gioco di chi aveva di fronte. Le due donne invece, una guardava Suzanne con sospetto, essendo lei la matrigna e avendo il timore che fosse davvero chi credeva, mentre l'altra era Camilla, che stava cercando di trattenersi dal fare qualsiasi cosa potesse mettere nei guai se stessa o loro. -ordunque, si cominci!- esclamò Scott distribuendo alla svelta le carte ai due uomini. Non avrebbero iniziato subito con "wish me luck". Avrebbero prima sondato il terreno. Avrebbero prima fatto rilassare il signor Neri, prima di rifilargli ciò che meritava. Carlo ovviamente aveva dato una base di poker, e altri giochi ad Antonio per evitare spiacevoli imbarazzi dovuti alla sua ignoranza.
'spero sia nel vostro piano. Io faccio schifo in questi giochi' pensò il CEO preoccupato. Stavano giocando a "dov'è la donna?" un gioco famoso anche perchè apparso in un noto film di molti anni fa. Si faceva con le carte francesi, in particolare con i pupazzi di vari mazzi, J,K e Q. Le carte erano messe in modo e maniera che in ogni sequenza di tre carte, ci fosse almeno una K, quindi una donna, e andava trovata ogni volta. Lui buttò una banconota da venti sulla prima, il signor Romano sulla 3, poi Scott scoprì le carte. La seconda era una Q, la prima una J, e la terza era la K. L'uomo si prese i soldi. Antonio andò avanti per un'ora perdendo soldi, fin quando Suzanne discretamente, non gli puntò tre dita sulla schiena. 'la terza?' rifletté lui, e lanciò una banconota da cinquanta sulla terza carta. L'uomo tirò un centone sulla seconda, e Scott scoprì le carte. La prima era una Q, la seconda una J, e la terza era la K! Antonio si prese i soldi, e continuò a giocare, con Suzanne che gli puntava le dita sulla schiena per cercare di aiutarlo. Dopo un'altra ora si era ripreso tutti i soldi che aveva perso ed anche qualcosa in più, ed il signor Neri, spazientito, di punto in bianco sbatté una mano sul tavolo chiedendo -possiamo cambiare gioco ora?- e il più giovane, alzandosi in piedi, rispose pacato -con piacere. In fondo, la mia donna, io l'ho trovata già tempo fa, e lei?- poi si voltò facendo l'occhiolino alla sua assistente -bah...- gracchiò l'altro rimettendosi seduto, mentre Scott recuperava tutte le carte, le metteva a posto, e tirava fuori delle carte napoletane per farli giocare a briscola, visto che non stava momentaneamente trovando i dadi. I due inizialmente furono perplessi, ma poi ricominciarono a giocare. Antonio con i giochi comuni se la cavava bene, infatti guadagnò lo stesso quantitativo del gioco precedente, ma nella metà del tempo.
'questo ragazzino è bravo...' pensò il signor Neri quando si rese conto che stava finendo i contanti. È vero, lui aveva con sé anche le carte di credito dei figli, oltre alle sue, senza dimenticare l'atto d'acquisto dell'azienda, che lui sempre portava con sé per paura che un ladro potesse rubarlo. -cos'è quella faccia signore? Non le aggrada la briscola? Possiamo cambiare se vuole- domandò Antonio allusivo, capendo che stava riuscendo in ciò che doveva -e quale gioco proporrebbe? Signor Romano?- chiese lui di rimando -lei, si considera un uomo fortunato? C'è un gioco che amo, che si chiama "wish me luck". Cosa ne dice? Vuole testarsi?- propose il più giovane, e Scott alla svelta, trovati i dadi nella sua tasca, li tirò nel bicchiere che aveva in tasca e cominciò a mischiarli. -sarà molto divertente. Io sono molto fortunato- rise il signor Neri, e il giocoliere cercando di non alzare gli occhi al cielo, sbatté il tappo sul tavolo domandando -grande, o piccolo?-. Il CEO mise duecento euro sul piccolo, l'altro sul grande, e lui scoprì i dadi. -uno, sei, e due. Piccolo. Complimenti signor Romano- disse subito prima di ricominciare a mischiare. 'devo sbagliare qualche volta, o lo farò insospettire' pensò Antonio mentre continuava a vincere, una volta dopo l'altra, ma prima che il signor Neri riuscisse a capire il trucco, cominciò a permettergli di vincere, ma non così spesso. Doveva comunque portarlo a scommettere tutto ciò che aveva.
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Girly soldier
Storie d'amoreTrama: fino a che punto può inchinarsi una persona, aspettando solo il momento giusto per riprendersi ciò che è suo di diritto? Può una pistola essere sottomessa da dei dolcetti? Date un'occhiata alla povera Suzanne, che pur di riprendersi l'azienda...