● Thursday (Sakamaki's manor)●

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- Hilde!....Hildeeeee! Io non ce la faccio piuuuuù!-.

Urlò Laito mentre si trascinava, ormai senza fiato, dietro la ragazza che aveva preso un'andatura degna di un campione olimpico.

Hilde sbuffò sonoramente ignorando la sua lamentela per la millesima volta.

- Hiilde!!! Almeno rallentiamo!!? Stiamo camminando da ore!!-.

- OHHHHH!! LAITO!! La pianti di lamentarti?! siamo in cammino da solo trenta minuti!-.

Laito gonfiò le guance e si sedette a terra.

- Ora basta! Sono stanco!-.

Incrociò le braccia e voltò il viso imbronciato.

Hilde si fermò e si massagiò le tempie.

- Laito...ti devo ricordare che dal momento che sei stato tu a far scappare Kanato...e IO mi sono beccata tutta la colpa, tua madre mi ha dato solo entro sabato per trovarlo...O SONO MORTA!?-.

Laito deglutì.

- Quindi questo è solo un tuo problema mi pare-.

Hilde si abbassò lentamente fino a raggiungere l'orecchio del bambino.

- Oh...hai ragione...allora che ne dici se ce ne torniamo a casa e lo facciamo diventare anche tuo il problema?~-.

Alzò le sopracciglia ripetutamente ghignando divertita, alludendo al fatto che poteva tranquillamente fare la spia.

Laito scattò in piedi.

- Mi sento alla grande! Andiamo!-.

Rise nervoso iniziando subito a camminare.

Hilde, mantenne il ghigno soddisfatta e lo seguì.

- Rallegrati del fatto che siamo quasi arrivati-.

Disse tranquilla indicando la città in lontananza.

- Mh...ma Kanato come faceva a sapere dove andare? Noi ci siamo persi 2 volte-.

Disse lanciando un'occhiataccia alla ragazza.

- Ho già detto che mi dispiace ok? Non passo dal bosco tutti i giorni e comunque me ne sono accorta subito!-.

Sbuffò.

- E nel caso non lo sapessi, voi succhia-sangue, oltre a tutti i sensi sviluppati, avete un ottimo senso dell'orientamento. Kanato non avrà fatto così tanta fatica dopo tutto-.

Laito ci pensò su.
In effetti quando giocavano insieme a nascondino, non era mai riuscito a trovare il gemello...e viceversa lui ci metteva pochi secondi a sgamarlo.

Dopo poco più di un quarto d'ora di ulteriore cammino, si ritrovarono davanti all'imponente portone di ghisa che presentava la dicitura
"Bevenuti a Lexfall".

- Bene...eccoci qui-.

Afferrò la mano di Laito con fare minaccioso.

- Qui sono tutti umani ok? Non ti allontanare da me per nessun motivo e non ti azzardare a trasformarti-.

- Ohhh! Perfavore! Non sono un moccioso e so trattenere i miei istinti-.

Esclamò annuendo mentre aveva già gli occhi rossi e canini allungati dopo che una signora si era sbucciata il ginocchio, a causa di una caduta, mentre passava da li.

Hilde si tirò uno schiaffo in fronte.

- Certo, sai davvero controllarli alla perfezione. Metti questi e andiamo-.

Tirò fuori dalla tasca una molletta per chiudere il naso e degli occhiali da sole, costringendolo ad indossarli.

- Sembro uno scemo conciato così!-.

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