LE PAROLE PIù GRANDI

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                                                                              KATE

mi svegliai con lei che mi baciava il collo e le se sue mani vagavano dappertutto, la guardai ancora assonnata mentre con un sorriso entrò con 2 dita dentro di me e le iniziò a muovere, ero così eccitata mentre lei si muoveva sempre più veloce.. << ti prego amelia >>

<<kate svegliati>>

mi svegliai di soprassalto e vidi Amelia accanto a me che rideva.

<<ti è piaciuto orgasmare il mio nome nel tuo sogno? >>

diventai paonazza in viso, cazzo mi alzai velocemente dal letto e inciampai contro una maledettissima scarpa e caddi a terra, la sentì ridere

<< vieni ad aiutarmi invece di guardarmi il culo>>

<<come sai che ti sto guardando il culo? comunque da qui posso vederlo meglio quindi no >>

<<Amelia vieni subito qui, adesso>>

<<si capitano, arrivo>>

finalmente venne da me e mi aiutò ad alzarmi e mi poggiò sul letto, con questo gesto i pantaloncini mi si alzarono troppo e vide i lividi sulle gambe, si bloccò di fronte a me

<<kate, dimmi chi è stato >>

stavo tremando, immaginavo che questo momento sarebbe arrivato prima o poi, continuai a non parlare quindi lei si avvicinò e iniziò a levare la camicetta e vide tutti gli altri lividi.

<<Kate parla o giuro che chiamo i carabinieri>>

le feci segno di sedersi acanto a me e inziai a parlare

<< Amy, la sera prima che tu venissi a lavorare, me ne andai a bere qualcosa con le amiche, arrivato ad un certo punto loro se ne andarono e rimasi sola in quel stra maledetto bar, incontrai questo tipo, ero ubriaca e mi violentò, nel vicolo accanto al bar rimasi li per terra per non so quanto tempo, non avevo le forze di alzarmi, ora sono molto preoccupata perchè non so se ho malattie o altro. ho tanta paura Amy 

                                                            amelia

quando vidi quei lividi che aveva sulle gambe non sapevo che dire, ero così scioccata da rimanere a bocca aperta, perché non erano lividi normali, ma erano grossi e neri, ero così spaventata al solo pensiero che qualcuno le avesse potuto fare del male, il mio cervello andò in tilt, io non ero lì, era colpa mia se le avevano fatto del male, non ho fatto in tempo per salvarla, appena mi disse cosa le avevano fatto, la mia prima reazione fu di andare su tutte le furie e cominciai a parlare.

<< vestiti andiamo in ospedale>>

<< amy, ti prego sta calma non e successo nulla>>

<<Kate tu questo me lo chiami nulla, se tu non ti vesti immediatamente, giuro che ti portò di peso in macchina per come sei vestita>>

<< ok vado, non arrabbiarti però>>

uscì dalla stanza e l'unica cosa che riuscivo a pensare era che avrei voluto avere quel bastardo tra le mani, dio avrei dato di tutto solo per poterlo avere tra le mani, solo per provare il brivido di strozzare una persona, il viaggio in macchina fu molto silenzioso, tra i miei sospiri di rabbia e le mie mani che per poco non bucano il volante e i suoi occhi da cucciolo abbandonato che continuavano a guardarmi, li sentivo addosso come se stessi per prendere fuoco, amavo il suo sguardo ma in questo momento avrei potuto tirare un pugno anche a lei se solo si fosse rischiata a proferire parola prima di arrivare all'ospedale, arrivate in ospedale aiutai Kate a scendere dalla macchina ed entrammo in ospedale, andai a parlare con un'infermiera, gli chiesi se potevo andare con Kate ma lei la prese sotto braccio, e mi disse che non ero una parente quindi avrei dovuto attendere qui in sala d'aspetto un altra volta, mi sedetti sulla sedia e mi misi le mani sul viso, poi le passai sui capelli e talemente tanta era la rabbia che neanche mi accorsi che stavo guardando male un infermiere, avevo la vista appannata e i pensieri offuscati da quello che era successo, quindi mi alzai in piedi ed usci da quel buco di sala d'aspetto, la puzza di alcol che c'era li dentro mi stava dando al cervello, quindi tirai fuori il pacchetto di wiston dalla tasca della tuta e ne accesi una, feci un tiro cosi lungo che mezza sigaretta se ne andò a fanculo, rientrai dentro e mi sedetti dentro la sala d'aspetto, misi le mani a coprirmi la testa, fino a quando a me non si avvicino un dottore, e mi disse

You remember meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora