I primi raggi del sole avevano fatto la loro comparsa nella stanza del giovane principe, ancora rapito dal sonno che lo aveva accompagnato per tutta la notte.
Solo quando la servitù bussò alla porta della grande stanza, Taehyung si svegliò con un mugugno e infastidito dalla luce del sole.
"Mh..avanti" mugugnò cercando di farsi sentire.
Cosa che funzionò poiché il personale della servitù iniziò ad entrare a svolgere i loro compiti mattutini."Buongiorno vostra altezza, avete dormito bene?
Mi duole svegliarla così ma vostro padre vi vuole incontrare immediatamente, ha delle disposizioni nuove per la vostra giornata" disse una giovane donna, non più della quarantina, con tratti occidentali: occhi e capelli di colori scuri, pelle chiara e anche i suoi modi di fare erano gentili.Certamente, era la preferita di Taehyung, non l'aveva mai vista arrabbiata, c'era sempre stata durante il periodo più difficile del giovane ed era stata la prima ad accettarlo e ad incitarlo per dire a suo padre della sua bisessualità.
"Ora mi alzo Maya" sussurrò infatti quest'ultimo chiudendo nuovamente gli occhi contornati dalle ciglia.La ragazza ridacchiò ma lasciò il giovane ancora tra il calore delle sue coperte mentre ella aiutava i suoi colleghi nella sistemazione della camera e nel preparare i vestiti per il suo dolce principe.
"Principe, dovete davvero alzarvi adesso" disse Maya dopo qualche minuto notando che Taehyung non si era minimamente mosso dal posto nel quale lo aveva lasciato."Mh..si" rispose con voce roca il ragazzo che si mise seduto nel letto con un piccolo broncio presente sul suo viso, proprio per far intendere a tutti che la sua voglia di alzarsi era pari a zero e che lo stava facendo solo perché doveva adempiere ai suoi doveri da principe e futuro re.
Quando tutta la servitù uscì, Taehyung si alzò definitivamente e raggiunse il bagno svestendosi e mettendosi sotto il getto d'acqua della doccia presente in fondo al bagno.
Anche questo era grande e pieno di piccoli diamanti che, grazie alla luce del sole, cambiavano colore rendendo l'ambiente luminoso.Una volta lavatosi con il suo shampoo alla pesca ed essendosi messo le sue creme preferite per rendere il viso più luminoso, tornò in stanza con una tovaglia attorno la sua vita pronto per indossare gli abiti del giorno.
Si vestì tranquillamente sorridendo ai colori che adornavano i suoi vestiti: oro e bianco, i suoi colori preferiti.Dopo una decina di minuti, raggiunse suo padre nella sala del trono e si inchinó davanti al cospetto del re.
"Buongiorno padre, avete richiesto la mia presenza, posso chiedere il motivo?" chiese nel modo più educato possibile."Sì Taehyung.
Voglio che oggi vai a caccia con i soldati, devono portare qui un cervo e due stambecchi; vai con loro e dai ordini così che possiate portare a termine il tutto.
Comportati da re, questa sarà una nuova sfida Taehyung e, poiché sei mio figlio, la devi vincere." spiegò il re guardando negli occhi il suo primo e unico figlio.
Lui era il re e non aveva mai perso nulla e adesso voleva che suo figlio seguisse le sue orme, così che potesse essere un re degno di quell'onore."Sarà fatto padre" rispose il ragazzo inchinandosi nuovamente e andando direttamente a prepararsi per quell'imminente uscita.
Non avrebbe deluso suo padre, non ancora e non di nuovo.
Sapeva di essere particolarmente bravo nella caccia e adesso voleva metterci tutto sè stesso affinché suo padre non si pentisse di avergli affidato tale compito.Soltanto un'ora dopo era già a cavallo tra i boschi, pronto, insieme ai suoi fedeli soldati, a prendere le loro prede.
Vide uno stambecco poco più lontano da lui e da lì a qualche attimo iniziò un vero e proprio inseguimento che si concluse con lo stambecco che nascondeva il viso tra le braccia di un ragazzo dalla chioma rosa.
Taehyung si fermò e ci vollero solamente due secondi affinché riconobbe il ragazzo che da giorni aveva invaso i suoi pensieri."Ehi piccolino, che succede?" sentì e, in automatico, il suo cuore prese a palpitare più velocemente.
Scese da cavallo e si avvicinò al ragazzo piano piano.Jimin notò la presenza di qualcuno solo dopo aver allontanato lo stambecco dalle sue braccia e sussultò notando proprio il principe in persona.
Due volte in tutta la sua vita, credeva di star sognando.
"Altezza!" affermò inchinandosi velocemente e arrossì sentendo una piccola risata proveniente dal reale davanti a lui.
"Alzatevi vi prego, Jimin" disse Taehyung sorridendo nuovamente incontrando gli occhi del rosa.
"Siete da solo?" chiese dopo qualche attimo guardandosi intorno."Sì, una piccola passeggiata, e voi? se posso chiedere ovviamente, non vorrei risultare scortese" sussurrò Jimin rimanendo sorpreso da come il principe si ricordasse il suo nome.
"Stai sereno, non risulti scortese, anzi, sono felice di averti incontrato.
E comunque io sono in un momento di caccia con i miei soldati, stavo inseguendo questo stambecco" rispose il principe guardando l'animale dietro Jimin.
"Come mai sta così bene con te?" chiese non riuscendo a frenare quella sua piccola curiosità."Vengo quasi ogni giorno qui e lo incontro sempre.
Prima ci venivo insieme ai miei genitori e lui era un cucciolo, ora sono qui da solo e siamo cresciuti insieme.
Abbiamo legato e lui è un'ottimo ascoltatore sai?" disse il rosa sorridendo e accarezzando l'animale che stava mangiando l'erba sotto di lui, come se non stessero parlando di lui stesso."E ora i tuoi genitori non ti accompagnano più perché sei cresciuto o perché devono occuparsi di tua sorella?" chiese ancora il principe ammirando il corpo esile del ragazzo.
Jimin fece un piccolo sorriso malinconico e guardò Taehyung dritto negli occhi.
Non gli importava se avesse capito la sua intera anima, tramite il contatto, tanto nessuno lo avrebbe mai salvato da quell'inferno che aveva invaso casa sua, prendendosela senza nemmeno chiedere nulla."Mamma e papà sono morti e quella è la mia sorellastra, non mia sorella" sussurrò il ragazzo lasciando il reale confuso e sorpreso da tale scoperta.
"Oddio, perdonami, non ne avevo idea" disse subito Taehyung inchinandosi per chiedere il più umile dei perdoni che avesse mai detto.
Jimin arrossì nuovamente e fece un piccolo sorriso.
"Vostra altezza alzatevi, non c'è bisogno di chiedere perdono, non lo sapevate" disse il rosa aprendo il suo sorriso solo quando il principe si fu alzato."Vi chiedo comunque perdono, la mia curiosità vince sempre sulla parte più razionale di me" insistette Taehyung sorridendo anche lui.
E Taehyung stava per dire qualche altra cosa ma le campane segnalavano che fosse già mezzogiorno, orario perfetto per portare al padre ciò che avevano preso; sperava che i soldati avessero trovato gli animali, perché prendere proprio lo stambecco dietro il giovane, non se ne parlava affatto.
"Adesso devo andare, mio bel Jimin, ma spero che rincontrarci sia il vostro nuovi obbiettivo" disse Taehyung prendendo la mano del rosa e baciandone il dorso non distogliendo lo sguardo da quei occhi così bello, così profondi.
A tale galanteria, che non era nemmeno abituato, il viso di Jimin assunse lo stesso colore del pomodoro appena maturato.
"Io...penso di sì..spero di rivedervi presto mio bel principe" sussurrò il rosa sorridendo e abbassò lo sguardo verso il prato, dove i fili d'erba sembravano molto interessanti."Lo spero e spero vivamente che tu verrai al mio compleanno: aspetterò solo te" concluse Taehyung per poi montare a cavallo, fare un'ultima gran sorriso e sparire tra gli alberi, pronto per fare il suo ritorno a palazzo.
E Jimin, poiché sì trovava lì per essere scappato di casa dopo l'ennesimo maltrattamento, vi tornò con un gran sorriso che cercò di mascherare alla matrigna, ma se avesse potuto, lo avrebbe mostrato al mondo intero.
Sapeva che stare con il principe, era un sogno, un'illusione bella e buona, eppure, in cuor suo, ci sperava.
E ci avrebbe sperato per un lungo tempo.
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𝘼𝙢𝙖𝙢𝙞 𝙋𝙚𝙧 𝙌𝙪𝙚𝙡𝙡𝙤 𝘾𝙝𝙚 𝙎𝙤𝙣𝙤 ~Vmin
Fanfictiondove Jimin è maltrattato dalla sua matrigna e le sue sorellastre mentre Taehyung è il principe del piccolo regno dove vive Jimin /preso spunto da cenerella! /se non ti piace, non leggere :) /aggiornamenti: LENTI