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Hello!
Sono tornata!!
Scusate tantissimo l'attesa ma è stato un periodo del cavolo, stancante e stressante!
In ogni caso, sono tornata e se non vi ricordate dove siamo arrivati è giusto che facciate un salto nel capitolo precedente.
Detto ciò bando alle chiacchiere e buona lettura!! ++ BUON ANNO GENTE!

Al secondo rintocco del campanile, il corpo di Jimin sussultò e guardó verso il balcone sgranando leggermente gli occhi.
Subito si alzò dal letto più comodo sul quale si fosse mai seduto e indietreggiò pronto per scappare via.

Taehyung si accogliò a vederlo in quello stato e si alzò anche lui cercando di capire cosa passasse per la mente del ragazzo.

"Jimin, state bene?" chiese infatti notando come l'altro fosse già davanti la porta di camera sua, pronto per uscire.

"Si vostra altezza ma io..io devo andare via, vogliate perdonarmi, veramente" si inchinò più volte e subito dopo corse fuori dalla stanza, cercando di uscire da quel palazzo.

"Jimin aspettate!" urlò taehyung correndogli dietro e cercando di fermarlo.

Il ragazzo fece finta di non sentire il principe e corse ancora più veloce, attraversò la sala dove vi erano ancora tutti gli invitati e superò tutti, cercando di evitare chi volesse fermarlo ma soprattutto, cercando di evitare la sua matrigna che, curiosa, si era avvicinata per capire cosa stesse succedendo.

"Jimin vi prego!! Non andate via così!"
urlò ancora Taehyung quasi disperato e cercò di raggiungere il ragazzo, andandogli dietro anche fuori, scendendo giù le scale dell'ingresso principale del castello.

"Perdonatemi!" urlò Jimin raggiungendo velocemente la sua carrozza, vi salì a bordo, chiuse lo sportello velocemente e fece appena in tempo a partire che Taehyung per poco sfiorò la carrozza.

"Jimin!!" urlò sul punto di piangere davanti alle tante guardie che lo avevano seguito preoccupate.

"Vostra Altezza, cosa è successo??" chiese infatti il capitano dell'esercito parlando subito dopo essersi inclinato.

Taehyung non rispose, bensì abbasso lo sguardo e si chinò raccogliendo da terra un piccolo anello caduto, a causa della fretta, a Jimin.
Quando si rialzò, si girò verso il capitano e gli mostrò l'anello.

"Voglio trovare la persona che indossava questo anello e voglio trovarla a tutti i costi, anche a costo di entrare in casa di ogni singola persona" disse guardandolo in maniera super seria, forse come mai lo era stato in tutta la sua vita.

"Agli ordini vostra altezza!" disse il capitano.

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Jimin era appena arrivato a casa, con gli stessi vestiti che portava in casa, quando le tre donne entrarono facendo un gran baccano e pretendendo una tazza di thè ciascuna con qualche biscotto.

Eppure, nonostante quelle urla, Jimin non se ne curò, non quella volta.
Infatti, un piccolo sorriso contornava le sue labbra e la sua espressione era più che serena, come se avesse appena vissuto una favola.

Quando arrivò nella sua stanza, il suo sorriso si aprì ancora di più e corse a parlare con i suoi piccoli amici.

"Amici miei, non potete capire cosa è successo questa sera" disse dando qualche pezzetto di formaggio ai topolini, si sedette al suo fianco e iniziò a parlare della sua serata, si soffermò a descrivere più volte il principe e più volte affermò di quanto il suo cuore prese a battere velocemente.

"So di star fantasticando troppo, so che non accadrà più una cosa del genere e che il principe avrà già trovato la persona da sposare ma vi giuro che mi sono sentito...accettato" sussurrò sognante e sorrise, poi si alzò e si avvicinò alla finestra, guardò il cielo stellato e sorrise.

"Mamma, papà, grazie per questa serata" disse sorridendo e subito dopo si sdraiò nel proprio letto, si coprì per bene e chiuse gli occhi addormentandosi quasi subito e sognando quel bellissimo principe di cui Jimin si era innamorato.

𝘼𝙢𝙖𝙢𝙞 𝙋𝙚𝙧 𝙌𝙪𝙚𝙡𝙡𝙤 𝘾𝙝𝙚 𝙎𝙤𝙣𝙤  ~VminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora