Capitolo 2 - Scomparso per sempre

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Punto di vista di Hermione

Dove mi trovo? Sono distesa su un divano. Richiudo gli occhi. Sto per avere un attacco di panico! Dov'è Malfoy?! Lui ha ... . Mi ha ... !

"Granger."

"Ahhh!"

Grido e mi metto seduta. Delle mani mi afferrano le braccia. Dev'essere Lucius! Comincio a dare pugni sul suo petto!

"Lasciami stare! Non farmi più del male!"

"Granger calmati! Non sono Lucius! Sono il tuo insegnante di pozioni! Severus Piton! Guardami!"

Mi blocco e apro lentamente gli occhi. Il professor Piton! È davvero lui!

"Dov ... dov'è Lucius Malfoy?"

"Non è qui. Sei al sicuro."

Sono salva! È stato lui a salvarmi?! Mi sta ancora stringendo. Non lo sopporto. Via dalle sue mani!

"Mi lasci!"

Gli dico agitata. È un po' sorpreso dal mio modo di fare. Fa come ho detto. Si raddrizza. Cambio posizione e poggio la schiena sulla spalliera del divano. Metto le ginocchia sotto il mento e le avvolgo tra le braccia. Dondolo lievemente. Non riesco a stare immobile! L'ansia si è impadronita di me! Faccio alcuni lunghi respiri. Pensare a ciò che ho dovuto patire, mi lacera! Comincio a piangere.

"Granger ... io ... ."

"Lei non può sapere cosa ho passato!"

Dico con voce straziata osservando il pavimento. In realtà la mia vista è offuscata dalle lacrime.

"Lo so purtroppo, e mi dispiace. Lucius pagherà per tutti i suoi atti malvagi. Puoi starne certa."

Spalanco gli occhi. Mamma! Papà! Guardo subito lui.

"I miei genitori?!"

"Stanno bene. Quando Lucius ha agito, non erano ancora tornati."

Faccio un grande sospiro di sollievo.

"Sono stati invitati al compleanno, di un loro collega dentista. Io non ho voluto andarci."

Annuisce. Devo sapere.

"Mi spieghi cos'è accaduto. Come mai siamo qui insieme?"

Fa un sospiro. Va a prendere una sedia dall'angolo della stanza. La mette di fronte a me e si siede.

"Ti dirò tutto."

Poco dopo.

Sono sbalordita.

"Quindi lei ... ha rinunciato al suo ruolo di spia per me?"

"Sì. È esatto."

"Siamo bloccati qui da soli, e non sa dirmi quando potremo andar via."

Si schiarisce la voce.

"Sì. Giusto anche questo."

Sbatto le palpebre confusa.

"Ma dove siamo esattamente? E perchè non si può uscire?"

"La causa è Albus."

"Silente?!"

Dico scioccata.

"Meglio mostrarti tutto piuttosto che parlartene. Tra un po' prenderò il mio pensatoio. Adesso voglio guarire i lividi che hai sul volto."

Dice con disgusto, che sicuramente non è provocato, dallo stato della mia faccia, ma da chi l'ha ridotta così.

"Gra  ... Grazie."

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