mi scuso in anticipo con tutte le persone napoletane che leggeranno questa storia perchè non so una parola in napoletano e mi sto aiutando con internet, quindi se qualcuno che sa bene il dialetto mi vorrebbe aiutare per le traduzione gliene sarei veramente grata!⚠️
quando mio fratello Carmine ha ucciso Nazario, con lui c'ero anche io e lo ha fatto proprio per salvare me perchè Nazario e i suoi amici stavano per violentarmi.
non avrei mai pensato di arrivare ad uccidere una persona eppure in quel momento mentre mi sentivo le mani addosso, i loro viscidi respiri sulla mia faccia, non ho pensato due volte a prendere una pietra e scagliarla sulla testa di uno di loro mentre mio fratello uccideva Nazario.
in poco tempo ci ritroviamo entrambi nell'IPM, nonostante Carmine mi abbia pregato di lasciare a lui la colpa delle due morti io non avrei mai permesso che mio fratello socntasse una pena non interamente sua.
"uagliù guardat chi c sta" sento dire ad una voce non appena una guardia ci fa scendere dalla macchina della polizia
quando Carmine ed io ci giriamo capiamo che la voce deriva dal giovane Ciro Ricci, figlio della nostra famiglia rivale e non mi stupisce che lo trovi qui dentro, gira voce che abbia ucciso il suo migliore amico.
"la pecora e l'agnellino" continua mentre alla conversazione si aggiungono i suoi amici ridendo alle sue parole
"T/n andiamo lascialo stare" mi sussurra mio fratello mentre mi avvicina a lui
nel frattempo una donna si avvicina a me, Liz, che è la responsabile delle ragazze e che mi porta nella mia cella, staccandomi da Carmine.
"questa è la tua cella e loro sono le tue compagne; nun fa strunzat" mi avverte prima di uscire
due ragazze sorridenti si avvicinano a me e si presentano.
"io sono Naditza ma puoi chiamarmi Nad"
"io sono Silvia"
stringo le loro mani mentre anche io rivolgo un sorriso.
"io sono T/n Di Salvo" mi presento mentre loro mi guardano con un'aria sorpresa, non mi fa nessun effetto in quanto ormai sono abituata, la fama della mia famiglia mi precede
"ua avimm na di salvo cu nuje" ridacchia Nad mentre io scuoto la testa ridendo
"io e mio fratello non siamo come il resto della famiglia" dico sedendomi su mio letto seguit da Nad e Silvia
"allora picchè si ca'?" mi chiede quest'ultima
"ho ucciso un ragazzo che mi voleva violentare" spiego mentre le vedo annuire
"sei stata coraggiosa" si complimenta Nadizta mentre Silvia annuisce, d'acordo con lei
nel frattempo ritorna Liz che ci porta fuori in cortile dove si trovano già alcune ragaze e tutti i ragazzi nel campetto accanto al nostro.
riesco a vedere Carmine accerchiato da Ciro e dalla sua piccola gang ma non riesco a capire quello che gli stiano dicendo e per quanto vorrei fare qualcosa, mio fratello mi ha avvertita che lui se la sarebbe cavata da solo e che io non mi sarei dovuta intromettere, per il mio bene, nelle questioni che accadono nel reparto maschile.
in un secondo, lo sguardo di Ciro è su di me e un sorrisetto maligno si posa sul suo volto, si avvicina alla rete del suo campetto, cercando di azzerare la distanza che c'è tra di noi.
"l'agnellino è asciut 'ra sua tana" lo sento ridere insieme ai suoi quattro amici
"lascia sta' sorm" sento urlare Carmine che viene subito zittito da Ciro che lo fa bloccare da due dei suoi amici
vuole la mia attenzione? la avrà, basta che lascia in pace mio fratello.
"cosa vuoi Ricci?" chiedo incrociando le braccia, mentre mi avvicino alla rete per vederlo meglio sento calare un silenzio che fa quasi rabbrividire
"allora sai parlare?" chiede prendendomi in giro mentre i suoi amici continuano a tenere mio fratello che scuote la testa, avvertendomi di non aggiungere altro e di tornare al mio posto
per una volta in 16 anni decido di fare di testa mia, probabilmente sbagliando, ma in questo momento più che mai devo far vedere di essere degna del mio cognome, o mi metteranno i piedi addosso.
"c' vuo' Ricci?"
"saje cu chi staje parlann?" mi domanda con un tono minaccioso
"tu invece lo sai?" gli chiedo sfidandolo
"ciù ciù nun t cunvien venì cuntr a me"
la sua convinzione è così alta che crede di potermi parlare come vuole, ma si sbaglia.
"non conviene nemmeno a te" gli dico imitando il suo tono di voce
nel frattempo Liz è entrata nel campetto per ordinarci di tornare nelle nostre celle, l'ora d'aria è finita.
"hai ammazzato un mio amico, nun è frnur ca ciù ciù" mi urla mentre vedo i suoi amici lasciare libero mio fratello che mi guarda quasi soddisfatto
"cuann vuò Ricci" gli rispondo chiudendo la conversazione ottedendo l'ultima parola
se vuole guerra, guerra avrà.