La suoneria del mio cellulare mi sveglia facendo vibrare il comodino accanto al mio letto. Guardo l'ora sulla sveglia. Le 11 del mattino. Mi giro dall'altra parte del letto e mi porto la coperta alla testa.
La suoneria riparte. Sbuffando scalcio la coperta e mi alzo pigramente.
-Che c'è?- chiedo seccata alla persona che mi ha chiamato. Non ho neanche controllato chi fosse ma non ha importanza, l'unica cosa che so è che vorrei ucciderla per avermi svegliata.
-Ehm... Ciao Sum, sono Daniele. Disturbo?- chiede timidamente con aria preoccupata.
-Ciao Dani, scusa, stavo dormendo e non mi piace essere svegliata in questo modo perciò ti ho risposto in quel modo- sbadiglio silenziosamente in modo che non mi possa sentire e mi stiracchio un po'.
-Ah ok ok. Mi spiace tanto di averti svegliata. Non era mia intenzione, il fatto è che non sei venuta a scuola oggi e mi sono preoccupato. Pensavo ti fosse successo qualcosa...-
Ad un tratto un flashback mi fa ricordare l'accaduto di ieri sera. La testa mi fa ancora male.
-Ah no, tranquillo. Ho dimenticato di caricare la sveglia e poi oggi non avevo gran voglia di andare a scaldare i banchi-
-Ok pigrona hahaha. Senti oggi abbiamo finito prima. Possiamo vederci?-
-Certo. Aspetta un secondo- appoggio il cellulare sul comodino e furtivamente controllo che mia madre sia uscita.
-Ehi eccomi, scusa. Se vuoi puoi venire a casa mia-
-Certo vieni ad aprirmi-
-È già qui? Mi stava aspettando sotto casa mia già prima dell'invito?-
Corro di sotto senza badare al mio aspetto disordinatissimo e apro la porta.
-Ei piccola- mi saluta mettendo in mostra il suo fantastico sorriso. Gli butto le braccia al collo e lui prendendomi per i fianchi mi alza appoggiandomi su di lui. Metto le gambe attorno ai suoi fianchi senza smettere di abbracciarlo.
-Wow, vedo che sei contentissima di vedermi- mi appoggia delicatamente a terra dandomi un bacio sulla guancia. Gli sorrido e lo faccio entrare. Chiudendo la porta sfortunatamente mi vedo nello specchio che c'è in salotto. Rimango impalata a fissarmi. Sono davvero orribile. Il trucco che mi cola sulle guance, probabilmente per aver pianto ieri sera. Sono solo in maglietta a maniche corte perciò le mie mutande e i miei tagli su gambe e braccia sono ben visibili. I capelli sono disordinati e gli occhi gonfi.
-Ho abbracciato un ragazzo stupendo in queste condizioni? Strano che non sia ancora scappato-
-Ehi, piccola. Ci sono cocci di vetro dappertutto, ti potresti far male. Non sarebbe meglio raccoglierli?-
Socchiudo la bocca per scusarmi, quando mi blocca.
-Sei bellissima- dice chinandosi a raccogliere il pezzo di vetro. Lo guardo male. Molto male.
-Scusami?-
-Sai benissimo cos'ho detto. Ho detto che sei bellissima e non ribattere- mi sorride.
-Ma mi hai vista?-
-Certo, per questo ti ho detto che sei bellissima- mi sorride ancora più dolcemente.
Mi sta prendendo in giro? Sono tutt'altro che bella, ma la cosa strana è che non ha chiesto niente riguardo i tagli o del perché ci fosse del vetro sulle scale. Decido di non pensarci troppo e facendogli la linguaccia lo spingo leggermente facendolo cadere.
-Hei, come ti permetti? Ora ti faccio vedere io- mi sorride malizioso e mi afferra per le gambe mettendomi di traverso sulla sua spalla.
-Mettimi giù!- urlo divertita, ma lui non dandomi retta cerca la mia camera.
-Ti accontento subito principessa- mi butta sul letto facendomi strillare.
-Cretino- rido e fingo di tirargli un pugno sulla spalla. Ride anche lui. Che risata meravigliosa. Ma chi è? La perfezione in persona?
-Così questa è la tua camera?- mi chiede guardandosi attorno, -è strana, diversa dalle altre. Ma mi piace un sacco-.
Beh, è vero, è molto diversa dalle altre. Ha tantissimi materassi e cuscini ricoperti di coperte colorate a terra. Le pareti e il soffitto sono viola e pieni di poster, di disegni e di varie altre cose. Assomiglia a una camera hippie.
-E la cosa più strana è che è coloratissima a differenza di te che vesti sempre di nero- mi guarda con fare misterioso.
-Chissà cosa pensa di me questo qua- mi chiedo osservando la camera.
-Fumi qui?- mi chiede. Sorpresa dalla strana domanda annuisco.
-Posso fumare?-
-Certo- rispondo. Che stupida, davvero pensavo che non fumasse? Oramai fumano tutti, soprattutto i ragazzi popolari come lui.
Lo osservo mentre si accende una sigaretta. È davvero bello. Ha un piercing nero sul sopracciglio, gli sta benissimo. Anch'io ho un piercing, però sulla lingua. Il mio è nero con una foglia di marijuana disegnataci sopra.
Mi piace tutto di lui. I suoi magnifici occhi verdi foresta, che non sono come gli altri, verde-grigi, i suoi sono di un verde scuro forte, potente, con qualche pagliuzza di una tonalità più chiara. Sono davvero fantastici. Mi piacciono anche il suo sorriso e la sua risata, così forte, rassicurante. Ha i denti bianchissimi e dannatamente perfetti. I capelli di un color cioccolato fondente che gli stanno benissimo senza il bisogno del gel, che la maggior parte dei ragazzi della mia scuola usa. Per non parlar del suo fisico bestiale che fa invidia a tutti. È davvero bellissimo, so che sembra esagerato, ma è il ragazzo più bello che abbia mai visto in vita mia.
Mi alzo e mi direggo in bagno sentendo che ho i suoi occhi puntati su di me. Mi pulisco il viso e mi trucco nuovamente. Tornando in camera raccolgo i miei capelli in uno chignon alto disordinato. Mi siedo sul letto dal lato opposto sul quale è seduto lui e continuo a osservarlo.
-Smettila- mi dice.
-Che mi abbia vista mentre lo fissavo?-
Piego la testa da un lato non capendo a cosa si riferisca.
-Smettila di morderti il labbro. Mi eccita da morire. E non credo tu voglia essere scopata qui in questo istante sul tuo letto, cara Parker- mi risponde con un luccichio malizioso negli occhi. Non mi sono accorta che mi stavo mordendo il labbro. Sbarro gli occhi per la sorpresa e un brivido mi percorre la schiena. Ma non un brivido di paura, un brivido di piacere e di voglia. Non ho mai pensato al sesso più di tanto per via dei miei mille problemi. Sono vergine e questo attraente ragazzo mi fa venir voglia di perderla. La verginità intendo.
-Lo stai facendo di nuovo-
Mi ricompongo e scaccio via quei pensieri pervertiti dalla mente. Gli sorrido e lui si siede accanto a me.
-Lo rifarai di nuovo Sum? Ti morderai di nuovo il labbro in mia presenza?-
Scuoto la testa cercando di trattenermi dal farlo. "Chi è? Christian Grey?"
-Brava- mi mormora nell'orecchio. È così vicino a me e ho una voglia matta di saltargli addosso. Siamo a pochi centimetri di distanza, le nostre labbra quasi si sfiorano.
-Ah sì, Sum. Ho conosciuto Rebecca- si sposta di scatto rovinando tutto. Lo maledico mentalmente.
-Sì la conosco, è la mia migliore amica. Perché mi dici questo?- -E perché proprio adesso?-
-Beh, è una ragazza molto carina e mi piacerebbe invitarla a una cenetta. Secondo te accetterebbe?-
-No, ha il ragazzo- rispondo fredda, felice più che mai che ne abbia uno.
-Hahaha, no, non più. Si sono lasciati ieri e oggi ho passato tutta la mattinata a scuola a consolarla- sorride scuotendo leggermente la testa.
Qualcosa mi fa infuriare. Non so se è perché Rebecca non mi abbia parlato del fatto di essersi lasciata con James oppure perché lei gli piaccia. È vero, è molto carina, ma perché lei cavolo? Non sopporterei il fatto di vederla sempre con lui. Che io sia gelosa? Nah, non credo. Non ne sono mai stata.
-Ah- rispondo infastidita e cerco con gli occhi un oggetto per spaccarglielo in testa.
-Però non è il mio tipo- aggiunge.
-E allora perché vorresti uscire con lei?- lo guardo confusa e incavolata allo stesso tempo.
-Beh, perché voglio capire perché lei sia la tua migliore amica-.
Ok, ora sono ancora più confusa.
-Voglio sapere che genere di persone ti piacciono, come devo comportarmi per piacerti- dice come se fosse la cosa più logica al mondo.
-Ehm, io sono qui. In senso, non puoi chiederlo a me?-
-Non so se saresti sincera- chiude gli occhi.
-Sono sempre sincera, o quasi. Comunque a me piaci come sei, come amico intendo, ma mi piacciono il tuo carattere e il tuo modo di fare. Non voglio che qualcuno cambi per me. Non avrebbe più senso, e poi la verità viene sempre a galla, prima o poi capirei chi sei veramente- mi alzo. -E ripeto; mi piaci così come sei-
Apre la bocca per dir qualcosa, ma la richiude e mi sorride contento.
-Mi fa piacere-
-Comunque non capisco perché Rebecca non mi abbia detto di James!- esplodo arrabbiata.
-Mi ha detto che non voleva riempirti anche di problemi suoi dato che ne hai già abbastanza di tuoi- dice lui.
Mi addolcisco un po' per il gesto ma non la perdono.
-Non mi interessa. Come lei ascolta me, io sono capace di ascoltare lei! Non voglio fare la parte della vittima. E comunque una cosa del genere me la poteva anche dire dato che non mi sarebbe cambiato niente, anzi forse sarei stata anche felice dato che non lo sopportavo! L'avrà tradita, sicuramente. Io lo ammazzo...-
-Si è trasferito, per questo si sono lasciati...- cerca di calmarmi Daniele.
-Figura di merda-
Sospiro e mi butto a panciata sul letto.
-Perché devo sempre fare così?-
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DARK PARADISE
RomanceSum, una sedicenne dark che deve affrontare molti problemi come ad esempio l'alcolismo di sua madre,la perdita di suo padre e della sua migliore amica. La ragazza ormai caduta in depressione comincia a tagliarsi e a drogarsi. Ma un giorno trova l'a...