10-Capitolo

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-Pazza- ridacchia.
-Smettila di ridere- lo rimprovero.
-Mi farai morire Sum- ride più forte.
-Ma la smetti?- gli lancio un cuscino addosso incominciando a ridere, dato che la sua fantastica risata è contagiosa.
-Mai- inizia a farmi il solletico, ma non ne soffro con mia gran fortuna. Vedo che ci rimane un po' male perciò incomicio a farglielo anch'io. Incomincia a ridere e a dimenarsi come un pazzo chiedemdomi di smettere.
-Mai- lo imito e lo prendo a cuscinate.
Presto finiamo a far la battaglia di cuscini.
Dopo circa 20 minuti buoni ci gettiamo a terra esausti.
-Ti togli da me? Sei pesante Daniele- dico mentre cerco di levarmelo di dosso.
-No, sei morbida- sorride e mi morde l'orecchio.
-Cannibale lasciamiiiiii!- strillo disperata e divertita sapendo benissimo che non si sarebbe spostato di un centimetro.
-Ti diverti con me Sum?- mi chiede scendendo da me per guardarmi in faccia.
-Non credo di essermi mai divertita tanto- gli sorrido e mi metto a sedere.
-Sei stupenda- mormora e le sue labbra sono sulle mie. Presto la sua lingua si impossessa della mia bocca. Gli metto le mani nei capelli, lui mi cinge la vita.
-Sei.Bel.Lis.Si.Ma- ansima tra un bacio e l'altro. Ci stacchiamo lentamente l'uno dall'altra.
-Amo i tuoi occhi- aggiunge.
-Disse il ragazzo con gli occhi più belli di sta terra- lo prendo in giro.
-Ti piacciono?- mi sorride.
-No, mi fanno vomitare- fingo che sto per farlo e mi rimetto a ridere.
-Vieni qui- mi stringe a sé e mi bacia nuovamente. Ci accocoliamo su uno dei tanti materassi in camera mia e rimaniamo abbracciati per un bel po'.
-Che cosa mi sta succedendo? Mi sto innamorando? Non mi è mai piaciuto nessuno e ora lui mi ispira anche sesso. E ci conosciamo solamente da due, o tre giorni. L'ho baciato. O mio dio. Lui è il mio primo bacio. Non ci avevo neanche pensato. È successo tutto così in fretta-
-A cosa pensi?- mi chiede accarezzandomi delicatamente i capelli.
-Non so. Ma mi fai uno strano effetto. E poi ci siamo baciati. Due volte. E ci conosciamo da appena due giorni. Come faccio a piacerti?- sparo mille domande a raffica.
-Allora,
1-spero di farti un bell'effetto
2-già ci siamo baciati due volte, questo ti da fastidio?
3-mi sembra di conoscerti da una vita
4-mi piaci e basta
Sono stato abbastanza chiaro?- sorride.
Alzo gli occhi al cielo e lo sguardo mi cade sulle nostre gambe. Beh, lui è vestito, io invece ho le gambe scoperte, piene di ferite, di tagli.
-Ho gettato via la lametta- sospiro.
-L'ho notato-
-In che senso scusa? Sono piena di ferite-
-Sì, ma non sono fresche. Si vede che non sono state fatte oggi o ieri-
-Boh-
-Cosa boh?-
-Non so, ma a me sembrano sempre uguali sia quelle di tre giorni fa e quelle di cinque-
-Lo so-
-Ma come fai a sapere tutto?- lo guardo.
Mi fa l'occhiolino e mi sorride.
-Io so tutto. Chi ha rotto il bicchiere?-
-Scusami, non hai appena detto di saper tutto?- lo istigo e gli faccio la linguaccia. Lui mi morde la lingua e poi mi bacia.
-Dimmelo- sussurra.
-Mia madre- rispondo ipnotizzata dalle sue labbra.
-Ti ha fatto molto male?-
-Come fa a sapere che l'ha lanciato a me?-
-Ad essere sincera sì. Mi ha colpito sulla spalla e in testa. La spalla non mi fa più male ma ho ancora la testa dolorante- gli rispondo.
Mi prende la testa accarezzandomela delicatamente attento a non farmi male.
-Passerà- mormora continuando a coccolarmi.
Al piano di sotto la porta di ingresso sbatte violentemente.
-Merda è mia madre- mi alzo di scatto chiudendo la camera a chiave. -Merda merda merda, ho dimenticato per la terza volta di comprarle una bottiglia di vodka. Ora quella mi ammazza. Ieri mi ha minacciata. Ha detto che avrebbe sfondato la porta e che mi avrebbe uccisa- cammino su e giù nervosamente per la stanza.
La sento salire le scale e inizio a piangere istericamente.
-Sum calmati, non verrà, ascolta, non è sola. È con un uomo, probabilmente stanotte si divertiranno. Se capisci ciò che intendo...- mi tranquillizza Daniele.
-Lurida puttana. Daniele ho paura di restare qui sola stanotte. Ti secca passare la notte qua?- lo guardo preoccupata.
-Certo- mi sorride. -Comunque devo andare un attimo fuori- indica la porta.
-Fai pure- gliela apro. -Ma non tardare,ti prego, ho paura-
-Non tarderò piccola- mi bacia ed esce dalla stanza.
Dopo dieci minuti circa di pensieri orribili torna da me.
-Ciao piccola, ti sono mancato?- mi fa una faccia da pervertito.
-Sì, stavo per morire senza di te- fingo di svenire.
Mi prende e mi ribacia.
-Ma ami così tanto baciarmi?-
-Già- sorride e mi bacia per la centesima volta.
Mi mostra una bottiglia che tiene in mano e me la porge.
-Per tua madre-
Lo guardo stupita e l'abbraccio. Esco di camera.
-M-mamma...- chiudo gli occhi e quando li riapro me la ritrovo davanti. Sobbalzo e indietreggio di un passo.
-Ti ho comperato una bottiglia di vodka liscia- deglutisco e gliela porgo. Prima mi guarda male, poi invece mi sorride.
-Grazie- fa un sorriso sincero. È davvero felice.
Prende la bottiglia e si avvia in camera.
-Ah- si volta nuovamente, -ti ho preparato uno spuntino nel caso tu avessi fame-. Sorride e sparisce dietro la porta.
Una bottiglia può renderla così felice? Forse se le compro altre bottiglie incomincerà ad aprezzarmi. Forse. Però sarebbe come comprarmi il suo affetto e non voglio che me lo dia solo con qualcosa in cambio. Voglio che mi voglia bene e mi accetti per quella che sono.
Sospiro sollevata per essermi risparmiata un'altra minaccia di morte e torno tra le braccia di Daniele.
Accendo lo stereo e metto la playlist di canzoni di Bob Marley. Ci facciamo una canna e ci mettiamo a cantare e a ridere come pazzi.
Verso le due del mattino tra coccole e chiacchiere ci addormentiamo.
-Penso di essermi innamorata. So che può sembrare ridicolo, ma fin adesso è stato l'unico a darmi l'affetto che ho sempre desiderato, e per di più è anche bellissimo. E sa ascoltarmi. Consolarmi. Aiutarmi. È questo che sta facendo. Mi sta aiutando. Mi sta salvando da tutta sta merda. Eh già, la cara Sum è innamorata-.

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