Solitamente un dio riconosce ( per con dire costretto a ) il proprio figlio entro due giorni dal suo arrivo al Campo Mezzo-Sangue. Quindi potevate capire la mia delusione quando la seconda sera nessuno mi aveva rivendicato. Proprio quando ormai nessuno ci credeva più
praticamente tutti le divinità maggiori e minori apparvero al campo insieme a ben tre marchi luminosi sulla mia testa. Percy era a bocca aperta e fissava i marchi sopra di me e dopo qualche minuto iniziò un serpeggiare di sussurri:" Un'altra?" :"È estremamente potente!" :"Ma non sarà pericolosa?" Io ci capivo sempre meno. Aaron aveva un sorriso da orecchio a orecchio e sembrava non curante dei commenti che giravano. Alzai lo sguardo per vedere i tre marchi. Uno era un tridente, uno un fulmine e l'ultimo una corona . Cosa significava? E la corona, se non ricordavo male, era simbolo di.. non era possibile. Qualcuno ruppe il silenzio, una voce regale, decisa e dolce disse:" Asterope, mia cara" il campo fissò una donna alta, dalla pelle morbida e lievemente abbronzata con capelli marroni e due occhi verdi-dorati sorrideva benevola nella mia direzione. Era vestita con un elegante abito bianco con una cintura d'oro e una spaccatura su una gamba. Sui polsi era piena di bellissimi bracciali, e sulla testa aveva una piccola corona. Sembrava proprio una regina... Oddei !! Una regina! La regina degli dei : Era. Mi inchinai e stranamente tutti seguirono il mio esempio, tranne Mr D e gli ex- campeggianti, tra cui Annabeth che aveva uno sguardo pieno di odio. La dea aveva un'espressione compiaciuta :"Oh, su su. Non c'è ne bisogno ora" disse, poi continuò :"Vieni da noi, mia adorata" Ormai tutti si erano rialzati, e si guardavano a vicenda. Io mi sentivo in ansia, con chi stava parlando la dea? Alzai gli occhi e vidi che mi fissava. Feci un timido gesto con la mano indicandomi:"I-io?" Chiesi incerta. La dea rise, una risata cristallina e tranquilla :"Si, cara Asterope. Tu" Ok, i conti non tornavano, il mio nome non era Asterope. Avanzare incerta, gli occhi di tutti, dei, semidei , satiri, ninfe, centauri, erano su di me. Accanto a Era c'era un'uomo alto, muscoloso, con gli occhi blu elettrico e i capelli scuri. Lo sguardo era... benevolo? Impossibile decifrare quei occhi. La dea, alta 6 metri , si chinò e mi porse la sua mano. Ci salii sopra e lei mi portò ad altezza occhi. Mi inchinai di nuovo imbarazzata :" Ehm... Salve, mia divina regina " dissi nel tono più solenne che in quel momento mi riusciva. Zeus, il re degli dei, mi porse la sua mano e io salii
sopra anche quella:" Divino re" dissi inchinandomi per l'ennesima volta. Di questo passo avrei fatto più di 20 inchini, e la cosa non mi andava a genio :" Tu, giovane Trinità" Iniziò lui in tono, bhe, tuonante e solenne:" Sei stata scelta come mia figlia" al che, Era gli diede una gomitata e Poseidone ( che era alla sinistra del fratello ) tossì:" Ehm.. Volevo dire: nostra figlia !" Si corresse il Re degli dei. Come potete immaginare ero alquanto confusa :" Mi scusi, vostra divina maestà, ci deve essere un'errore. Vede, com'è possibile che io.." ma venni interrotta da Poseidone:"RUPEERT!!" Disse il Dio in tono divertito, il satiro si schiarì la gola e prese un megafono:" SI, SIGNORE?" Il dio alzò gli occhi al cielo :" Trinità, prego" rispose il dio del mare. Il satiro sfogliò l'enorme libro:" TRINITÀ, TRI-NI-TÀ, NOME COMUNE DI PERSONA FEMMINILE DERIVATO. SIGNIFICATO RELIGIONE CATTOLICA: UNIONE RAPPRESENTATIVA DI DIO, GESÙ E LO SPIRITO SANTO. SIGNIFICATO RELIONE GRECA : ENTITÀ MORTALE A CUI TRE DIVINITÀ AFFIDANO UN PICCOLISSIMO PEZZO DEL PROPRIO POTERE. SONO MOLTO POTENTI, TALVOLTA PIÙ DEI GENITORI DIVINI,UNA VOLTA CRESCIUTI. PROBABILE LEGGENDA. " Quest'ultima affermazione andava corretta. Gli dei sembravano essersi innervositi nel sentire la frase 'Talvolta più potenti dei genitori divini', ma Zeus continuò:" Tu, Asterope(questo è tuo nome vero), sei figlia mia, di mia moglie e di mio fratello " a dirlo ad alta voce il dio si accorse che la cosa suonava maluccio. Ma il suo imbarazzo fu surclassato da Poseidone che mi offrì la mano, su cui salii e mi alzò al cielo :" Asterope, erede di Poseidone, Era e Zeus!" Il campo mi acclamò. Il dio mi posò a terra e poi, dopo che il re degli dei ebbe dato il consenso, si trasformò ad altezza normale come il resto degli dei. Nessuno osava muoversi:" Ora possiam-" "Coff coff!" Fece Afrodite che indossava una toga greca con un luuungo scollo sul petto. Zeus si schiarì la gola e disse:" Ah, sì. A quanto pare sono constrett-ehm contento di annunciare le altre Trinità, sicuramente meno- ok ok, importanti quanto mia figlia( si si Era, nostra figlia)" Afrodite spinse verso Zeus due ragazzi della mia età, erano scuri di pelle con capelli ricci e scuri, un ragazzo e una ragazza. Il ragazzo aveva un'occhio marrone e un'occhio azzurro, la ragazza un'occhio marrone e un'occhio verde salvia. Erano molto belli, arrossii un pò alla vista del ragazzo, che cercava di mascherare la sua insicurezza con un'aria baldanzosa. Mi girai verso Aaron che credevo a bocca aperta visto.. l'aspetto dei nuovi arrivati. Non lo vidi. Lo cercai finchè non sentii qualcuno toccarmi la spalla. Mi girai, Aaron mi sorrideva. Era accompagnato da Apollo, Artemide e Ermes . Capii perchè Chirone lo aveva definito 'un'amicizia interessante' . Volevo dire qualcosa di intelligente, ma ero troppo scioccata per formulare una frase decente :" Ma tu..? Io? Loro? Ehhhhhhh" Mi diede una pacca sulla spalla. I nuovi arrivati ci raggiunsero :" Ciao, io sono Catrina" si presentò la ragazza. A prima vista rimanevi estasiato dalla loro bellezza, dopo uno o due minuti però ti accorgevi che non erano poi così belli. Però erano carini, il più affascinate dei due era il ragazzo. Tese la mano:" Paride, anche voi siete come noi?" Annuii poco convinta. Una voce ci fece sobbalzare :" Ehilà, compari!" Ci girammo un ragazzo con i capelli scuri di un colore nero-viola uva con occhi verde chiaro (carini, ma non belli come quelli di Percy) . Mentre pensavo ai bellissimi occhi di Percy ( con disapprovazione della mia Annabhet interiore) un pensiero mi attraversò la mente : Perseus Jackson era mio fratello!!! Quasi saltai di gioia, ma al momento mi concentrai sul nuovo arrivato. Disse di chiamarsi Robin, e di essere il figlio di Dioniso, Ecate e Demetra. Zeus ci presentò e poi annunciò :" Semidei, trattate bene i nostri discendenti! Al solstizio tutti i semidei (divisi per genitori e guidati dalle rispettive Trinità) sono invitati ad un banchetto sull'Olimpo !" Detto ciò gli dei sparirono in una ventina di polvere dorata. Mi girai verso gli altri semidei :" Bene, direi.." non finii la frase che tutti i campeggianti si inchinarono. Scambiai occhiate poco convinte ai miei ...come definirli ? Per adesso 'compagni' . Si era creata una situazione di imbarazzo, cosa sarebbe successo ? Insomma : 'ciao, siete Trinità, tornate alle vostre vite , addio!' Speravo che gli dei intendessero questo, invece mio padre (?) aveva dato per scontato un nostro prossimo incontro. Ero così stanca (massì, non c'entrava nulla il fatto che ho le capacità oratorie di una marmotta) che dissi :" Allora domani indiremo un'assemblea al riguardo, ma per adesso tutti a nanna. E per favore, non inchinatevi, mica siamo dei!" Ecco questa battuta avrebbe dovuto smorzare l'atmosfera, ma tutti rimasero inginocchiati e mi guardavano confusi, solo Nico Di Angelo e Chiara Benvenuti si alzarono. Avevo parlato italiano, ripetei tutto in inglese e mi avviai verso.... Verso? In che cabina dovevo dormire? Mentre tutti si avviavano alle loro cabine vidi Percy, Annabhet, Chirone, Mr D, Will e Nico venirci incontro:" Ehilà!" Dissi. Wow, non c'era da stupirsi sul fatto che non fossi una figlia di Atena. Mr D mi ignorò, stava fissando con strano interesse Robin. Il ragazzo aveva i capelli corti rasati ai lati della testa e in cima un ciuffo. Capigliatura molto alla moda. Aveva un'orecchino nero sull'orecchio sinistro e un sorriso sicuro sul viso, ma vedevo che non era reale. Era come se indossare una maschera.. l'ironia a volte, eh? Il figlio del dio del teatro che indossava una maschera. Fece un cenno con la testa a mo' di saluto:" Ciao, pà!" Non sapevo se fosse una buona idea chiamare 'pà' un dio, ma non venne polverizzato o trasformato in un delfino, lo presi come buon auspicio. Mr D sorrise :" Robin Zein Marakchöv" lo disse in un modo strano, come se stesse assaporando il nome, come se non credesse a quello che vedeva. Il figlio squadrò il padre:" Direi che non ho preso da te la figaggine" La seconda cosa da non fare davanti ad un dio è dirgli che è brutto, ma iniziavo a pensare che Robin fosse matto. Anche in questo caso, Dioniso la prese bene. Si raddrizzò indignato e schioccando le dita con sfida ( per quanto possa essere possibile) fece puf. Nel senso che venne avvolto da una nuvola violacea per poi ricomparire. Più o meno. Non era più 'Mr D' come lo avevo conosciuto, no. Ora era un giovane sui 25 anni con capelli scuri-violacei e con due occhi verde edera con un fisico... divino. Ora potete scioccarvi. Rimanemmo tutti a bocca aperta. Non posso descrivere l'epicità della faccia di Percy. Era sbalordito. Anche Annabhet alzò le sopracciglia sorpresa. Robin sorrise :" Mi aveva detto Ermes che eri un figo" Mr D sembrava orgoglioso:" Ma mai quanto lui, ha aggiunto" disse Robin. Dioniso si corrucciò e , se i miei occhi non ingannano, vidi un lampo di orgoglio negli occhi di Aaron. Annabhet si riscosse :" Si, ecco.." riprese un tono serio e deciso:" Il consiglio ha accolto la sua proposta" lo disse con un tono che non ammetteva repliche e che allo stesso tempo intendeva il fatto che mi avesse fatto un favore :" Quale proposta?" Chiesi confusa. La ragazza alzò il sopracciglio e sembrava volesse infilarmi con una spada:" Non intendevi indire un'assemblea?" Ah! Ecco! Bastava dirlo. Non capivo tutta questa necessità nel far approvare un'idea tanto ovvia. Poi la risposta mi attraversò la mente: essendo la figlia di Zeus, la cosa era stata presa come un'ordine. Annabhet intendeva davvero farmi un favore, a nessuno piace una che appena riconosciuta inizia subito a dare ordini. Non avevo la minima intenzione di prendere il comando, nemmeno sotto tortura. Annuii facendo capire che avevo capito, ma la figlia di Atena non si fidava ancora. Tra il dare ordini e dire che Percy mi piaceva, ero al primo posto tra i semidei più odiati da Annabhet Chase :" Emh.. mi chiedevo se io e le altre Trinità potessimo partecipare all'assemblea" la risposta era scontata, ma chiedere il permesso mi fece perdere posizioni nella lista nera della figlia di Atena. Robin non sembrava apprezzare l'umiltà e stava per ribattere, ma gli diedi un deciso calcio negli stinchi. Me lo suggerì la mia Veronica interiore. La ragazza annuì e lanciò uno sguardo a Chirone. Il centauro ci squadrò:" Credo che porterete gua-ouch!" Annabhet gli aveva tirato un pugno che lanciava un chiaro messaggio ' usa più tatto, se sai cos'è'. Chirone si schiarì la voce e ricominciò:" Benvenuti al Nuovo Campo Mezzo-Sangue! So che avete già letto di..." :"Cosa?" Chiese Catrina :" Non non sapevamo di questo!" Continuò allarmata:" Ah, no?" Chiese Chirone confuso :" Bhe, prima conducevano una vita da mortali e poi boom!! Un dio biondino particolarmente veloce ci rapisce e ci scarica tipo posta davanti a 12 enormi troni e poi tutta la spiegazione sul fatto che siamo Trinità che gli dei esistono e che noi saremo al sicuro solo in un posto. Che genitori appiccicosi, eh!" Raccontò Paride. Io e Aaron ci scambiammo un'occhiata nervosa, i semidei presenti sembravano sul punto di dare fuoco al figlio di Afrodite, Efesto e Eris. Effettivamente non era stata una mossa molto carina. E Paride se ne rese conto, arrossì e abbassò lo sguardo :" Si, insomma. Avrete presente, no?" Percy alzò un sopracciglio :" A essere onesti no, non abbiamo presente. Gli dei contattano raramente i loro figli, se non mai. E non rispondono alle richieste d'aiuto. Nemmeno se alla fine il semidio muore." Paride e Catrina si scambiarono un'occhiata imbarazzata :" Ma questo vale per i semidei. Ma voi essendo Trinità, eredi, più potenti di .." Annabhet gli fece segno di smetterla e il figlio di Poseidone si calmò :" Si, certo... Non è colpa vostra " Ormai il silenzio opprimeva l'atmosfera tesa che si era creata :" È tardi. Domani inizieremo allenamento e magari chiederemo a Rachel di fare un salto. Andate nella vostra cabina" annunciò Chirone e poi trottò via. Will e Nico si allontarono salutando Percy e Annabhet con la mano. Will fece l'occhiolino a Aaron prima di sparire dalla vista. Dioniso lanciò un'ultima occhiata a Robin e sparì in un puf. Stavano per andarsene anche Percy e Annabhet, ma mi ricordai di un problema :" Emh.. Percy? Annabhet?" I due si girarono:" Sì?" Chiesero all'unisono:" Beh, noi abbiamo tre genitori divini. Dove... dove dormiamo?" Domandai. Tutte le Trinità fissavano i due semidei in attesa di una risposta. Percy scrollò le spalle :" Avete solo l'imbarazzo della scelta" Rimasi sorpresa dal comportamento ostile del ragazzo. Anche Robin, Catrina e Paride sembravano delusi. Durante la discussione 'genitori appiccicosi' doveva essersi proprio offeso, e come dargli torto? Avevo notato che Robin era stato particolarmente silenzioso, cosa insolita per lui. Lo conscevo da poco, ma non mi sembrava molto il tipo da 'me ne sto qui, buono buono, in silenzio'. Aaron sembrava abituato a quell'atteggiamento da parte dei semidei. Guardava la luna malinconiconico. Gli misi una mano sulla spalla, lui si girò a guardarmi e sorrise :" Ok, è ora di andare a dormire. Credo che qualcosa di non ottimo stia per accadere" Ero preoccupata, dato il fatto che era il figlio del dio della profezia. Ci salutammo e ognuno si avvio in diverse direzioni. Mi chiedevo dove sarei potuta andare a dormire, il primo pensiero andò alla cabina di Zeus o Era. Poi mi resi conto che 1) non volevo dormire da sola 2) avevo una questione in sospeso con mio fratello. Presi la mia borsa e mi avviai decisa verso la Cabina 3. Bussai e un assonnato Percy mi venne ad aprire:" Che succede? Quale mostro? Annie sta bene ?" Aveva un pigiama di Nemo blu e delle ciabatte a forma di squalo, nonstante ciò aveva Vortice sguainata. Poi strizzò gli occhi e vide che ero io :" Ah, sei tu... Cosa vuoi?"
Mi raddrizzai orgogliosa, entrai senza chiedere il permesso. E mi guardai attorno :" Dormire" dissi semplicemente. Il figlio di Poseidone chiuse la porta :" E perchè qui? Hai altre due cabine praticamente mai usate a tua disposizione! " Mentre diceva ciò ,io avevo iniziato a toccare le pareti e avevo schiacciato un pesciolino rosso 3D. Il pesciolino scomparve e dal buco creato uscì dell'acqua , che prese la forma di un letto a una piazza e mezza, un comodino e un pupazzo a forma di balena rosa. Il tutto si solidificò. Rimasi estastiata, iniziai a toccare i nuovi mobili per vedere se era vero o solo la mia immaginazione. Percy attendeva ancora una risposta :" Davvero, Perseus Jackson? Davvero tu sostieni di non sapere perchè non vado a dormire nelle altre cabine?" Percy sorrise amaramente guardando il mare:" Oh, certo. Deve essere orribile per te. Avere una famiglia vera, che ti ama e che" " Che è lontana chilometri e chilometri da me? Una famiglia che non sa dove sono o se sto bene? Una famiglia che... che forse nemmeno esiste. Che forse è solo un'illusione della Foschia?" Percy mi guardò, non c'era più disprezzo nel suo sguardo :" Lo sai, anch'io ho.." " Avuto esperienze simili , anzi peggiori? Si, Percy, lo so. E ciò mi spaventa. Essere figli di uno dei Tre Pezzi Grossi è " dissi io interrompendolo, ma non gli aveva dato fastidio. No, ora io e lui ci completavamo le frasi a vicenda. I nostri pensieri erano sullo stesso flusso :" Dura. Anche perchè tutti pensano che non lo sia. Che sia una cosa fantastica" concluse lui :" Ecco, ora immagina di essere figlia di due pezzi grossi. Di sapere quanto sia difficile e di intuire cosa dovrai affrontare" Percy sapeva cosa significava, forse più di me. Lui capiva :" Mi dispiace" disse. Mi girai di scatto :" Non osare. Tu non hai nulla da dispiacerti. Ti sei comportato anche molto bene per il poco tempo in cui hai potuto metabolizzare" il ragazzo rise piano:" Mh.. non so se hai ragione. Magari non accadrà nulla" Ci guardammo e ridacchiammo :" Certo! Un semidio o Trinità, figlio di un dio importante che ha una vita tranquilla!" Disse il figlio di Poseidone:" Già. E scusa se sono piombata qui. A quest'ora, in casa tua.." dissi mogia. Effettivamente non era stata una grande idea, dovevo lasciargli il tempo di capire e invece gli ero piombata addosso. Lui scosse la testa:" Niente. Nostro padre è d'accordo e poi, so cosa vuol dire sentirsi soli" 'anche se tu non lo sei' mi disse con gli occhi. Avevo Aaron, Paride, Catrina e anche Robin, avevo la sensazione che non fossimo neanche tutti. Mancavano un bel pò di dei all'appello. Scacciai il pensiero, non era il momento per preoccuparsi :" Un'emarginata in estremo pericolo che chiede aiuto ad altri emarginati in estremo pericolo?" Scossi lo testa sconsolata :" Sni, e comunque , sentivo il bisogno di un'amicizia con uno che ne sa. E poi sei simpatico " Percy fece un gesto di falsa modestia, poi mi guardò :" Beh, direi che il sentimento è ricambiato, sorellina" lo abbracciai cercando di scacciare tutte le cose brutte che potevano capitare a una semidea del mio 'calibro'. Ci scambiammo una buona notte e andammo a letto. Quella notte fui svegliata da una persona che urlava.
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Eredi Dell'Olimpo - Il Voto Di Estia
FanficMortali, Semidei , Divinità, Mostri, Demoni. Ecco in cosa si divide il mondo, fino ad ora. Eccoci nell'estate 1945 , solstizio d'estate: gli dei sono stanchi. La guerra tra Zeus, Poseidone e Ade è terribile. Atena ha trovato qualcosa, un libro, risa...