°Capitolo 5: First Date?°

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*Micheal's POV*

"Ieri sei stato alla festa di Kyle?" sentii il mio cuore aumentare battito non appena mi tornò in mente ciò che è successo alla festa

"Uhm si. E tu?"

"Si. Sinceramente non ricordo molto, credo di essermi ubriacato quindi ho poco ricordo di ciò che è successo. Però credo di essere andato a letto con qualcuno, ma come ti ho detto non ne sono sicuro ero davvero ubriaco quindi non so cosa io abbia fatto di preciso"

"A-ah ok, w-wow. Io sinceramente mi sono divertito" sorrisi timidamente ma ci volle poco poi a trasformarsi in un sorriso malizioso.

Caminammo per un quarto d'ora in assoluto silenzio.

Non era quel silenzio imbarazzante in cui i due non sanno che dire e quindi tacciono, no, era un silenzio piacevole.

Camminavamo, e non appena George vedeva qualcosa di interessante si fermava a guardarlo per un po' e poi tornava a camminare.

Non aveva bisogno di dirmi di fermarmi, io vidi che si fermava e feci lo stesso anch'io senza chiedere nulla.

Mi piaceva quando ci fermavamo.

Lui s'incantava e fissava qualsiasi cosa gli piaceva, e io soffermavo il mio sguardo su di lui.

Non mi stancavo mai di guardarlo.

I suoi capelli così arruffati da sembrare ricci e di un biondo da sembrare oro, i suoi ipnotizzanti occhi verde smeraldo.

E poi il suo sorriso.

Quell'enorme e caloroso sorriso che aveva sul suo volto.

Lo rendeva irresistibile.

Era impossibile non guadarlo e non rimanere incantati.

Dopo altri cinque minuti circa svoltammo in un parco.

Ero sicuro che George voleva fermarsi qui.

"Ti va di stare qui per un po'?" si girò verso di me con occhi imploranti che sembravano urlare 'si ti prego'.

Iniziai a camminare in direzione del parco, e subito dopo George iniziò a correre nella mia direzione sorpassandomi.

Ad un certo punto si lasciò cadere a terra sull'erba e non appena lo raggiunsi feci lo stesso anch'io.

"Do you mind if I'll grab your hand?"

"That's kinda gay" disse dandomi la sua mano.

"I know" risposi intrecciando le nostre dita.

Passò un po' di tempo e in qualche modo finimmo con la sua testa sul mio petto, e la mia mano che gli accarezzava i capelli mentre l'altra continuava a tenergli la mano.

"Hey mi dispiace" dissi continuando ad accarezzargli i capelli.

"Per cosa?"

"Per, insomma, quel che hai passato in Italia, ti eri messo a piangere quando eri venuto a casa mia quindi suppongo che non sia stato piacevole"

"Si beh sai, farti degli amici e poi perderli per colpa del "lavoro" dei tuoi non è piacevole, soprattutto quando sei molto piccolo" disse alzando la testa cercando di guardarmi.

Dal suo tono di voce capii di averlo fatto rattristire.

"Mia madre è morta"

Ok, credo di averlo sorpreso con questa frase visto che mi guardò con aria confusa.

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