°Capitolo 9: "Do you wanna dance?"°

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George's POV:

Rimanemmo sul divano a vedere un film comico in TV per almeno due ore dopo la nostra piccola confessione.

Dopo un po' il film finì e decisimo di spegnere la TV e uscire un po'.

"Dove vorresti andare?" chiesi mentre uscivamo da casa sua.

"Mh, non lo so. Che ne dici di andare a prendere un gelato?" propose prendendomi per mano.

"Mi sembra un ottima idea" sorrisi intrecciando le nostre dita.

Camminammo per un po' fino ad arrivare ad una gelateria accanto al parco. Entrammo nell'edificio e ad accoglierci fu una ragazza, non molto più grande di me.

"Salve, posso prendere il vostro ordine?"'

"Si grazie" rispose Micheal.

"Preferisci cono o coppetta?" mi chiese mentre io guardavo ancora l'interno della gelateria.

Le pareti erano di un azzurro opaco, ed erano decorate con dei quadri a forma di gelato e con delle lucine simili a zuccherini.

Il soffitto aveva un lampadario enorme a forma di marshmallow, e vi pendevano dei cartoncini a forma di zucchero filato.

Wow, questo posto ti fa venire le carie solo a guardarlo.

"George??" mi chiamò Micheal schioccando le dita davanti alla mia faccia.

"Che c'è?" chiesi confuso mentre lui lasciò una piccola risata.

"Ti ho chiesto se preferisci cono o coppetta" rispose indicando con la testa la cassiera che stava aspettando il nostro ordine.

"Oh, ehm, cono"

"Ok. Due coni piccoli allora" riferì alla cassiera che ci porse lo scontrino.

"Quali gusti?" chiese passando dal lato dove si trovavano i gelati.

"Per me nocciola e biscotto" risposi subito senza neanche pensarci.

Non mi piace provare nuovi gusti, poi non piacciono e li butto quindi vado sul sicuro con ciò che mi piace.

"Per me invece pistacchio e cocco" rispose Micheal.

"Ecco a voi" disse porgendoci i nostri gelati.

Uscimmo dalla gelateria e ci incamminammo verso il parco.

Ci sedemmo in una panchina per finire i nostri gelati poi continuammo a camminare, mano nella mano, fino ad arrivare davanti a un enorme albero.

"Vieni sediamoci qui" esclamò trascinandomi verso l'albero.

"Lo hai appena scoperto questo posto o lo conoscevi già?" chiesi dando un occhiata alla zona intorno all'enorme quercia.

Vi erano tutto intorno dei cespugli di fiori e lamponi e le grandi fronde dell'albero creavano una vasta zona d'ombra, dove ci si poteva sedere tranquillamente sull'erba ed ammirare la bellezza del parco davanti.

"Lo conoscevo già" rispose sedendosi e appoggiando la schiena contro la corteccia dell'albero. "L'hanno scorso venivo spesso qui a leggere un libro. Oppure quando non ne potevo più di stare in compagnia, venivo qui e passavo delle ore in mezzo all'erba e alla tranquillità del parco" continuò, picchiettando l'erba accanto a lui come per dirmi di sedermi lì.

Mi avvicinai e mi sdraiai accanto a lui appoggiando la mia testa sulle sue gambe. Micheal non esitò, e iniziò subito ad accarezzare i miei capelli.

Chiusi gli occhi e mi rilassai.

Gli unici suoni del vento che faceva muovere le fronde e della gente che camminava e parlava per il parco ricoprivano l'aria.

Solo il dolce movimento della mano di Micheal in mezzo ai miei capelli mi teneva sveglio, perché mi sarei potuto benissimo addormentare in mezzo a tutta quella serenità.

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