Un mese e due settimane.
Manuel era seduto davanti la porta della camera di Simone, in ospedale e, mentre sentiva di tenergli compagnia, scriveva sul suo quaderno.
Aveva scritto davvero tantissimo in quel mese, Simone avrebbe avuto tantissimo da leggere al suo risveglio.
Era una giornata positiva per Manuel: sorrideva, era sicuro che Simone sarebbe tornato da lui, tutto gli sembrava possibile.Chicca era lì pure ed era seduta sulle solite panche di ferro di fronte alla porta. Teneva i piedi appoggiati sulla sedia e il suo album da disegno sulle gambe, era un modo per sfogarsi, per distrarsi. Disegnò ciò che vedeva: Manuel seduto su quella sedia, con quel quaderno tra le mani e gli occhi sempre rivolti verso Simone.
Pensò di andare lì, oltre che per passare da Simone, per fare compagnia a Manuel dato che ultimamente lo aveva visto parecchio giù ma lo trovò meglio del solito e di quello fu felice.«Michael» un'infermiera si abbassò verso Manuel
«Eddaje Paolè, sto qua da du' mesi quasi e ancora nun te ricordi come me chiamo» disse lui ridendo «Manuel, me chiamo Manuel»
Lei rise «Hai ragione, perdonami ma ho così tanti nomi in testa che mi è impossibile ricordarli tutti» si giustificò «Hai visto il signor Balestra? È qui?»
«No, non c'è ma dovrebbe arrivà tra poco» disse lui sistemandosi sulla sedia
«La dottoressa prima di andare via vorrebbe parlargli»
«È successo qualcosa?» chiese lui
L'infermiera sorrise «Sai che non posso dirti niente, devo parlare con un familiare»
«Ma io so' sempre qua, è come se fossi de famiglia»
«Lo so, lo so che stai sempre qua, vedo più te che mio figlio tra un po'» disse lei ridendo, era molto dolce «E so anche che vuoi tanto bene a Simone ma non posso dirti nulla, mi dispiace, fa parte del mio lavoro»
«Non me puoi dì nemmeno se è 'na cosa bella o brutta?» chiese Manuel e lei scosse la testa «E va bene, te perdono solo perché me stai simpatica»
«Sei di buon umore oggi» notò lei prima di allontanarsi
«Ogni tanto me capita pure a me 'na giornata dritta» disse Manuel sorridendo
«Era da tanto che nun te vedevo sorride'» intervenne Chicca
«Oggi è stata 'na bella giornata: c'è stato il sole, inizia a fà caldo, e non lo so, c'ho un bel presentimento. Mi sembrava tranquilla l'infermiera, saranno belle notizie» disse andandosi a sedere accanto a lei
«Speriamo» aggiunse Chicca continuando a disegnare
«Oh ma lo sai che stai a diventà popo brava?» disse lui guardando il foglio
«Sì? Te piace?» gli sorrise di sfuggita
«Sì e nun è facile disegnà tutta 'sta bellezza» disse indicandosi
«Ma smettila» Chicca rise e lo spinse via leggermente «Così quando Simo se sveglia je faccio vede' che nun l'hai mollato manco pe' 'nsecondo»
Manuel le sorrise sinceramente «Je devo dì così tante cose quando se sveglia»
«So' queste le cose che scrivi? Le cose che je devi dì?» Manuel annuì «Te posso chiede' di leggerle?»
«Non so se è una buona idea, Chì. Ce stanno scritte cose che nun me so' spiegà manco io»
«Non c'è molto de spiegà, Manu» disse lei appoggiandogli la testa sulla spalla
«Che vuoi dire?» chiese schiarendosi la voce
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Quando eri via || Simone x Manuel
FanfictionÈ passato un mese dall'incidente: Simone è ancora in coma e Manuel non lo lascia da solo tranne che per necessità estreme. Dorme anche lì, su quelle panche di ferro e, da quando quell'inferno è iniziato, fa sempre lo stesso sogno: un bambino sta se...