Simone si vide, improvvisamente, in un corridoio vuoto, bianco e pieno di luce.
Pensò di star morendo, pensò fosse quella la famosa luce di cui tutti parlano prima della morte.
Stava per avvicinarsi a quella luce, spinto dalla curiosità ma sentì qualcuno bloccarlo per il braccio.
Si voltò istintivamente ed era come se di fronte a lui ci fosse uno specchio: un ragazzo identico a lui gli stava tenendo il braccio.«Non ancora, non adesso» disse tirando Simone verso di sé
In quel momento lo scenario cambiò e i due si ritrovarono in quel giardino in cui giocavano sempre, da bambini.
«Chi sei?» chiese Simone, mantenendosi distante
«Lo sai chi sono, Simo»
Simone sospirò e puntò gli occhi sul fratello, notando subito come fossero identici in tutto tranne nella corporatura: Jacopo era più esile.
E poi lui aveva una piccola voglia sul collo che Simone non aveva.«Sei Jacopo, immagino» disse mettendo le mani in tasca «Perché sono con te? Sono..?»
«No, non sei morto, non ancora almeno»
«Che vuol dire "non ancora"?»
«Sono qui proprio per questo, Simo»
«Per farmi morire?»
«No, per convincerti a tornare» Simone si sedette accanto a lui ed era strano vedersi riflesso in qualcun altro «Perché non ti svegli?»
«E io che ne so, scusa»
«Tu Manuel lo senti, ne sono sicuro»
Simone abbassò lo sguardo, non lo ammise ma sì: lui Manuel lo sentiva, sentiva tutto ciò che accadeva attorno a lui ma non riusciva a muoversi, a reagire, a svegliarsi.
«Prima non riuscivo a parlarti perché ti rifiutavi di accettare che io esistessi e che fossi morto. Da quando lui ti parla e ti parla di me lo hai accettato, sono diventato reale per te e la conversazione che stiamo avendo ne è la prova» disse Jacopo
«Non so come funzionano queste cose»
«Tu non vuoi tornare, perché?» Simone non rispose e alzò lo sguardo «Dico sul serio, se continui così non tornerai mai più»
«Forse è così che dovrebbe andare, no?»
«Ma senti quello che dici? Ti stanno tutti aspettando, papà sta per uscire pazzo e pure la mamma» scosse Simone per un braccio «Per non parlare di Manuel»
«Manuel» ripeté Simone, gli era mancato pronunciare quel nome «Così lui mi sta accanto, se mi svegliassi ritornerebbe a respingermi. Ed è così bello sentire le sue labbra sulla mia fronte, la sua mano nella mia e il suo profumo vicino ogni notte»
«Manuel è pronto a starti accanto anche da sveglio. Anzi, Manuel vuole starti accanto da sveglio, non ne può più di parlare al nulla, ha bisogno di te. Per poco non mi mena perché è stanco di vedere me al posto tuo. E poi, hai sentito che ha detto, no?»
«Sì, che se io muoio lui viene con me» disse Simone abbassando lo sguardo
«E non ti sembra abbastanza per credere al fatto che, stavolta, è pronto per davvero?» Simone non rispose «Pensa a come sarebbe bello poterti godere per bene il suo amore, pensa a come sarebbe raddoppiato da sveglio»
«E se tutto tornasse come prima? Papà che non mi cerca, Manuel che mi respinge e la mamma a Glasgow» confessò il motivo per il quale rifiutava di svegliarsi «E poi, non potrò più parlarti»
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Quando eri via || Simone x Manuel
FanfictionÈ passato un mese dall'incidente: Simone è ancora in coma e Manuel non lo lascia da solo tranne che per necessità estreme. Dorme anche lì, su quelle panche di ferro e, da quando quell'inferno è iniziato, fa sempre lo stesso sogno: un bambino sta se...