7. Destino inciso sulla pelle

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Ormai tutti sapevano della relazione tra Manuel e Simone e, a parte aver dovuto spiegare a Matteo che adesso nessuno dei due ci avrebbe provato con lui e messo a repentaglio la sua mascolinità tossica, la notizia era stata accolta con calore e felicità da tutti, soprattutto da chi aveva visto quell'amore sbocciare e crescere, ancora prima che i diretti interessati se ne rendessero conto.

Simone era ritornato a scuola, aveva finalmente detto addio alle stampelle e aveva ripreso a muoversi in completa autonomia, si sentiva rinato ed era un po' ciò che, effettivamente, era successo e provava a godersi ogni singolo momento, soprattutto quelli con le sue persone del cuore che non gli sembravano mai abbastanza.

Quel pomeriggio si trovavano a casa di Manuel, "per studiare" avevano detto ma in realtà avevano oziato tutto il pomeriggio sul letto ignorando le materie da recuperare e preferendo, invece, recuperare il tempo che avevano perso. Quella sera le loro famiglie avrebbero dovuto cenare insieme a casa di Simone, Anita e Dante li aspettavano lì e, più tempo passava, più le loro famiglie diventavano un'unica cosa. A loro faceva solo comodo poter passare più tempo insieme, anche se era strano che pure i loro genitori si frequentassero ma iniziavano a farci l'abitudine.

Simone aveva convinto, più o meno, Manuel a farsi radere da lui: doveva mantenere la promessa.
Manuel non era molto convinto di volersi radere la barba ma si lasciò convincere perché, per quanto lui lo negasse, si sarebbe anche buttato sotto ad un tram se Simone glielo avesse chiesto.
E poi sarebbe ricresciuta, no?

Era seduto sul water chiuso e Simone gli aveva sparso la schiuma da barba su tutto il viso.

«Sei sicuro de sapè quello che fai, sì?»

«Non cresce solo a te la barba, Manuel»

«Ma tu c'hai sempre la faccia liscia liscia»

«Proprio per questo so cosa sto facendo» Simone rise

«Sembrerò 'nregazzino de dodici anni senza» piagnucolò, sperando di far pena a Simone e sperando che questo chiudesse un occhio e dimenticasse la promessa fatta da Manuel in un momento di disperazione

«Hai paura di perdere la tua aria da ragazzo duro e senza sentimenti?» lo prese in giro

«Eh, pure» disse Manuel provando a persuaderlo ancora una volta

«Ma smettila» Simone bagnò la lametta

«E se nun me piace come sto?»

«Quante storie che stai a fà!» lo tirò per un braccio facendolo alzare in piedi

«Non esco più de casa Simò»

«La prossima volta pensa prima di fare promesse a uno in coma» Manuel roteò gli occhi «Sto andando, eh»

«Va bene muoviti, fallo 'na volta pe' tutte» Manuel annuì e Simone iniziò a passargli la lametta «Sta attento e nun me taglià, ce manca solo questa»

«Se continui a parlare è molto probabile che succeda, statti zitto e abbi pazienza per una volta»

«Io e la pazienza semo du' cose opposte»

«Statte zitto, ho detto»

Simone alzò lo sguardo e puntò gli occhi su quelli di Manuel a pochi centimetri da lui, non riuscirono a restare seri per troppo tempo e si sorrisero.
Manuel, che amava stuzzicare Simone in qualsiasi modo, pensò bene di baciarlo e sporcarlo con la schiuma da barba. Si avvicinò lentamente a lui e Simone se ne accorse ma non si allontanò più di tanto, fece solo finta di non volere che Manuel si avvicinasse

«Dai, mi sporchi» Simone si scostò un po' ma sorrideva

«Viè qua, nun te faccio niente»

«Manu, dai, ti tagli!» non oppose nemmeno troppa resistenza perché in pochi secondi Manuel riuscì ad avvicinarsi a lui per baciarlo e adesso anche il viso di Simone era sporco di schiuma «Dovevi per forza?»

Quando eri via || Simone x ManuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora