2 anni e 3 mesi dopo...
Manuel lo aveva passato quel terzo anno, e il quarto e pure la maturità.
Purtroppo il suo sospetto era vero: i professori si lasciavano molto influenzare dalla prima impressione che avevano avuto di lui e per questo i suoi voti non furono mai altissimi o comunque non quelli che meritava, nonostante lo studio e l'impegno quasi costante.
Ma riuscì a diplomarsi con un voto più alto rispetto a quello che si era prefissato, che era il minimo indispensabile per poter essere promosso. Ebbe 75, per lui fu tantissimo e sua madre, il professore e Simone erano fieri di lui per i passi in avanti che aveva fatto. E anche lui lo era, aveva imparato un po' a credere in sé stesso, Simone glielo aveva insegnato credendo in lui più di chiunque altro. Se lui non lo avesse spinto ogni giorno ad impegnarsi, a dare il meglio di sé, non sarebbe mai arrivato a quell'enorme successo che era stato finire il liceo. Ma riconosceva che anche il suo impegno era stato fondamentale e aveva imparato a riconoscere che, se si fosse impegnato, avrebbe raggiunto dei risultati.Simone, invece, passò l'estate dopo il terzo anno in modo terribile. Fu un periodo molto complicato a causa della terapia e a causa dell'accettazione della morte di Jacopo. Manuel provava a stargli accanto ma a volte era dura mantenere la calma, restare paziente e spesso si scontravano, tanto che entrambi iniziavano a perdere le speranze e pensavano che quella storia non fosse destinata a durare. Ed era capitato che pensassero di non essere compatibili, e se lo erano pure urlato causandosi solo più dolore. E Manuel si sentiva anche in colpa perché era consapevole di non star mantenendo la promessa a Jacopo, non si stava prendendo cura di Simone, anzi.
Ma poi successe una cosa: Simone si ubriacò di nuovo, tanto da non capire nulla. Manuel venne contattato dal proprietario del bar in cui Simone si trovava, chiamarono lui perché era tra i numeri preferiti. Andò a prenderlo e lo trovò senza sensi, incosciente, riverso sul bancone e quell'immagine gli riportò alla mente tutta la sofferenza che avevano vissuto, mesi prima. Stavolta aveva l'occasione di rimediare, stavolta aveva l'occasione di non fare più lo stronzo e aiutare Simone a non perdersi più, a prendersi cura di sé. Stavolta erano consapevoli di amarsi, stavolta sapeva che avesse il potere di salvarlo e lo avrebbe fatto.
Si prese cura di Simone per tutta la notte, dormì anche con lui. Anche se dormire si fa per dire, dato Simone passò più tempo riverso sul water che a letto.
Quando, l'indomani, fu un minimo più lucido i due parlarono a lungo e si scusarono per il male che si erano fatti a vicenda in quell'ultimo periodo consapevoli di avere entrambi una parte di colpa. E ricominciarono, ancora una volta, tutto da capo.Quando poi, durante l'ultimo anno, Anita e Manuel si trasferirono in casa Balestra - dato che la relazione tra Anita e Dante andava a gonfie vele - i due ebbero modo di sperimentare anche la convivenza, ebbero modo di conoscersi anche sotto quel punto di vista e adoravano aversi tra i piedi costantemente. Quella convivenza non aveva fatto altro che rafforzare il loro rapporto che, negli anni, era anche maturato abbastanza insieme a loro.
Adesso, nonostante ci fossero ancora alcuni momenti di tensione, non usavano più le debolezze dell'altro per colpirsi in un momento di rabbia, adesso discutevano ma cercavano subito di chiarirsi perché avevano una sola certezza: si amavano e avrebbero fatto di tutto pur di risolvere un attrito, ormai non si immaginavano più l'uno senza l'altro e così anche chi gli stava intorno dato che ormai, Simone e Manuel, erano un pacchetto unico.A ridosso della maturità, i due riaprirono la questione sull'università e Manuel, che adesso credeva un minimo nelle sue capacità e che aveva voglia di continuare a studiare filosofia, che aveva voglia di fare qualcosa di buono nella sua vita, disse a Simone che sarebbe andato con lui a Milano per fare i test d'ingresso.
Simone era così felice quando Manuel glielo disse, lo abbracciò fortissimo e iniziò a saltellare per la stanza come un bambino.
Il futuro che tanto avevano sognato iniziava a prendere forma soprattutto quando, dopo aver comunicato la notizia a Dante e Anita, iniziarono tutt'e quattro a cercare un bilocale non molto caro.
Manuel continuò a lavorare come meccanico e metteva da parte tutto ciò che poteva per poter aiutare Simone con le spese, non voleva pagasse tutto la famiglia di lui.
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Quando eri via || Simone x Manuel
FanfictionÈ passato un mese dall'incidente: Simone è ancora in coma e Manuel non lo lascia da solo tranne che per necessità estreme. Dorme anche lì, su quelle panche di ferro e, da quando quell'inferno è iniziato, fa sempre lo stesso sogno: un bambino sta se...