Manuel aveva capito di dover lasciare tempo a Simone per poter assimilare il suo bisogno d'aiuto, tanto lui era pronto a stargli accanto in ogni caso. E da quella volta non ebbero più nessuna discussione, non su quell'argomento.
Manuel aveva già iniziato a lavorare in garage, aveva pensato di aspettare Simone prima di iniziare ma questo stava ritardando.
Mentre lui si trovava sotto l'auto, facendo manutenzione e sistemando delle cose, sentì la porta del garage aprirsi e c'erano due opzioni su chi potesse essere: o sua madre o Simone.
Non si preoccupò nemmeno di venire fuori e verificare.«Manuel?» era Simone
«Sto qua, entra»
«Buongiorno» Simone si abbassò accanto a lui, stava sorridendo
«Buongiorno a te. Sei n'assistente terribile, se avessi davvero bisogno de te potrei pure morì»
«Lo so, hai ragione, ma stranamente papà era a casa stamattina e abbiamo fatto colazione insieme, anche con la nonna, e adorano tenermi lì e farmi mille domande»
«Che domande?»
«Papà, tipo, m'ha chiesto perché ultimamente stiamo sempre a litigare, più del solito» Simone si tolse la giacca
Manuel uscì da sotto l'auto, si trovava su quella pedana con le ruote che usano tutti i meccanici per lavorare sotto le macchine «Gliel'hai detto che è perché sei deficiente?»
Simone roteò gli occhi «Manu non cominciamo di nuovo o me ne vado»
«Sto a scherzà, scemo» ritornò sotto l'auto «Mamma mia come siamo permalosi»
«Hai fatto colazione, tu?» Simone cambiò discorso
«Ho bevuto solo il caffè, che faceva schifo tra l'altro»
«Viè qua, ti ho portato io qualcosa» Simone si sedette sul divanetto che Manuel teneva in garage e uscì dal suo zaino una busta bianca con dentro un cornetto
Manuel uscì da sotto l'auto «Te perdono il ritardo solo pe' questo» si alzò in piedi e andò a lavarsi le mani, fortuna che aveva un lavandino lì
Simone, dopo, gli diede la busta chiusa con la colazione e Manuel si stava per abbassare per dargli un bacio «Hai pure la faccia sporca de grasso»
«Te devi abituà, è così la vita dei meccanici»
«Mica farai il meccanico per sempre tu» rispose Simone mentre Manuel diede il primo morso al cornetto
«E te che ne sai? Poi che ce sarebbe de male?»
«Niente, assolutamente niente. Però so che potresti anche fare altro nella tua vita»
«Mh, tipo che?»
«Tipo studiare, laurearti, fare qualcosa che ti piace davvero»
«Ancora co' 'sta storia della laurea, Simò?» Manuel rise «E poi chi te l'ha detto che fare il meccanico nun me piace?»
«Ma sarebbe un peccato sprecare le tue potenzialità così»
«Ma quali potenzialità, ma che stai a dì?»
«Le poesie, la letteratura, la filosofia»
«Ma quelle nun so' poesie, so' parole messe assieme, i pensieri miei»
«Non cambia molto» Simone scosse la testa «T'ho portato 'na cosa»
Simone uscì dalla sua borsa due opuscoli: uno era dell'università che avrebbe voluto frequentare lui, l'altro era dell'università di lettere e filosofia, entrambe nella stessa città
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Quando eri via || Simone x Manuel
FanfictionÈ passato un mese dall'incidente: Simone è ancora in coma e Manuel non lo lascia da solo tranne che per necessità estreme. Dorme anche lì, su quelle panche di ferro e, da quando quell'inferno è iniziato, fa sempre lo stesso sogno: un bambino sta se...