"Abbie,sei pronta cara?" mi chiede Hannah con tutta la semplicità e la calma del mondo, a volte mi chiedo come facciano le persone a restare perennemente calme ed impassibili nelle più svariate situazioni.
Mi alzo e mi incammino verso l'uscita della mia camera, con quel briciolo di sicurezza che mi è stata portata man mano via durante questi lunghi ed interminabili anni e che avevo riposto dentro la parte più profonda di me stessa per usarla nelle situazioni in cui, come questa, mi sarebbe dovuta servire. Ed eccola lì, la grande porta blindata color giallo ocra con appeso il cartello "sala ricevimenti"; la prima e l'ultima volta che ho avuto il piacere di vederla è stata quando ero appena arrivata. Solitamente fanno fare un "giro turistico" ai nuovi, così che abbiano dimestichezza con il luogo in cui dovranno trascorrere parecchio tempo solo prima che ti sia affidato un grado di pazzia, in quel caso e nel mio caso, se il grado è troppo alto quella porta non la vedrai mai. Finisco di girovagare nei miei pensieri, quando il cigolio prodotto dalla porta mi riporta alla realtà.
Mi accomodo nella postazione che mi è stata assegnata ed aspetto che Hannah accompagni gli ospiti al mio tavolo. Nell'attesa guardo fuori dalla finestra, da qui si può vedere un porticato immenso: è fatto di legno bianco e si piega di poco al passaggio delle persone, tutto intorno c'è un meraviglioso prato arricchito da fiori di ogni tipo e colore. Al centro di essi vi è posizionata una possente fontana e per accedere ad essa e alle panchine circostanti, sono state create delle piccole strade ricoperte da un pavimento di piccole pietre grigie e bianche.
"Abigail,ciao" mi sento prendere la mano.
"Papà" non è più lui, non è come lo ricordavo, non sono più quelli i suoi occhi. Erano blu, lo ricordo si perché quando ero piccola guardavo i suoi occhi e credevo ci fosse il cielo. Non sono più così, sono grigi, sono spenti, sono vuoti, non ha più le guance paffute e rossastre: è deperito.
"Come stai?"
"No, papà non io ma tu... sei diverso, cos'è successo?" E' colpa mia, so che è colpa mia, è sempre colpa mia. "Abigail, nulla cosa vuoi che mi succeda?" mi sorride, ma non è un sorriso convincente, cerca più di convincere se stesso che me si vede, io lo vedo.
"Sei cambiato, sei dimagrito, non sorridi neanche più" E' colpa mia, lo so è colpa mia, eccola di nuovo, mi sta portando giù, mi sta consumando, sto andando troppo in fondo, non riesco a risalire, ho bisogno di andare via, ho bisogno di qualcuno, ho bisogno di aiuto. E' colpa mia, non so più chi sono e dio ho bisogno di saperlo. Mi alzo, cerco con lo sguardo Hannah e quando riesco a trovarla, seduta ai divanetti al lato opposto della stanza, inizio a correre o meglio barcollare verso di lei.
"Hannah" urlo. Non riesco più a vederla, mi accascio. Non ho più speranze, questa è la fine, questa volta non tornerò indietro. Due mani mi hanno preso il viso, mi costringono ad alzare il volto e quando lo faccio un ragazzo dai capelli ricci mi sta chiedendo cosa mi succede. Si è inginocchiato difronte a me.
"Mi chiamo Abigail, ho 18 anni. Gli amici però mi chiamano Abbie, sono qui da 3 anni ma questo è il mio ultimo mese. La mia stanza è la numero 16, la nona a destra." Non riesco più a parlare, le parole mi si bloccano in gola. Mi sta fissando, non toglie lo sguardo da me, non ha paura di me? Tutti hanno paura di me.
"Mi chiamo Abigail" sbuffo, non posso reggere il suo sguardo quindi lo abbasso. "Ho 18 anni, e tre anni fa l'ho uccisa, non volevo farlo, è stato uno stupido errore, non volevo... io"
"Abbie" la voce di Hannah mi blocca. "Tesoro, tirati su, forza." Quando mette le sue mani sulle mie spalle e mi aiuta, il vuoto si impossessa di me: gli occhi restano aperti con fatica, riesco solo a vedere mio padre disperarsi, i presenti spaventati e il ragazzo rialzarsi. Mi fanno malissimo le mani e sono rosse, solo adesso ricordo di avergli stretto i capelli. E poi il vuoto, solo nero su nero
STAI LEGGENDO
Madness ||Harry Styles||
Hayran Kurgu[Dal prologo] 《Mi chiamo Abigail ho 18 anni ed io non volevo ammazzarla lo giuro》 Buona lettura ♥