Hai presente quella sensazione di quiete,dopo una grande e burrascosa tempesta?Credo di sentirmi così adesso,credo di essere il vento gelido che cessa di buttare,mi sento le piccole goccioline che cadono dalle foglie, sono il silenzio e la pace. E' tutto magnificamente perfetto.
Da quanto non mi sentivo così,da quanto non mi trovavo in questa situazione. Ritrovarmi così significava due cose: la prima essere ritornata al passato e la seconda averlo provato a cambiare. E siccome neanche con l'aiuto di forze maggiori sia possibile la prima,sono costretta a pensare che io abbia provato,nuovamente, a rimediare ai miei errori.
"Abbie,mi senti."
Hannah.Si ti sento,ma non riesco a parlare.
"Che cazzo,volevo dire cavolo,hai combinato?"
Vallo a chiedere al mio cervello. E' seduta al mio fianco,immagino sia così,non riesco proprio a fare nulla.
"Sei di nuovo lì,non è così?" "Sapevo sarebbe andata così,ti hanno spaventata." Mi tiene la mano,sento la sua pelle calda contro la mia,è accogliente,evidentemente la mia è fredda.
"Ascoltami,immagino tu lo stia già facendo ma comunque,non lascerò che sia come l'ultima volta,non lascerò che ti facciano questo,non di nuovo."
"Mi hai raccontato tante volte di come ti senti quando sei lì,stai bene non è vero?"
Si,Hannah,sto bene qui,e sai perché? Perché probabilmente è qui che dovrei restare,bloccata tra i pensieri più oscuri della mia mente.
"Non lasciare che tutto il tuo passato ti tiri giù."
Non voglio,il problema è che non sono io a prendere le decisioni.
"Dipende tutto da te,hai solo tu questo potere,dimostra a tutti che non sei più la ragazza che entrò da quella porta tre anni fa."
Credi davvero che io non sia più così? Credi davvero che io non sia più in grado di farmi del male come in passato? Eppure guardami,guarda dove sono. Non spetta a me decidere,non è mai spettato a me.
"Abbie,solo se ti aiuti tu per prima noi possiamo aiutarti."
Vorrei farlo,ma qui sto così bene. Ci sono solo io,tutto ciò che sono stata, tutto ciò che sono e tutto ciò che sarò.
"Signorina Evans, credo che lei abbia un turno da continuare." Quella voce,mi è troppo familiare.
"Si,signor Hunt." La presa di Hannah sulla mia mano si è rallentata. "Ero venuta a fare visita ad Abbie,e controllavo i suoi parametri."
"Immaginavo, saprebbe indicarmi un tempo stimato nel quale il sedativo finisca il suo effetto?"
Crede di riferirsi ad un cavallo? Sono qui di fronte a lui e sembra che si stia riferendo ad uno di quegli animali feroci.
"Abigail dovrebbe riprendere conoscenza a momenti,come mai la sua visita improvvisa?"
"Non credo sia di suo interesse essere a conoscenza della mia visita ad Abbie."
Fottuto stronzo. Non chiamarmi così.
"Ma so perfettamente che dopo averlo detto alla paziente, la prima a cui lo dirà sarà lei,quindi potrei anticiparmi."
"Sono stato informato della crisi dello scorso pomeriggio."
Scorso pomeriggio? E ad esso cos'è sera? Mattina?
"Volevamo rimandare ancora la decisione di far si che la paziente con il nostro aiuto,iniziasse a riadattarsi con il mondo esterno,ma date le circostanze della situazione, abbiamo preferito anticipare,abbiamo riflettuto sul fatto che la paziente ha comunque, come ha potuto costatare lei stessa, attacchi di panico,sappiamo entrambi che la situazione mentale di Abigail non tornerà ad essere intatta come lo era prima della tragedia,ma abbiamo tentato in tutti i modi di porre fine alla sua autodistruzione,crediamo che per certi versi ci siamo riusciti,ammettiamo però,di aver sbagliato nel non essere riusciti a capire il disagio della paziente nell'avere un confronto con altre persone,abbiamo perciò deciso di abbracciare la sua richiesta, abbiamo parlato con l'equipe dei progetti umanitari, i ragazzi sono entusiasti di poter far unire Abbie nel loro gruppo."
"Ma è una bellissima notizia." Mi ha ripreso la mano. "Abbie,tesoro, hai sentito.?"
Si,Hannah.
"Immaginavo questa sua reazione, abbiamo però programmato un periodo,diviso in livelli."
"Queste sono informazioni che però le daremo insieme alla paziente,sarà comunque sua la decisione finale."
Quindi? Che succede adesso?
"Conto di passare nel tardo pomeriggio,quando Abigail si sarà ripresa."
"D'accordo,la ringrazio direttore Hunt."
Così adesso mi avrebbero lasciata uscire?
"Abbie,sono così felice che ci abbiano ascoltate."
Che ti abbiano ascoltato,io non ho detto nulla.
"Facciamo così,finisco il turno e ti lascio riposare,ci rivediamo al tuo risveglio." Così facendo mi accarezza i capelli e poco dopo sento la porta chiudersi.
Libertà. Tutto ciò che ho sempre chiesto in questi tre anni qui. Paura,l'unica vera cosa che oltre tutto, mi ha sempre bloccata dal riceverla. L'ho desiderata,l'ho bramata eppure non ho mai avuto il coraggio di combattere per riceverla. Alla fine ho trovato chi lo facesse al posto mio,ho lasciato combattere le mie battaglie a qualcun'altro. E' arrivato il momento di combattere la battaglia più importante,quella contro me stessa. Non posso più tirarmi indietro,basta essere codardi.
Una luce flebile si fa spazio nel mio campo ottico,sento gli occhi pesanti,ma lentamente riesco ad aprirli. Cerco di mettermi a sedere contro la spalliera del letto,la testa mi gira lievemente. Ecco cosa non mi mancava del ritornare dal mio stato precedente,il mix di medicine usate per aiutarmi.
Mi dirigo in bagno per controllare il mio aspetto e quello che vedo mi sorprende poco,contorno occhi viola e capelli neri arruffati. Voglio smetterla di svegliarmi così,voglio smetterla di vedere il mio aspetto distrutto. Decido di fare una doccia,al termine della quale mi cambio e raccolgo i capelli in una coda bassa laterale.
Credo siano le cinque del pomeriggio,il sole è ancora alto ma non è più tanto forte. Hannah a quest'ora dovrebbe aver finito il turno,probabilmente sarà qui a momenti. Sistemo il bagno mentre una voce spezza il silenzio nella camera affianco.
"Abbie."
"Hannah,sono in bagno."
"Piccola mia." Mi abbraccia o meglio mi salta letteralmente addosso.
"Ehi." Ricambio la stretta entusiasta.
"Hai sentito tutto vero?" Mi tira sorridente verso il mio letto,segno di volersi sedere.
"Si ho sentito tutto."
"E?" Mi domanda.
"E sono felice,abbiamo ottenuto ciò che volevamo." Le sorrido.
"Ma.."
"Ma ho paura,Hannah io oltre a te qui non conosco nessuno,non ho amici e probabilmente chi mi conosce per nomea mi ha etichettato come pazza."
"Abbie,è il tuo nuovo inizio,non lasciare che le paure ti blocchino,nessuno ti ha etichettato come pazza qui,la cosa migliore di non conoscere nessuno è che puoi mostrare agli altri come sei davvero,senza che gli altri possano avere pregiudizi nei tuoi confronti." Mi ha ripreso la mano.
"E poi ascolta,i ragazzi che troverai lì fuori saranno molto più simili a te di quanto tu possa immaginare,provaci e se non andrà bene potrai sempre tornare indietro."
"Credo di volerci provare."
"Perfetto ragazza mia,andiamo adesso."
"Dove?"
"In direzione,non riesco ad aspettare che il direttore venga qui,quindi andremo noi da lui."
"Oh,d'accordo." Sorrido e la seguo fuori la mia camera.
Non so quanto di più mio dovrei dare a questa donna, è tutto merito suo se adesso si è aperto un piccolo spiraglio nella mia vita ed è altrettanto merito suo se io ho accettato di pregare e sperare per me.
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Hola! Eccomi qui con un nuovo aggiornamento,se la storia vi piace votatela e commentatela pure.
Un bacio
-xhazzakiss**
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Madness ||Harry Styles||
Fanfiction[Dal prologo] 《Mi chiamo Abigail ho 18 anni ed io non volevo ammazzarla lo giuro》 Buona lettura ♥