Decimo Capitolo

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A volte è difficile da comprendere,a volte è difficile da vincere,niente e nessuno può alleviare il dolore incessante che essa provoca. La sensazione di star perdendo ti sommerge e ti porta in basso con essa. Fa così paura da restare paralizzati,è una delle situazioni peggiori in cui una persona possa trovarsi. La lotta contro se stessi,fa paura,ti fa raggelare il sangue e non ti lascia dormire la notte,non sai da che parte stare,non riesci a zittire la parte negativa,lei riesce sempre a vincere e tu non riesci o forse non vuoi combatterla. Ho così pura di non farcela,ho così paura di perdere.

Mi sono deliberatamente rinchiusa nelle quattro mura della mia camera da due giorni a questa parte e l'unica cosa a cui riesco a pensare è la perenne sensazione strana che sento allo stomaco. Ho detto ad Hannah che non mi sento bene,perciò più del suo giro di "perlustrazione" non fa,si limita ad accertarsi dalla porta che sono in camera e poi va via. In realtà non so dire con precisione la spiegazione della mia perenne apatia,un giorno spero che un fulmine mi colpisca e il giorno dopo sono pronta a conquistare il mondo,la conseguenza di tutto questo è che sto spesso in silenzio e sorrido davvero poco. Strano come non abbiano iniziato a fare domande,sono consapevole di non trovarmi nel mio stato di "normalità" se così lo possiamo chiamare,il problema è che non riesco ad uscire dal luogo intermedio in cui mi trovo.

Se le mie mani potessero parlare probabilmente mi chiederebbero di smetterla di prenderle a morsi,la quantità di pelle alzata e arrossata intorno alle unghie è spaventosa.

"Credo che tu debba uscire un po' da questa camera." Alzo lo sguardo e Peter mi fissa dalla porta.

"Tu cosa ci fai qui?" Mi alzo e mi avvicino a lui.

"Sei la nuova arrivata." Agita le dita a mo di virgolette. "Ed hai già saltato due incontri, ora a meno che tu non stia morendo,non capisco il motivo della tua assenza, non ti diverti abbastanza con noi persone malate di mente?" Sorride e mi guarda interrogativo.

"Sono solo un po' stanca ultimamente,tutto qui." Torno a letto con lui che mi segue a ruota.

"C'è qualcosa che non va?"

"Mh,nulla,va tutto bene ,davvero, sta tranquillo."

"D'accordo,se va tutto bene ti va di fare una passeggiata con me?." Perché si ostina a perdere del tempo con me? Non mi va di fare nulla...credo di essere stata abbastanza chiara al riguardo.

"Peter, davvero apprezzo il tuo tentativo, ma non mi va."

"Forza,un po' di sole non ha mai fatto male a nessuno." Così facendo si alza e letteralmente mi trascina fuori dalla camera.

"Peter non posso uscire,devo chiedere il permesso ad Hannah."

"Ma dai,sei sempre così attenta alle regole tu?."

"Beh non vedo perché no." Rispondo.

"Mettiamola così,se fossi stata una ragazza normale,che seguiva le regole adesso non ti troveresti qui e qualsiasi cosa tu abbia fatto per esserci sono sicuro che sia enormemente fuori dal comune,perciò smettila di lamentarti e seguimi."

"Te le sogni la notte queste frasi?."

"Forse." Mi sorride, ed insieme sgattaioliamo fuori la struttura attraversando le cucine e passando per la porta sul retro poiché l'unica porta principale che da sul giardino è quella della sala ricevimenti.

Il tepore di fine primavera è accogliente,c'è un sole abbastanza caldo ma non perciò cocente è piacevole stare qui.

"Sai,sei la prima ragazza che non mi ha chiesto del perché sono qui."

"Peter,semplicemente non vedo perché io debba chiedetelo,se ti va puoi dirmelo ma non sei costretto,neanche io sarei felice di raccontare la mia storia."

Madness ||Harry Styles||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora