Capitolo 1

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JASON

La pioggia cadeva copiosa dal cielo  obnubilato . Un acquazzone di come non se ne erano visti da mesi .

Lì per lì pensai , forse stupidamente o forse no, che si trattasse di un segno divino . Forse qualcuno stava ricordandomi che quella sarebbe stata una pessima giornata .

I presagi c'erano tutti.

Quella mattina ero rimasto seduto davanti alla macchina da scrivere senza sapere quali parole sarebbero state più giuste per esprimere le mie emozioni.

Ma nulla era uscito dall'involucro vuoto dei miei pensieri.

Sentivo solo L'insopportabile vociare delle critiche che tanto temevo e che , inevitabilmente, bloccavano ogni mia idea istintiva.

Dopo che rimasi per più di un ora fermo davanti alle sospese parole decisi di lasciare perdere ,come sempre avevo fatto nella vita.

Raccolsi le mie cose più in fretta che potei e corsi alla porta .

Mi voltai per un ultima volta a guardare l' appartamento grigio e disordinato , che mi ricordava tanto me stesso  .

Forse era per quello che mi ero sentito affine ad esso , o , molto più banalmente , era quello con l'affitto più economico in circolazione .

Tirai un sospiro per farmi coraggio e uscii dalla porta d'ingresso . Corsi giù per le scale e fuori , dove imperversava la tempesta .

Non ebbi nemmeno il tempo di prendere l'ombrello che mi ritrovai sotto l'acqua battente , mentre correvo verso il destino.

Riuscii ad arrivare sano e salvo all azienda editoriale "Black&books" , il mio posto di lavoro non fisso.

Ero zuppo quando varcai le porte scorrevoli e venni subito avvicinato dalla capo dipartimento, che era nera di rabbia .

"Withe, sei di nuovo in ritardo! "

"Lo so, lo so .. mi dispiace .. la pioggia mi ha trattenuto e.."

"Si sì , lascia stare, faremo i conti dopo. Ora va subito al tuo posto. La signorina Black verrà oggi per controllare le entrate editoriali  e non voglio fare brutte figure . Intesi?"

"Certo , certo . Non si preoccupi "

"Ti conviene "

Detto questo se ne andrò da dove era venuta, gridando ordini a destra e a manca .

Andai a sedermi nel mio ufficio da contabile .

Contabile , io. Un uomo dalla vocazione letteraria che si era ritrovato a fare conti matematici.

Mi levai  la giacca e l'appoggiai sulla sedia in pelle della scrivania , mi sistemai i capelli , levai la cravatta e aprii due bottoni della camicia bianca , nella speranza di poter aggiustare , in qualche modo, il mio aspetto poco professionale.

Marco e Lucrezia ,i miei vicini di "banco" , come ci chiamavamo noi, si girarono contemporaneamente a guardarmi sogghignando.

"Che c'è ?" gli chiesi

"Come che c'è ? Ma ti sei visto?" Disse Lucrezia , ridendo

"Sei fradicio " le fece eco Marco

"Ma non mi dire, non me ne ero accorto"

"Immagino che farai una figura brillante davanti alla simpaticissima signora Black, come al
Tuo solito d'altronde ." Disse Lucrezia , mentre soffocava dalle risate

"Siete dei pessimi amici , veramente pessimi , lasciatevelo dire."

La risposta di Lucrezia venne coperta da un forte rumore di tacchi e dalla , solita , agitata , rabbiosa , voce di Amanda .

il silenzio calo nell ufficio .

Chi si sistemava la giacca , chi si legava o scioglieva i capelli , chi si aggiustava il rossetto. Tutti erano pronti per la donna che sarebbe arrivata di li a pochi secondi .

Non avevo mai conosciuto Scarlett Black , ma sapevo che il mio stipendio dipendeva dalla sua approvazione .

Sapevo anche che esistevano voci sulla misteriosa donna , che nessuno in quella sala aveva mai davvero incontrato ; nonostante alcuni uomini più anziani si vantassero di averla portata a letto .

Ovviamente non ci credevo, una tale figura di eleganza e ricchezza non si sarebbe mai abbassata a tanto .

E poi, da quello che sapevo , dalla morte della madre non era mai venuta nella nostra sede , in questa piccola città .

La cosa mi turbava , conoscendo ciò che si diceva su di lei , la signora Amanda sarebbe stata una boccata d'aria fresca .

Quando entrò la bocca mi divenne asciutta .

Squadrò tutti come un generale ammira il suo esercito .

Mi sentì contorcere le budella quando i suoi occhi mi squadrarono dalla testa ai piedi , fino a posarsi sui miei .

Fu lì che mi resi conto di essere bagnato , di acqua e sudore .

Fu lì che compresi il motivo di tanta ammirazione da parte delle persone .

Emanava intelligenza , da tutto il suo essere .

E , quegli occhi, azzurri come il cielo , mi mostrarono cose che i contabili più anziani avrebbero tanto voluto vedere .

I suoi occhi rimasero nei miei per qualche secondo buono e tutti trattennero il fiato, me compreso , mentre la signora Amanda Le diceva con voce rabbiosa :" lasci stare , la prego, il ragazzo. È uno sciocco di poco conto "

Le sue parole mi infastidirono

"A dire il vero, non mi ritengo uno sciocco di poco conto . Sono molto professionale ,solitamente . Ma , non possedendo e non potendo prendere i mezzi , sono rimasto sotto la pioggia. Mi spiace molto " dissi , con un tale coraggio che non pensavo di possedere .

"Zitto Jason!" 

e aggiunse poi, rivolgendosi alla donna al suo fianco: "Lo mando subito via "

" non fare nulla del genere Amanda , apprezzo l'onestà nelle persone" rispose lei .

lo disse con una tale sincerità e calma , sempre tenendo i suoi occhi nei miei , che non capii perché .

Lei non era nulla per me , eppure sembrava le importasse .

O , magari , era solo la speranza di un uomo solo , in cerca di attenzioni e apprezzamento .

Mentre spostava gli occhi dai miei , per dirigerli verso la folla disse : "Resterò in città  un po' e verrò a lavoro ogni giorno per fare controlli e per pubblicare il mio nuovo libro . Mi auguro di trovarvi tutti pronti e .." si girò verso di me "...asciutti " i miei amici sorrisero mentre io ero rosso di vergogna .

" ora tornate pure a lavorare , passerò più tardi "

Su queste parole giro i tacchi e se ne andò , con la voce rimbombante della signora  Amanda nelle orecchie .

Tornammo tutti al lavoro ed io rimasi rosso ancora per molto . Fino a quando Lucrezia e Marco non smisero di lanciarmi occhiatine complici .

Ancora non sapevo che 
quello era solo l'inizio del temporale e che presto la tempesta  mi avrebbe travolto .

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SPAZIO AUTRICE
Parto con il presentarmi .
Mi chiamo Ginevra e spero che questo primo capitolo della storia in corso sia stato di vostro gradimento .
Cercherò di Concludere la storia il prima possibile , senza lasciarvi per troppo tempo con il fiato sospeso . I vari capitoli verranno pubblicati una volta a settimana , in caso di complicazioni vi avvertirò . Ricordatevi di commentare le varie parti e di votare la storia!! Grazie mille a tutti❤️
Xoxo , ci vediamo al prossimo capitolo!

"LA TEMPESTA FRA DI NOI"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora