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Yoongi arrivò a casa che Jimin era in ritardo e si stava già vestendo a casa con la calzamaglia e i pantaloncini elastici sopra, infilò una maglietta e allacciò le scarpe da ginnastica preparandosi a fare una corsa per arrivare in tempo, fortuna che abitavano in centro. 
<<Jimin, possiamo parlare?>> gli chiese e il castano negò <<No, sono in ritardo>> afferrò il borsone con dentro altre cose dirigendosi alla porta. 
<<Quando torni?>> 
<<Dopo cena, prenderò qualcosa di veloce là al bar>> disse frettoloso uscendo senza rivolgergli uno sguardo o un bacio. 
Yoongi sbuffò, rimasto solo in casa, e si buttò sul divano, guardando Holly zampettargli intorno. 
<<E’ parecchio arrabbiato…>> mormorò mettendosi però il cuore in pace per aspettarlo tutta la sera. 
Quello che non si aspettava fu di sentire la suoneria del telefono di Jimin mezz’ora dopo. Confuso si diresse in camera scoprendo che se l’era dimenticato lì e guardò un numero sconosciuto salvato come “Nick Ford”. Non rispose aspettando smettesse di cercarlo per sbloccare il cellulare e frugare tra i messaggi, nel dubbio spiò un po’ anche gli ultimi con Jungkook a cui però non aveva detto niente. 
Rilesse di nuovo il nome di quello sconosciuto e vi premette sopra notando che ci fossero pochissimi messaggi. Iniziavano con un “hai pensato alla mia proposta?” e poi Jimin che chiedeva quanto tempo aveva per pensarci, quello diceva una settimana e finiva lì per quel giorno. Poi Jimin chiedeva qualcosa di un po’ complesso che la scarsa conoscenza d’inglese di Yoongi non gli permetteva di tradurre con facilità. Così non ci mise molto a fare una foto alla chat, inviarsela, cancellare il messaggio e andare a tradurre il tutto. 
Quello che scoprì fu orribile, qualcosa che mai avrebbe accettato di fare nella sua vita, se Jimin intendeva sposarlo e incastrarlo così da convincerlo ad andare con lui in America se lo poteva scordare. 
E chi diavolo era Nick Ford? 
Aspettò nervosamente il suo rientro, per niente con il cuore in pace, e quando Jimin rientrò era visibilmente esausto. Aveva sudato parecchio, non si era portato dietro un cambio e indossava ancora la calzamaglia, sicuramente tutto ciò che voleva fare era lavarsi e andare a dormire. 
Il lato apprensivo di Yoongi non venne sopraffatto da tutte le sue domande, <<Hai mangiato?>> gli chiese, okay avevano litigato ma non voleva che morisse di fame. Jimin lasciò il borsone a terra, si tolse le scarpe e negò <<No, ho fatto tardi e non ho avuto tempo di passare al bar>> sospirò dirigendosi in cucina. 
Yoongi si alzò dirigendovisi a sua volta <<C’è il resto della cena in frigo>> gli disse e Jimin annuì camminando in giro per apparecchiarsi la tavola. 
<<Stai bene?>> gli chiese di nuovo Yoongi e il castano si fermò confuso, <<Yoon, perchè sei così strano? Mi segui ovunque, credevo fossimo arrabbiati>> 
Il corvino sospirò <<No, non sono arrabbiato. Voglio solo chiarire>> 
Jimin negò sedendosi e iniziando a mangiare <<Non c’è niente da chiarire>> 
<<Allora dimmi perchè sei arrabbiato>> 
Il minore tacque masticando più piano, restando in silenzio. Non voleva dirglielo davvero perchè non sapeva neanche lui cosa l’aveva fatto arrabbiare, non aveva detto del tutto la verità a Yoongi quindi non c’era motivo di essere arrabbiati con lui. 
<<Jimin-ah>> Yoongi si sedette davanti a lui <<Ho bisogno io di parlarti, se preferisci>>
Jimin sbuffò <<Cosa c’è>> si abbandonò sulla sedia incrociando le braccia. 
<<Sai perchè sei così?>> lo indicò il compagno <<Così teso, nervoso, scazzato e tutto? Perchè ti tieni le cose per te e non me le dici. Ti sei almeno reso conto che hai lasciato il telefono a casa?>> 
<<E quindi? Niente che non sia già successo>> 
Yoongi sorrise irritato <<Mi prendi per scemo? Non sarò bravo in inglese ma esiste anche il traduttore. Oggi mi sono incontrato con i ragazzi per parlare di te,>> rivelò <<Perchè non capivo come mai parlassi di matrimonio di colpo, perchè mi accennassi di sfuggita di quell’agenzia senza dirmi di dov’è...e poi Jungkook mi ha detto una cosa. Ha detto che due anni fa sei tornato in Corea licenziandoti e non perchè era scaduto il tempo nella tua compagnia. Se non mi dicevi di più su quest’agenzia era perchè forse è in America? E quando oggi pomeriggio ti ha chiamato qualcuno non solo ho visto che il suo nome non era tanto coreano ma anche che vi eravate scritti cose di cui non mi hai parlato. Hai una settimana per decidere non so che cosa, non ho idea del perchè hai chiesto quant’è grande l’alloggio dove starai perché non so che cazzo ti passa per la testa, e non so neanche chi cazzo è Nick Ford! Tutto perchè tu non mi parli di niente ed ecco perchè adesso sei così stressato e ce l’hai con me, che non so un cazzo come sempre! Mi sarebbe piaciuto parlare con i ragazzi e tornare a casa, parlare della tua strana idea del matrimonio e magari dirti che forse non era una cattiva idea sposarci. Ma no, ecco tornata l’America! Non ti sposerò per garantirti che non litigheremo e ci lasceremo se ti trasferirai di nuovo Jimin, sappilo. E non verrò con te in America>> terminò e quando riprese fiato Jimin lo stava fissando a bocca aperta più che imbambolato. 
Yoongi non aveva centrato proprio per niente il punto, avrebbe voluto ridere ma sarebbe stato scortese perciò si limitò a sorridere e scuotere il capo. 
<<Quando ti sarai calmato ne riparleremo>> disse solo tornando a mangiare ma Yoongi sbatté la mano sul tavolo <<Calmato un cazzo, hai una settimana per decidere se volare via o cosa!>> 
Jimin alzò gli occhi al cielo <<Non è come credi>> 
<<E allora dimmi com’è!>> 
Il castano sospirò <<Mi ha solo contattato una delle più famose compagnie d’America per chiedermi di fare un progetto con loro ma figurati, perchè dovrei dire di sì se il mio fidanzato non è d’accordo>> ironizzò e Yoongi corrugò la fronte <<Una trasferta per quanto? E mi stai dicendo che non mi avresti detto niente fino alla fine?>>
<<No ma so come sei e quando ti dirò il tempo mi dirai che non è una buona idea>> si appoggiò alla sedia sospirando e quando vide che l’altro lo lasciava parlare decise semplicemente di dirlo e basta <<Sei mesi>> 
Yoongi sgranò gli occhi e sentì il cuore diventare freddo <<Cosa?! Sei...e tu pensavi di dirmelo davvero all’ultimo?!>> urlò alzandosi in piedi <<Cazzo Jimin, sei sempre così! Vai e torni come cazzo ti pare>> lo guardò arrabbiato e Jimin si alzò a sua volta. 
<<Non è vero>> si difese <<Sapevo solo che la notizia non ti avrebbe fatto impazzire>> 
<<E quindi non diciamocelo, perchè così la nostra relazione dura di più no? Bravo, nascondimi pure le cose, tanto è il tuo lavoro quindi perchè mai dovresti confrontarti con me! Il solito coglione che rimarrà da solo per mesi!>> sbottò infilando le scarpe e la felpa. 
Jimin lo seguì <<Dove stai andando>> 
<<A respirare!>> 
<<Stai dicendo che sono opprimente?>> il castano lo seguì e Yoongi strinse i pugni sentendo il bisogno di una sigaretta questa volta, sul serio non fumava da anni perchè aveva smesso per Jimin ma sinceramente vaffanculo. 
<<No, perchè mi servono delle cazzo di sigarette Jimin! Oppure prendere a pugni qualcosa o ubriacarmi, non lo so!>> 
A quelle parole Jimin gli si avvicinò fermandolo per il braccio <<Yoon->>
<<Ah, ora t’importa>> sorrise stronzo Yoongi guardandolo ferito <<Ma perchè? Tanto è sempre così, dici “sarà per poco” e te ne vai. E io non dico un cazzo perchè è il tuo lavoro, non voglio fermarti, ma questi sono sei mesi. Mi sarebbe piaciuto saperlo prima di quanto? Cinque giorni dalla partenza?>> 
Provò a strattonarsi via ma Jimin rimase attaccato <<Lo so, mi dispiace. Ma hanno avvisato anche me tardi, devo ancora dirlo all’accademia qua e volevo parlartene->>
<<In aeroporto?!>> questa volta riuscì a liberarsi di lui e si voltò respirando l’aria fresca della notte. 
Era incazzato, se i suoi occhi avesse potuto fare disastri la casa davanti sarebbe già bruciata vista la rabbia con cui la fissava. Quando si voltò aveva una nuova domanda e questa volta l’espressione di Jimin era davvero mortificata e anche un po’ spaventata che uscisse davvero a fare danni. Yoongi non aveva mai avuto un passato facile, non aveva fatto nessun università per la situazione economica della sua famiglia e aveva lavorato sin da ragazzo per pagare tutti i loro debiti e trasferirsi lontano da casa, non volendone più sapere niente. Ma non era mai stato un cattivo ragazzo, solo erano sempre stati tanto diversi...lui quello povero e Jimin quello ricco di famiglia con una carriera già scritta davanti. Nonostante non parlasse con i suoi genitori da anni non era detto che non si fosse ritrovato ad accettare più volte i soldi che gli spedivano, per gli studi in America e tutto ciò che non riguardasse la sua omosessualità. 
Non gli era piaciuto il loro gesto, ma o così o non sarebbe mai partito e non si sarebbe mai fatto un nome… 
<<Perchè parlavi di matrimonio allora>> lo interpellò il corvino e Jimin lo guardò stupito dalla sua domanda, il suo cuore in realtà aveva iniziato a battere un po’ di più perchè forse Yoongi ci aveva pensato sul serio?
<<Perchè ti amo...e adesso stiamo insieme già da un paio di anni, non è più successo niente che ci separasse, pensavo che avremmo potuto farlo. Solo che poi è arrivato il contratto...>> disse cercando di avvicinarsi. 
Yoongi non riuscì a trattenersi dal ridere, ma non era certo felice, rideva di sé stesso, del modo in cui l’aveva presa. Aveva detto ai ragazzi che non l’avrebbe lasciato andare in America e invece era esattamente ciò che avrebbe fatto, gli aveva detto che non sapeva se si sentisse pronto al matrimonio ma adesso che Jimin stava per ripartire l’idea non gli dispiaceva più tanto. 
Erano sei mesi non un anno, okay, però Jimin non gliene aveva parlato a tempo e ora e non era neanche stato chiaro su delle possibili nozze. Lo portava all’esaurimento cazzo! 
<<Ho bisogno di stare da solo>> scosse il capo voltandosi e dirigendosi verso il cancello. 
Jimin si morse le labbra preoccupato per lui, aveva fatto una cazza d’accordo ma erano sempre ancora in pausa litigio o qualcosa del genere! Non si erano parlati per giorni e non credeva che avrebbe iniziato a fare delle ipotesi su tutto. 
Ma adesso Yoongi stava uscendo e rischiava o di riprendere a fumare o di ubriacarsi e cacciarsi nei guai. 
<<Merda>> piagnucolò Jimin sfregandosi il viso dove sentiva già le prime lacrime rotolare giù. Non poteva chiamare Jungkook, erano quasi le undici e di sicuro non poteva uscire, Taehyung idem...Hoseok? 
E poi cosa gli diceva di fare, perlustrare tutta Seoul in cerca del suo fidanzato? Con un singhiozzo rimise il telefono in tasca e si abbandonò sugli scalini del portico, Holly vicino a lui che scodinzolava senza aver capito la gravità della situazione, e un peso sul petto grande quanto un macigno. 












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Ed ecco la verità svelata!
Secondo voi Yoongi è troppo dolce? O Jimin è troppo incurante? Dov'è la toppa?
Come risolveranno?

_________________________Ed ecco la verità svelata! Secondo voi Yoongi è troppo dolce? O Jimin è troppo incurante? Dov'è la toppa? Come risolveranno?

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