chapter 4 - legilimens

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il resto del pomeriggio lo passai con hermione. era un amica molto importante per me, avevamo molte cose in comune ed era di una dolcezza infinita.
trascorremmo il tempo in camera sua per finire i compiti del giorno successivo, io ed hermione eravamo le "più secchione" della scuola e per questo non ci volle molto prima di concludere lo studio.

<<miseriaccia harry! la prossima volta sta più attento!>>

eccoli qua, chip e chop

un harry sanguinante dal naso avanzò la soglia della porta insieme a ron.

<<per merlino, che ti è successo?>> si alzò hermione avvicinandosi al suo amico ferito.
<<non è niente herm, adesso mi passa>> la liquidò tranquillizzandola <<oh, ciao y/n>> mi salutò guardandomi.
<<ciao harry>> ricambiai <<che hai fatto alla faccia?>> domandai curiosamente.
<<nulla, sono solo caduto dalla scopa mentre mi allenavo poco fa>> rispose con disinvoltura.
eppure quel naso non sembrava tanto apposto...
<<solo?!>> esclamò ron <<ti sei spiaccicato contro il terreno! e per di più per colpa di malfoy>>.
<<cosa c'entra draco?>> mi intromisi
<<era con lui quando è successo, si stava allenando e ha distratto harry, così ha perso l'equilibrio ed è caduto>>

ma draco oggi non aveva gli allenamenti... cosa ci faceva in campo con harry?

<<avresti potuto aiutarlo ronald>> lo guardò hermione con tono rimproveratorio.
<<e cosa avrei dovuto fare eh? lanciare una mela rossa a quel biondo ossigenato?!>> ribattó ron
<<smettetela, ho detto che non mi sono fatto niente>> disse precipitoso harry, quasi in imbarazzo
<<beh io non credo proprio>> mi avvicinai a lui toccandogli piano il naso <<qua c'è una bella frattura>>.

                                         ~~~

dopo aver sistemato il naso ad harry ci mettemmo seduti per terra per parlare un po' fra di noi. ero molto legata con il golden trio, nonostante il fatto fossi serpeverde mi accettarono sempre. spesso andavo anche alla tana dei weasley: natale, capodanno, compleanni, ogni scusa era buona per riunirci al grande tavolo colmo di cibo squisito preparato con tanta premura da molly.
che grande donna. una mamma per tutti noi.
mi ha dato quella figura materna che non ho mai avuto, e io le ne sarò per sempre grata.
perché si, infondo anche se la mia vera madre mi aveva lasciata ad una famiglia babbana a lei molto cara, essa non era per me una famiglia. era tutto molto diligente, non c'era un vero rapporto familiare e questo prima mi faceva stare male ma poi decidi di mostrarmi indifferente, se non vogliono avere a che fare con me io non vorrò avere a che fare con loro.

<<giusto in tempo>> stavo raggiungendo la mia sala comune quando una voce fin troppo riconoscibile si fece spazio nelle mie orecchie <<devo parlarti>>.

per salazar questo ragazzo è ossessionato da me o cosa?

una leggera risata gli uscì dalle labbra <<no white non sono ossessionato da te>> fottuto legilimens
<<devo solo dirti una cosa>>.
<<beh sai ovunque vada sento sempre la tua voce nel mio orecchio>> mi girai verso di lui facendo qualche passo avanti <<la tua presenza accanto alla mia e pensavo che, non so, fossi una specie di stolker maniaco; uno di quelli che studia la propria vittima per poi ucciderla brutalmente>>.
ignorò la mia ironia.
<<silente ti vuole nel suo ufficio alle nove>>
<<e tu esattamente cosa centri?>> lo guardai confusa. mi rivolse un veloce sguardo adirato per poi continuare <<me l'ha detto piton mentre eri dai tuoi amichetti grifondoro, pensava fossi ancora con me per la punizione>> pronunciò la parola "amichetti" quasi con una forma di disgusto.
<<sono miei amici, quindi gradirei che non venissero giudicati in mia presenza>> inchiodai il mio sguardo sul suo sorridendo falsamente. tutti i serpeverde avevano dei pregiudizi sulle altre case, io ero l'unica che la pensava diversamente.
<<non vorrei intasarmi la mente di pensieri inutili disperdendo tutte quelle importanti informazioni che ho appena studiato>> continuai reggendo il suo sguardo furente. odiava che gli parlassi in quel modo: ironia assoluta mischiata a parole terribilmente intelligenti. lo innervosivano non poco.
<<assolutamente no>> rispose con voce incredibilmente vicina e bassa <<rovineresti la tua
grande reputazione di secchiona facendo vincere la mezzosangue>>.
<<non è una gara tra me ed hermione>> dissi con voce decisa.
<<come vuoi>> si allontanò di qualche passo <<va da silente dopo, io vado>>

cos'è mio padre ora?

<<ah e>> aggiunse riavvicinandosi di qualche metro <<attenta, potrei ucciderti nel sonno>> fece un ghigno beffardo per poi rivolgermi un occhiolino e scomparire dietro l'angolo.

———
hi!!!
scusatemi come al solito per l'attesa e per le poche parole di questo capitolo ma è solo un capitolo di passaggio, tenetevi pront* per il prossimo.
a presto <3

p.s. ricordatevi di commentare e votare pls

Quei dannati occhi verdi | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora