chapter 19 - forbidden department

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Un filtro di luce mi fece aprire gli occhi e notai di essermi addormentata sul divanetto di piton.
Non ero ancora abituata a chiamarlo papà, nonostante tutto ciò che mi avesse confessato ero ancora turbata e dovevo chiarire ancora delle cose
come ad esempio la questione del ciondolo.
Mi fidavo di piton, avevo fiducia in quello che mi aveva detto ma c'erano ancora domande senza risposta, e io non avevo alcuna intenzione di lasciar perdere.

Mi alzai cercando di non far rumore e uscii, era ancora presto e avevo dormito poco, ma poco mi importava, volevo solo conoscere la verità.

Mi diressi in camera mia e notai Pansy che dormiva beatamente, probabilmente in questo periodo mi odiava dato che ero molto assente, ma non avevo altra scelta.

Entrai in bagno, mi sciacquai velocemente e in seguito mi cambiai i vestiti. Presi penna e quaderno e uscii diretta alla biblioteca, avevo fatto già diverse ricerche ma c'era un posto in cui non avevo guardato: il reparto proibito.
Mi avvicinai a quei libri e li toccai sfiorandoli con il dito uno dopo l'altro, mi avvicinai e cercai qualcosa con la parola "horcrux" o "pezzi di anima" ma non trovai nulla; fin quando notai un libro intitolato "gemme e pietre preziose", non era sospetto ma se messo nel reparto proibito tutto è sospetto, ed inoltre era la mia ultima chance.

Cercai di allungarmi poiché era in uno scaffale troppo alto per me: mi misi in punta di piedi, saltai e cercai di prenderlo con altri oggetti lanciandoli o colpendo il libro stesso ma niente, era impossibile. E da completa idiota avevo pure dimenticato la mia bacchetta, dannazione.

Mi spostai nell'altro reparto della biblioteca, presi una sedia che si trovava davanti ad un tavolo e la portai con me, ora ci arrivavo si! C'ero quasi, lo toccavo con la punta delle dita fin quando...

Boom!

Persi l'equilibrio e caddi a terra, aia.
Mi toccai la caviglia e sentii un dolore allucinante nel muoverla. Porca puttana!
Era ufficiale, mi ero slogata la caviglia, perfetto direi.
Oltre al fatto che avevo creato un rumore incredibile con quella caduta, speravo che tutti avessero un sonno bello pesante.

Ma una cosa positiva c'era. Il libro era caduto con me, quindi lo avevo preso. Mi sedetti sulla sedia usata poco prima, nonostante i continui dolori alla caviglia. Che botta che ho preso.

Aprii il libro e iniziai a leggere, per ora nulla di che, solo qualche descrizione dei vari tipi di gemme e metalli, ma io avevo bisogno di altro.
Sfogliai tutte le pagine continuando a leggere, mi ero abbattuta ma allo stesso tempo ero determinata nel trovare ciò che volevo. E così fu. Un paragrafo di una delle ultime pagine era intitolato "Horcrux: una pietra preziosa ma oscura" purtroppo la pagina era strappata dunque non riuscì a scoprire nulla.

Dannazione!

Sbuffai irritata, questa si chiama sfiga.
Non ci volevo credere. Non potevo sapere nulla. Avevo finito tutte le mie chance.
Posai il libro dove si trovava, e feci lo stesso con la sedia, nonostante zoppicassi per il dolore alla caviglia.

Camminai fino alla camera, la aprii ed entrai. Pansy dormiva beatamente e la osservai sorridendo, mentre dormi sembri tranquilla.
Mi avvicinai a lei e mi sedetti sul suo letto, le spostai una ciocca dal viso e sorrisi nuovamente ma, questa volta, con le lacrime agli occhi.

Stava andando tutto una merda e pansy si stava preoccupando per me, ma io la respingevo soltanto.
Ho sempre avuto problemi ad aprirmi con le persone, e nonostante pansy la conoscessi da sempre e fossimo migliori amiche da una vita e le raccontassi ogni minima cosa per me era sempre difficile mostrare una parte debole.
Ma lei ci è sempre stata per me, anche quando la respingevo, e non ho mai avuto occasione di dirle grazie.

Mi stesi di fianco a lei abbracciandola, si mosse leggermente e mi abbracció anche lei continuando a dormire.

Stanotte ho bisogno della mia migliore amica.

                                           ~~~

<<Pansy>> non avevo chiuso occhio, se non per qualche minuto e ormai era ora di alzarsi.
<<Ei, P, devi svegliarti c'è lezione>> le sussurrai, c'era dolcezza nell'aria forse per la prima volta in anni ma avevo bisogno di questo.
Mugugnò qualcosa e si stropicciò gli occhi, quando li aprí e mi vide si alzò subito seduta.

Pacchia finita.

<<Dove sei stata ieri sera?>> iniziamo bene.
<<Mi spiace P ma non posso dirti nulla ora, è tardi>> mi alzai dal letto e mi diressi in bagno.
<<Almeno stai bene?>> mi fermai prima di chiudere  la porta, bella domanda.
<<Si>> le sorrisi ma entrambe sapevamo che quel sorriso era finto <<sto bene>>

La verità è che non sto affatto bene, ma non te lo dirò perché non voglio risultare un peso.

———
¡author space!
eii, scusate l'assenza ma sono stata poco bene.
lasciate una stellina e un commento se vi va💋

Quei dannati occhi verdi | Mattheo Riddle Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora