(Y/n) si era ritrovata ad essere abbastanza soddisfatta del pranzo che era riuscita a prendere. Si era mossa in ritardo verso il bancone, quindi aveva il timore che non avrebbe trovato nulla di buono. Con sua sorpresa fu in grado di riempire il vassoio.
Stava camminando fra i tavoli, facendo lo slalom fra di essi, con l'obiettivo di ritornare al suo, dove la stavano aspettando, cercando di evitare che qualche ragazzo maldestro, non avendola vista, potesse farle cadere il cibo.
All'improvviso un ragazzino si buttò nel corridoio che lei stava percorrendo, senza guardarsi le spalle, schiamazzando con i suoi amici. (Y/n), per evitarlo, cercò di spostarsi verso destra, in gesto fatto di riflesso.
«Ack!», esclamò nel momento in cui inciampò sui suoi stessi piedi. Si vedeva già sul pavimento, sdraiata, col suo pranzo sparpagliato sulle mattonelle e, come se l'era immaginato la ragazza, l'aveva fatto anche Kalim, che era seduto al tavolo più vicino. L'aveva notata pochi secondi prima e non aveva fatto neanche in tempo a pensare che doveva salutarla che stava per assistere alla sua caduta.
D'istinto, si gettò verso di lei, con l'intento di evitare la disfatta, ma mise il piede su un pezzo di panino masticato e gettato per terra e cadde in avanti, non spiaccicando la faccia sul pavimento per non si sa quale fortuna.
«Kalim-senpai!», (Y/n) lo chiamò allarmata. Era riuscita a evitare il peggio, riacquistando l'equilibrio, ma si era ritrovata a guardare il capitombolo del leader di Scarabia.
Kalim si girò, mettendosi a sedere sul pavimento e le rivolse un ampio sorriso per rassicurarla.
«Sto bene», sorrise.
(Y/n) fece un sospiro di sollievo alla notizia, temendo per un attimo di doverlo accompagnare d'urgenza in infermeria. Andò al tavolo più vicino e ci poggiò sopra il vassoio, poi tornò da lui.
«Ecco, prendi la mia mano», si chinò, tendendogliene una, volendo aiutarlo a rialzarsi.
Dopo un primo momento di confusione, Kalim la afferrò senza esitazione e si fece tirare verso l'alto.
«Grazie», rise in imbarazzo, essendosi ritrovato dall'altra parte di dove aveva pensato all'inizio.
Una volta ritornati entrambi in piedi (Y/n) si ricordò dei cioccolatini. «Ah, giusto! Kalim-senpai, aspettami qui, devo darti una cosa».
«Okay!», cantilenò contento lui, guardandola, poi, mentre si allontanava.
Quando (Y/n) tornò, lo trovò ancora lì, in piedi al centro del corridoio. Aveva preso alla lettera le parole "aspettami qui" e ciò fece sorridere intenerita la ragazza. Era davvero adorabile la cieca fiducia che il ragazzo riponeva nelle persone e l'averla riposta, in quel momento, in lei la faceva sentire onorata e felice.
«Per te!», glieli porse, «per la festa di San Valentino».
L'espressione di Kalim alla visione del regalo le fece perdere diversi battiti cardiaci: lentamente e sempre più, gli occhi si illuminarono, la bocca si spalancò in un sorriso e tutto di lui sembrava irradiare luce propria.
In un gesto istintivo, il leader la tirò in un abbracciò stretto ed entusiasta, non permettendole nemmeno di allontanare la bustina e quindi schiacciandola fra i due petti, con una serie di crack che facevano presagire la non-integrità dei cioccolatini. Ma era impossibile preoccuparsi per questo quando il ragazzo rideva nelle orecchie, contagiando anche (Y/n) e portandoli a sembrare due ubriachi nel mezzo della caffetteria. Stavano ricevendo le occhiate confuse di tutti coloro che li sentivano, ma nessuno degli interessati se ne accorse.
«Grazie!», disse quando si staccò. (Y/n) non credeva che un dono stupido e semplice potesse renderlo così felice e pensò che forse, se li adorava così tanto, avrebbe dovuto fare regali simili più spesso per il raggio di Sole umano che era Kalim. «Jamil è andato a prendermi un dolce al bancone, ma adesso, se ho questi, non ho più bisogno di altri», sollevò la bustina, guardandola felice come un bambino.
«Spero che ti piacciano», concluse il Prefetto. «Ora io devo andare, non ho ancora mangiato». Stava per lasciarlo, ma Kalim la bloccò.
«(Y/n)! Aspetta! Domani a Scarabia ci sarà una grande festa, vuoi venire? Jamil sta preparando un sacco di cibi buonissimi e ci sarà una parata con elefanti e cammelli». Con gli occhi la pregò di accettare il suo invito, era impossibile dirgli di no.
«Chiederò a Grim, ma io ci sarò», confermò.
Alla risposta, Kalim esultò contento, dandole un ultimo veloce abbraccio, prima di lasciarla andare via, con il suo vassoio fra le mani.
Ciò che aveva ricevuto potevano pure essere dei semplici cioccolatini, per un evento che non aveva neanche mai sentito nominare prima, ma l'averli avuti proprio da (Y/n) lo rendevano più felice che mai e continuava a sollevarli in alto, guardandoli entusiasta, come se fossero la più preziosa reliquia del suo immenso tesoro.
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Per te: Cioccolatini a San Valentino
FanfictionÈ il giorno di San Valentino e (Y/n) sta preparando i cioccolatini per qualcuno, nonostante sembri che a Twisted Wonderland non lo celebrino. I crediti per l'immagine della copertina vanno a Yana Toboso e Disney Japan.