Il cielo si era schiarito quando (Y/n) tornò all'esterno. Adesso le nuvole si erano radunate in teneri batuffoli bianchi nel manto infinito che stava iniziando a prendere le tonalità di un morbido arancione. Questo la rallegrava. L'aria era diventata fresca, non era più gelida, e per codesto motivo il tragitto fino al maneggio fu piacevole e spensierato. Era certa che la persona che cercava avrebbe dovuto essere lì, poiché aveva sentito durante la mattinata che il Club di Equitazione si era riunito per le sue attività. Sperò solo che non si arrabbiasse con lei per aver interrotto l'esercitazione.
Da lontano vide il maneggio e, davanti ad esso, un gruppo di ragazzi, alcuni con il proprio cavallo. Con gli occhi analizzò ogni singolo volto, alla ricerca del capo di Heartslabyul, ma della sua testa rossa non c'era neanche l'ombra. Si avvicinò, affiancando uno di loro, fece un ultimo tentativo nella speranza di vederlo, poi si rivolse al ragazzo, una faccia nuova per lei.
«Ehi, ciao, scusami?», cominciò timida, ottenendo la sua attenzione.
«Ciao, dimmi»;
«Volevo sapere, non è che per caso sai dove si trova Riddle Roseheart-senpai?», chiese, sentendo poi di dover aggiungere il motivo, «devo fargli una consegna».
«Ah, sì», il ragazzo cercò con lo sguardo per il campo dinanzi e quando individuò la persona che si stava cercando esclamò «eccolo! Sta arrivando proprio ora. Puoi andargli incontro, se vuoi».
(Y/n) girò la testa nella direzione indicatale e lo vide: era in groppa al suo destriero, posa eretta e sguardo serio, ma fiero. Si stava avvicinando con calma, cavalcando con eleganza ed esperienza. La luce aranciata del Sole che gli stava tramontando alle spalle, scontrandosi contro di lui, metteva in risalto la sua figura e il suo portamento. (Y/n) rimase pietrificata dove si trovava, con la bocca semiaperta e lo sguardo incantato.
«Quindi? Non vai?», le chiese il ragazzo a cui aveva chiesto informazioni, destandola dal suo sogno ad occhi aperti.
«Eh? Sì, sì, vado. Grazie», lo salutò in fretta, senza neanche degnarlo di uno sguardo, troppo attratta da Riddle a cavallo.
Le sembrava proprio un principe, uno di quelli che si trovano nelle favole, e mentre si avvicinava, guardando lui che si era fermato e stava accarezzando e lodando l'animale, si rese conto che la sua bocca si era di nuovo un po' aperta, incapace di fermare la sensazione di meraviglia che provava.
«Buonasera, Riddle-senpai», lo salutò una volta arrivata al suo fianco.
Il ragazzo la guardò e, appena la riconobbe, un lieve cenno di sorriso affiorò sulle labbra. «Ciao, (Y/n). Devo a qualcosa la tua visita?»
(Y/n) non voleva illudersi, ma le sembrava abbastanza palese che la sua presenza fosse gradita all'altro, rassicurandola e permettendole di mettere da parte le insicurezze.
«A dir la verità, sì», aprì la borsa, prendendo la bustina trasparente, «ero venuta qui per darti questi. Sono cioccolatini fatti da me», spiegò, accompagnando le parole con un morbido sorriso.
L'incurvatura delle labbra di Riddle scomparve, facendo credere alla ragazza che non li stesse gradendo, ma poi tornò, un po' più grande della prima. «Grazie», le disse allungandosi verso di lei, per fare in modo che le passasse il dono.
Dalla posizione in cui si trovava, guardando il ragazzo tenderle una mano dall'alto, le pareva che la stesse chiamando a salire sul cavallo con lui, in una sorta di dichiarazione di fiducia, ma dovette mettere da parte i suoi sogni e poggiare su quel palmo il sacchetto.
Quando ritirò la mano, (Y/n) fece un paio di passi indietro, in imbarazzo per aver pensato che davvero potesse invitarla ad arrampicarsi su per il suo cavallo a cui teneva tanto, puntando gli occhi sul prato. Dopo che lo vide sistemare il regalo in tasca, lei aprì la bocca per salutarlo, ma Riddle la anticipò.
«Ti piacerebbe fare un giro?», le offrì.
(Y/n) pensava di aver capito male, indicò l'animale incredula e chiese «sul... cavallo?»;
«Sì, su Volpar».
L'espressione che aveva era seria, non mostrando nessuna traccia che forse la stesse prendendo in giro, una cosa che comunque lui non avrebbe mai fatto, ma era così scioccata da una simile proposta, pensando di poterla solo sognare, che era disposta a credere in uno scherzo fatto dal leader del dormitorio di Heartslabyul piuttosto che alle parole arrivate alle orecchie.
Annuì incredula, trovando solo dopo il coraggio di esprimersi anche a parole. Purtroppo la mano tesa verso di lei, per la seconda volta, non arrivò, avendo Riddle ordinato che le venisse portato uno sgabello per aiutarla a salire, ma almeno si era ritrovata circondata dalle sue braccia e la schiena contro il suo petto per tutto il tempo del giro.
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Per te: Cioccolatini a San Valentino
FanfictionÈ il giorno di San Valentino e (Y/n) sta preparando i cioccolatini per qualcuno, nonostante sembri che a Twisted Wonderland non lo celebrino. I crediti per l'immagine della copertina vanno a Yana Toboso e Disney Japan.