Capitolo VI

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- Immaginavo ti saresti presentata qua. - mi apre Takashi, a torso praticamente nudo. Intento a strofinarsi un asciugamano sui capelli bagnati.

- C-Che diavolo fai?! - lo spingo dentro casa, autoinvitandomi senza rendermene conto - Hai davvero intenzione di prenderti qualcosa? - cerco di non soffermare lo sguardo sulla sua pelle.

Lasciata scoperta dalla cerniera aperta della felpa.

Diamine...

Potrei morire felice, qui ed ora.

- Uhm? Pensi forse che io sia così cagionevole? Il primo anno siamo andati a fare una lezione speciale al fiume, a Dicembre. Se non mi sono ammalato quella volta, considerando come sono tornato a casa... nulla può scalfirmi. Di certo non dei capelli poco più che umidi. - scuote il capo ridacchiando.

- Ma tu... che folle scuola frequenti, precisamente? - sbarro gli occhi sconvolta, ricordando quella sera.

Sembrava essere tornato da una nuotata notturna, coi vestiti.

Non c'era un centimetro di lui asciutto ed i capelli gocciolavano tanto da farlo sembrare ancora sotto un ipotetico acquazzone.

- Una normale scuola di cucina, anche se devo ammetterlo... il corso generale era molto più pittoresco. - avanza dentro casa - Togli le scarpe prima d'entrare, grazie. -

- Lo so. Non sono mica una bambina. - borbotto seguendolo.

- Oh, ma davvero? - si volta raggiunta la cucina. Un sorriso beffardo che non gli si leva dal viso - Quindi deduco che oggi tu abbia finito tutti i compiti che avevi da fare, da brava studentessa e giovane donna responsabile. -

- La vuoi piantare con sta storia dei compiti? Non sono una ragazzina che ha bisogno di venir tenuta d'occhio. Non più. - brontolo, puntando lo sguardo dritto nel suo. Per evitare di farmi distrarre da ciò che c'è non molto più sotto.

Perché diamine non si tira su quella stramaledetta cerniera?

Lo sta facendo di proposito?

- Uhm? Sicura? - il sorriso gli si allarga, mentre si china per guardarmi più da vicino.

Questo comportamento... è scorretto!

Che dovrei fare?

Cosa dovrei rispondere?

- P-Parli proprio tu? Se sono io la ragazzina tra noi, com'è che da adulto quale sei non riesci nemmeno a prenderti cura di te? Scommetto che stavi per andare a dormire senza cena, come sei solito fare quando te ne stai solo a casa. - ribatto in fine, agitata da tutta la vicenda.

Io ero venuta qua per chiarirmi con lui.

Com'è che siamo finiti a discutere così?

E poi... dov'è che Shigeru l'avrebbe visto nervoso?

A me sembra tremendamente divertito, altro che irritato.

- Touché. - ridacchia, tornando composto e poggiando una mano sui miei capelli - È anche vero che non avrebbe senso prepararmi da mangiare, visto che quasi sempre me ne porti tu. - punta un dito verso il contenitore tra le mie braccia.

- Questo... è proprio perché ti conosco. - il suo tocco mi rabbonisce all'istante.

- Non abbastanza però. - si allontana, andando verso le credenze della cucina. Con me a seguito.

- Che vuoi dire? -

- Quella roba è troppa per me da solo. Soprattutto considerando che la sera bisognerebbe tenersi più leggeri. -

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