- Allora, qual è la tua condizione? - Takashi mi studia attentamente, col volto sostenuto dal palmo della sua mano - Immagino sia qualcosa che Shigeru non deve sapere, visto come te ne sei uscita quando ti ho chiesto spiegazioni. -
- Infatti. - deglutisco pesantemente, sentendomi sotto pressione a causa del suo sguardo e del suo tono.
Entrambi ancora fin troppo distaccati.
- Hai intenzione di dirmelo a breve o vuoi tergiversare ancora per tanto? Sono qui per farti ripetizioni di matematica non per fare giochetti del genere. -
- G-Giochetti? - sussulto, sentendo stringersi il mio povero cuore.
Io non sto giocando.
Non sono mai stata così seria in vita mia.
- Senti Setsuna... - sbuffa - Se oggi non hai intenzione di studiare seriamente... me ne vado alla pasticceria. Come hai detto pure tu, ho molto da fare. - si alza, facendomi scattare.
Con un balzo gli afferro la manica della felpa, sentendomi investire da una forte sensazione di paura.
Non mi piace questa atmosfera pesante tra noi.
Non la sopporto.
È soffocante.
Dolorosa.
Tanto da farmi sentire lacerata fin nel profondo.
- Takashi... non andartene... - mi brucia la gola.
Perché mi sento come se, uscendo da quella porta, si stesse pure preparando ad uscire dalla mia vita?
È ridicola come cosa.
Eppure non riesco a levarmi tale pensiero dalla testa.
Non sono abituata a litigare sul serio con lui, non era mai accaduto prima.
Se non... quella volta.
Però al tempo eravamo entrambi piccoli.
- Ah, diamine...! - lo sento schioccare la lingua, prima di fare un pesante sbuffo.
L'istante dopo si china verso di me, per asciugarmi le guance. Che solo in quel momento realizzo essere fradice di lacrime.
- C'è bisogno di piangere? Ok, è vero che sono stato un po' brusco, ma... - serra le labbra, come per riflettere bene sulle sue prossime parole.
In fine sbuffa nuovamente, grattandosi la nuca a disagio - Mi dispiace. Sono stato brusco, sia ieri che oggi. -
- Sei stato stronzo... altro che brusco... - tiro su col naso, tra un singhiozzo e l'altro.
- E di chi credi sia... - si blocca di nuovo, stavolta lanciandosi in un profondo respiro.
Seguito da un secondo... ed un terzo.
- Volevo dire... entrambi abbiamo le nostre colpe, ma questo non dovrebbe portarci a tenerci il muso per così tanto. Mi fa strano litigare con te. Non mi piace. - tende una mano verso di me, asciugandomi di nuovo le lacrime.
Con così tanta dolcezza da lasciarmi completamente rapita.
- Nemmeno a me piace, anzi... lo odio. - poggio le mani sulle sue, sulle mie guance.
- Almeno su qualcosa sembriamo essere in sintonia. - ridacchia, mostrandomi nuovamente un po' del solito Takashi.
- Mi sembra una vita che non ti vedevo sorridere... - sussurro.
Realizzando di aver parlato, e non pensato, all'espressione di stupore che vedo comparire sul volto del biondo.
- E-Ecco... - mi agito - È solo che... -
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Amore Segreto
RomanceA pensarci ora, credo d'essere nata per incontrarti. Per innamorarmi di te. Avrei potuto avere a disposizione tutto il popolo maschile del mondo, ma l'unico che mi è sempre interessato sei tu. Eppure... pur consapevole di non poter provare questi se...