Capitolo diciassette

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Le settimane passavano e la quotidianità riemerse.
Il rapporto tra Christian e Victoria però non fu più lo stesso ma mutò gradualmente.
L'ultima volta che interloquirono fu poco prima che la ragazza lasciasse la casa, ma in verità discussero.
Durante le prove, se si incrociavano casualmente, accennavano a salutarsi solamente con un cenno di capo.
C'era tensione tra loro, eppure sarebbe bastato poco per rompere la loro scintilla d'orgoglio.
Avevano un carattere parecchio simile, ed erano estremamente testardi.
Oltre alle prove, il ragazzo passò un po' di tempo con la professionista Giulia Stabile, dato che era lei a presentare la sfida "Oreo Challange" che avrebbe dovuto affrontare.
Il più delle volte, sapendo la verità, la ballerina cercava di evitare di nominare la sua amica.
Era così dispiaciuta.
Avrebbe voluto che anche loro, come le era accaduto l'anno precedente nei panni d'allieva, avessero trovato la persona giusta per condividere insieme un'esperienza altrettanto bella.
Girare il video per la sfida fu così divertente, tant'è vero che i due non smisero quasi mai di scherzare tra di loro.
Victoria però non immaginava che in quell'aula Giulia stesse girando insieme a Christian.
Quando entrò la sua espressione in voltò si modificò, essendo colta alla sprovvista.
Si limitò a salutarli e a scusarsi, sgattaiolando fuori dalla porta.
Fu così che nella stanza calò il silenzio, interrotto successivamente da Christian: "Come sta?" -
La piccola professionista comprese all'istante di chi si riferisse e sorridendo debolmente rispose: "Diciamo che sta bene ed è super impegnata da alcuni giorni. Sta correndo da un set a delle sale prove" - seppure al ballerino mancasse tanto, saperla che almeno stesse lavorando in ciò che amava fare lo rincuorò.
Gli mancava troppo.
Forse era vero, si era illuso in quello che erano, tuttavia quando la guardava sapeva che tra di loro era diverso.
Dal primo momento lo percepì, anche se all'inizio non lo avrebbe mai ammesso.
Ogni tanto, se capitava, cercando di non farsi notare, la osservava provare o da sola o in compagnia.
Si vedeva quanto ci mettesse il cuore e la passione dal fatto che non si sforzasse ulteriormente, che la danza fosse qualcosa di suo che non l'avrebbe mai abbandonata.
Nel contempo a invadere i pensieri di Christian c'era Mattia.
Aveva così paura che se ne potesse andare e che avrebbe perso il suo punto di riferimento all'interno della casetta.
Era davvero importante per lui ma la sua condizione della microlesione alla caviglia non sembrava affatto migliorare.
Cercava di sostenerlo, nonostante vederlo in quello stato gli procurasse un'enorme dispiacere.
Provava a trasmettergli positività quando aveva i suoi momenti di crollo.
Inoltre, come se non bastasse a fare da ciliegina sulla torta fu un litigio con Dario scaturito da opinioni contrastanti comportamentali.
E in più la notizia che avrebbe dovuto sfidare un suo caro amico, Cristiano per mantenere il suo posto fino al serale.
Scelta presa dal suo maestro Raimondo Todaro che non condivideva affatto.
Per fortuna era riuscito a vincere ma gli dispiacque essersi scontrato.

Per quanto riguarda Guido, dopo le vacanze non ritornò a casa poiché avrebbe dovuto affrontare dei provini a Roma, dunque fu ospitato da Victoria a rimanere da lei.
Se da una parte non voleva recarle disturbo, dall'altra fu felice di starle accanto e sostenerla.
La prima sera che tornarono nell'appartamento, dopo aver salutato tutti gli allievi, Victoria era abbattuta a causa della discussione con Christian.
Passò buona parte del tempo sdraiata sul suo letto, avvolta all'interno di un plaid con le cuffie nelle orecchie.
Aveva ancora la felpa di Christian addosso.
Immersa nella musica, aveva le palpebre socchiuse, metabolizzando ogni piccolo momento con il ragazzo per il quale era innamorata.
Non si accorse nemmeno della presenza del ballerino biondo nella sua camera.
Gli aveva preparato la cena, poggiando il piatto sulla sua scrivania, disordinata stranamente da parte sua, non essendoci da tempo.
Sfilandole una cuffia dalle orecchie la esortò a mangiare.
Non voleva polemizzare pure lui con lei, non ne aveva bisogno.
Infondo lei già sapeva cosa lui ritenesse giusto o sbagliato, gliel'aveva ripetuto tante volte ma solo Vic poteva essere artefice della sua vita.
Uno può provare a dare un consiglio ma alla fine sta all'altro scegliere di accettarlo o meno.
"A cosa dobbiamo questo piatto?" – chiese la ballerina, sedendosi in mezzo al letto ancora avvolta nel suo mega plaid di pile.
"Mi andava di cucinare e devo ringraziarti di ospitarmi" - prendendo il piatto dalla scrivania e ponendoglielo, si posizionò dinanzi a lei.
"Non devi, sai che può farmi soltanto piacere averti qui" – aveva gli occhi rossi, segno che avesse pianto ancora in quelle ore e il viso contrassegnato da alcuni segni, a causa dei bracciali, poiché aveva il braccio riposto sotto di esso.
"Ora mangia tutto a papà" - prendendola in giro, le diede due piccoli colpi sul capo, sdraiandosi accanto a lei, giocherellando successivamente con il piccolo telecomando dei led che aveva in camera.
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Portami a ballareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora