Capitolo ventitré

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La mattina seguente, dopo la sorpresa di Victoria, Christian era maggiormente energico e vispo nelle prove, lo si poteva distinguere.
Fu positiva.
Avrebbe voluto incontrarla ma non ebbe l'occasione, inoltre era inabilitato a chiamarla o a sentirla telefonicamente a causa dei divieti della produzione.
Tornato in casetta scelse di fare merenda con il suo solito abituale pancarrè con la nutella e un bicchiere di succo di frutta.
Ad un tratto lo affiancò Aisha.
Lei era una delle persone con le quali aveva maggiormente stretto amicizia nella casa; l'aveva aiutato parecchio nel suo periodo di crollo.
"Oi Chri ricordati che dopo abbiamo le prove della corale"- sentenziò la cantante, prendendo un bicchiere di plastica per versarsi del succo all'interno di esso.
"Me ne ero totalmente dimenticato"- dichiarò il ballerino, addentando un pezzettino della sua merenda.
"Ormai sei in paradiso da ieri sera"- ironizzò, scompigliandogli i capelli, tornando dopo un po' con un'espressione seria in volto.
"Che hai? Vuoi un pancarrè?"
"No grazie ma ho bisogno di rivelarti una cosa...non so come comportarmi"- a quel punto, una volta che il ricciolino ebbe concluso il suo spuntino, pulendosi la bocca con un tovagliolo che gettò successivamente nel cestino, la convinse ad andarsi a sedere sul divano, come erano soliti fare nelle loro chiacchierate.
"Sono tutto orecchie"- ironizzò conducendo le mani dietro ai suoi padiglioni auricolari, come per allargarli, lasciandole produrre una lieve risata.
La cantante prima di parlare si prese qualche secondo di pausa prima di esporre ciò che aveva visto: "Non mi piace fare la spia o altro. Ieri stavo vicino a Nunzio e ho visto che mandava un email, utilizzando il computer, alla famiglia.
Qui lo usiamo tutti per studio o approfondimento ma non mi sembra che parliamo con le nostre famiglie "
"Non ci credo"
"Io per esempio ieri ho avuto un crollo, mi mancavano i miei fratelli ma se lo diciamo Chri, so cazzi"
"Non me ne frega, non si tratta di andare semplicemente su Twitter"
"Chri però sono venuta da te per ragionare insieme e scegliere la scelta più giusta"
Ma la loro conversazione non durò tanto.
Nunzio era nella sala accanto con Gio Montana e si accorse immediatamente che i due amici stessero parlando di lui.
"Ragazzi che problema avete?"- spuntò direttamente di fronte a loro, aprendo totalmente le ante della porta che dividevano le due stanze.
Christian nervosamente per non sbottare incominciò a mangiucchiarsi le pellicine delle dita, al contrario di Aisha che cercava lo sguardo rassicurante dell'amico.
Non ricevendosi alcuna risposta Nunzio continuò: "Aisha ma se avevi bisogno del computer ti avevo detto che te lo lasciavo, stavi da due ore"
"Ma stavo forse studiando?"
"E fammi capire tu puoi e io no? Mica vengo a controllare cosa fai?
"Nunzio ti prego"
"Fai il serio, dai"- solo in quel tratto si aggiunse alla loro conversazione il ballerino di hip hop.
"Bro tu non parlare"
"Invece parlo se si tratta di difendere una mia amica che ha ragione"
"Perché io che faccio di diverso da te. Spiegami cosa faccio di diverso da te?"
"Io?"
L'ultima frase, il ballerino di latino continuava a ripeterla più volte, alzando gradualmente il tono.
Accorgendosi della loro discussione, si avvicinarono altri membri della casa tra cui Alex, Serena e John.
Ma Chris replicava: "Dimmi, io cosa?"
"Nunzio però abbassa la voce e proviamo ad avere una conversazione civile"- aggiunse la riccia.
"Ma questo è scemo o è serio?"- non si curò minimamente della ragazza, soffermandosi soltanto sul compagno.
A quel punto Christian, cercando di non perdere la pazienza si alzò, tentando di ragionare: "Tu devi stare calmo perché io non ti sto alzando la voce, mentre tu sì e mi stai dando pure dello scemo"
"Ma perché tu parli e non dici le cose per come sono"
"Non dico le cose per come sono?"
"Nunzio ma tu sei apposto con la coscienza?"- Aisha comprese dove volessero andare a parare e per calmare gli animi, provò a ottenere la risposta che voleva.
"Si sono sicuro, perché cosa hai visto di sbagliato?"
"Nunzio ti prego"
Gio Montana fu il primo a immischiarsi nella conversazione dei tre ragazzi.
Ammise quasi la colpa dell'amico, sostenendo fosse maggiormente più importante dei loro utilizzi impropri di internet.
"Ma più che altro preferisco che le cose me le si vengano a dire in faccia"- Nunzio involontariamente riconobbe il suo sbaglio, ricalcando però tale concetto.
"Perché non te lo sto dicendo in faccia?"- lì Christian era veramente furioso.
Essere considerato falso o scemo non lo sopportava.
Lui sapeva essere molto riflessivo e preferiva sempre avere un dialogo civile con una persona, per sentire realmente quale fosse il loro punto di vista.
"Sono venuto io da te"
"Ma se l'ho appena saputo, sarei venuto 5 minuti dopo da te "
Stavolta fu Alex a inserirsi nella conversazione " Conoscendo Chri, te l'avrebbe detto"
Ma la discussione si portò per le lunghe in particolare tra Nunzio e Aisha.
"Io qui non devo fare nomi ma ci sono anche persone che si sentono di nascosto con altri.
Ho sbagliato io, ma lo fanno tutti."
"E sentiamo falli sti nomi, è palesemente rivolta a me sta frase"- seppure il b-boy provasse a farsi da parte e calmarsi, lì la sua incazzatura crebbe nuovamente.
"Non li faccio perché al contrario tuo non vado a recriminarti"
"Ma io non sento la mia famiglia"
"Ma senti la ragazza che ti piace"
"...Tu non sai niente, tu non mi conosci"
"Invece tu bro, non mi conosci. Io non mi sto mettendo contro di te. Mi metto nei tuoi panni"
"Ma a prescindere io mi sento con una persona e basta, no tutta la famiglia "
"Ma io solo a mia madre infatti ho scritto. Senti io ti voglio bene e ti capisco e non ti mando a quel paese ma qui chi più o meno sbagliamo"-
Entrambi non ne potevano più ma colui che mise un punto a quel dibattito acceso fu il ballerino di latino, abbracciandolo.
Avevano compreso tutti e due il loro sbaglio.
Eppure dentro di Christian si manifestò un'assenza, che il compagno percepì dal il solo osservarlo.
Aveva gli occhi un po' lucidi e il viso corrucciato, per trattenersi, mimandogli un:" mi manca bro"
Dandogli una pacca sulla spalla, sussurrò al suo orecchio per far sentire solo a lui: "Almeno tra poco la rivedrai, dai"
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