Capitolo diciannove

450 44 13
                                    

"Ti pareva che non facessi tardi "-proferì Sebastian il professionista, notando la sua collega Victoria, entrare porgendo un saluto agli alunni, con un gesto veloce della mano.
Si posizionò al suo fianco, quasi imitando la sua postura, non formulando alcuna parola ma scoppiando in una lieve risata.
Ogni volta che si esercitavano insieme, i due ragazzi non riuscivano mai a rimanere due secondi seri, nonostante la ballerina nelle vesti da insegnante fosse molto esigente.
Era dopo tanto che avrebbero dovuto dimostrare una coreografia insieme.
Inoltre dal lato opposto del plexiglass tra alcuni allievi di danza, c'era anche Christian.
Dopo un mese e mezzo i due innamorati erano di nuovo insieme in una sala, seppure fossero in compagnia degli altri.
C'era molta tensione e attrazione, era inevitabile.
Sembrava che si volessero dire tanto ma, in verità non si scambiarono neanche una parola.
Come prova di versatilità, nella puntata successiva gli alunni avrebbero affrontato una sfida negli stili hip hop e classico, il secondo dimostrato da una nuova professionista Beatrice.
Per Alice fu molto complicato imparare l'hip hop, non avendo mai avuto un approccio vero e proprio.
Comprendendola, nel contempo che gli altri erano in pausa prima di iniziare, vedendola non riposarsi e tentare dei passi con lo sguardo fisso sulla sua immagine nello specchio, dopo aver bevuto un sorso d'acqua Victoria volle spronarla e aiutarla.
"Piccola non metterci tanta energia, vedi basta poco. Movimenti che abbiano forza ma che siano lisci.
Ripeti dopo di me" - tentò di spiegarle il passo dimostrandoglielo e facendoglielo rifare diverse volte fin quando non ci riuscì.
A quel punto Christian dopo aver riposto la bandana che precedente aveva tra i capelli nel borsone, si avvicinò all'amica e girando lo sguardo in direzione dell'altra ragazza: "Se posso permettermi di darle anche io un consiglio...le braccia deve tenerle più vicino al petto e i pugni ben serrati".
"I consigli sono sempre buoni e ben accetti" - lo ripose Vic
"Dai lo proviamo tutt'e tre, magari le riesce meglio" - continuò il ragazzo
"Si però aspetta mi unisco anche io, ho decisamente bisogno di ripassare.
Almeno Alice non si sente sola tra voi due mostri nel hip hop" - a posizionarsi di fianco ai suoi compagni fu Carola.
"Si però non mi vanto troppo dai, c'è chi può e chi ci prova" - Christian pronunciò quelle parole poiché conosceva come istigare la b girl.
Le dava maggiore carica, sapeva essere molto competitiva.
Inoltre era certo che subito cogliesse la sua ironia.
"E ora che vorresti insinuare?" – avendo inteso il suo sarcasmo, standogli a gioco incrociò le braccia al petto, ponendo la sua immagine di fronte a lui, separati solamente da un plexiglass.
"Io? Ma nulla" - tentò di fare il vago, alzando gli occhi verso il soffitto.
"Carola, Alice al posto avete bisogno di ancora 5 minuti di pausa.
Tu, Stefanelli, giusto? In posizione c'è da rivedere qualche passo" - provò a fare l'autoritaria, procurando delle risate dalle persone nell'aula.
"Amico mi sa che sei nei guai, non ci sai proprio fare con le femmine" - asserì Sebastian, appoggiato al muro, ripiegato per terra.
La professionista prese il telecomando per poter azionare lo stereo e farlo ballare.
Se ne innamorava ancor di più a vederlo.
Con scarsi risultati provò a non dimostrarlo ma l'avrebbe capito chiunque.
Non riusciva a credere come alcuni non potessero notare quanto fosse spettacolare o che venisse criticato in particolare sui suoi due stili che prediligeva.
Pensava fossero incoerenti o invidiosi.
Ad essere sinceri, a lei piaceva particolarmente anche nel modern.
Sperava che il suo maestro Todaro gli desse più coreografie su quello stile di danza.
Quando concluse però, con un pizzico di sarcasmo Victoria gli pose delle correzioni fondamentalmente insensate che non riguardassero né la danza né il suo fisico, tranne qualche appunto reale su la posizione delle braccia e il tempo.
"Vic" - pronunciò il suo soprannome nel momento esatto in cui era girata di spalle.
"Stefanelli" - scaturì una risata automatica da parte Christian.
"Ti prego non chiamarmi per cognome, è davvero strano, soprattutto detto da te" – replicò volontariamente una frase che aveva pronunciato a uno dei loro primi incontri.
L'espressione in volto della ragazza mutò automaticamente ricordandoselo.
Conoscendola intravide il suo labbro inferiore muoversi in segno di malinconia.
C'era ancora qualcosa tra loro, n'era sicuro.
È impossibile che una persona ricordi un primo dialogo, a meno che non ci tenesse.
Continuò per far cessare il silenzio: "E comunque mi piace tanto che ti sia scurita i capelli.
Anche se per me stavi bene pure con le sfumature rossastre, credo sia impossibile trovare una circostanza che tu stia male"
Dario e Carola si guardarono automaticamente sorridendo.
Per mettere Alice a sedere e riposare a quanto pare occorrevano solamente quei due.
E Sebastian era soltanto felice.
Vic non rispose nulla. Rimase lì a mostrargli un sorrisetto tenero.
Gli mancava così tanto.
Gli parve, stavolta da vicino, molto cresciuto eppure, era trascorso solo un mese e mezzo.
Era più alto, aveva i capelli ancora più ricci, le lentiggini maggiormente accentuate.
Era più grande sia mentalmente che fisicamente ma era rimasto sempre lui.
Era sempre Christian.
"Seb credo che ci sappia fare con le ragazze se V. ha smesso di fargli correzioni e si è addolcita" - affermò Serena, quasi urlando dall'altro lato della sala.
-

Portami a ballareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora